ATENE
1896
E'
il Barone Francese d'
origine Normanna, Pierre
Fredi De Coubertin
(nella foto) a riportare in
vita i Giochi Olimpici dopo
circa 1500 anni di letargo
(pare che gli ultimi Giochi
nell' antichità furono
disputati nel 393 d.c. nella
Roma cristianizzata non
avvezza a riti di natura
Pagana). Grande appassionato
degli sport di tradizione
Aglosassone, De Coubertin
nutre un grande amore per la
poesia e l' arte Greca,
tanto da convincere Re
Giorgio ad intervenire
presso un ricchissimo
mercante Ellenico affinchè
ci fossero le disponibilità
economiche per costruire uno
Stadio all' altezza dell'
avvenimento. Il 6 aprile
1896 con una cerimonia a cui
partecipano 14 Nazioni, con
gli U.S.A. e i padroni di
casa a farla da padroni nel
computo delle Medaglie d'
Oro. La gara della Maratona,
celebre per la sua origine
(il soldato Filippide
percorse a perdifiato 42 km
e 195 metri per annunciare
ad Atene la notizia di una
vittoria navale contro i
Persiani nel 490 a.c.),
viene vinta da un Indigeno,
tale Spiridon Louis di
professione Pastore, in
formissima grazie ad una
dieta a base di fichi. L'
unico Italiano partecipante,
il Milanese Carlo
Airoldi riesce ad arrivare,
seguendo i binari dei treni,
da Milano ad Atene a piedi!. A
fine Giochi Re Giorgio
brinda alla buona
riuscita degli stessi
augurandosi di ospitarli
perennemente, contravvenedo
al desiderio Decoubertiano.
Certo, immaginate se
avesse saputo di
rivederli dopo 108 anni!
PARIGI
1900
I
secondi Giochi, disputati
nell' arco temporale di
addirittura 6 mesi e mezzo
(14 maggio - 28 ottobre) non
riscuotono nella spocchiosa
ma ammaliante Parigi, il
successo di Atene. Non c'è
uno Stadio adatto per
l' occasione, e le gare si
perdono fra stadietti
per pochi eletti (massimo
numero di spettatori appena
2000) con l' aggravante di
comiche gare di nuoto nelle
acque della Senna. Le
Nazioni partecipanti salgono
a 24, con Francia e Stati
Uniti in testa al
medagliere, con l' Americano
ray Ewry a farla da
padrone con 3 medaglie d'
oro (alto, lungo e triplo).
Un Italiano, Carlo Trissino
vince nell' Equitazione. Vengono
ammesse, dopo l' esclusione
di Atene, per la prima volta
le Donne con l' Inglese
Cooper prima vincitrice.
Inoltre per la prima e
ultima volta si disputano
gare di Cricket (gioco d'
origine Inglese progenitore
del Baseball), il Croquet
(simile al Golf), e la
Pelota Basca, di chiara
origine Spagnola e più
precisamente, proveniente
dal Nord della stessa.
St.
LOIS 1940
Gli
americani, confondendo lo
spirito sportivo con il loro
ideale Fieristico dei
Giochi, organizzano gare di Rodeo
parate di Cowboy, gare
Antropologiche con Atleti
non di razza bianca, anche
appena di carnagione più
scura come Turchi o Siriani,
oltre ad Indiani(quelli di
Toro Seduto), i Cinesi
emigrati, e ad Americani di
colore. Riuscirono ad
organizzare, per il
divertimento dell èlite
cittadina, anche gare fra
Pigmei!. Gli U.S.A.
dominarono al punto di
vincere 77 ori su 95. Si
cerca in tutti i modi di
preservare i Giochi dal
Professionismo, e molti
Atleti Europei fanno la
conoscenza con l' "Ice
Cream", che nel Vecchio
Continente diventerà il
Gelato da passeggio.
LONDRA
1908
L'Inghilterra
non tradisce il
Barone; l'attento Governo
Giolitti rinuncia alla
candidatura di Roma,
inizialmente auspicata per
mancanza di fondi. 22
Nazioni partecipanti con la
Gran Bretagna sugli scudi in
zona-Medaglie. Niente viene
lasciato al caso: l'
interesse governativo, la
partecipazione Popolare, il
rilievo dato ai giornali
all' avvenimento. A De
Coubertin si è affiancato
un Italiano, Conte Eugenio
Brunetta d' Usseaux, Pionere
dell' Automobilismo
nostrano, nel ruolo di
Segretario tuttofare del
C.I.O. Inoltre, grazie al
Conte, l' Italia per la
prima volta invia una
Squadra Ufficiale composta
da 60 elementi e non, atleti
gareggianti in proprio.
Proprio un Italiano, il
Pasticciere - Maratoneta
Dorando Petri da Carpi
diviene il protagonista
assoluto. A pochi metri dal
traguardo, stremato dalla
fatica ma già entrato nello
Stadio, crolla al suolo ma
un Giudice tenero di cuore
l' aiuta a rialzarsi
accompagnandolo, a sua volta
poi aiutato da altri
"colleghi", sul
filo di lana ad arrivare per
primo. Naturalmente sarà
squalificato, ma la sua
commovente Storia gli porterà
fama ed onori ben superiori
a quelli di una Medaglia
mancata. Sono invece il
Ginnasta Modenese Alberto
Braglia e il Lottatore
Emilio Porro a conquistare
le prime medaglie ufficiali
Italiane. L' ombra del
Doping comincia ad
affacciarsi sotto forma di stricnina
usata specialmente dai
maratoneti.
STOCCOLMA
1912
Nasce
su idea del Barone
De Coubertin l' ancora
attuale simbolo dei Giochi:
la bandiera a cinque cerchi
a simboleggiare l' unione
fra i cinque Continenti
della terra. Ventotto le
Nazioni partecipanti con l'
esordio di Ungheria, Boemia
e Giappone. Eroe dei Giochi
è l' Indiano d' America Jim
Thorpe con 2 ori nel
Decathlon e nel Pentathlon;
poco tempo dopo però il Cio
gli tolse le medaglie
scopertolo professionista
nel Baseball e la delusione
patita portò Thorp a
consolarsi sempre più
spesso con la bottiglia. Per
la prima volta si videro i
cronometraggi elettrici in
un' edizione dominata dalla
"solita" Nazione
ospitante (la Svezia)
seguita dagl' immancabili
States.
ANVERSA
1920
Dopo
lo "Stop"
dovuto alla Grande Guerra,
anche i Giochi ripartono in
un clima ancora sofferente
per i danni subiti dall'
evento bellico. Ventinove i
Paesi partecipanti con gli
Americani ancora in testa
nel medagliere finale. Il
Finlandese Paavo Nurmi
chiamato "L' Uomo
Metronomo" comincia a
far parlar di sè con il
successo nei 10.000 metri.
Lo schermidore Nedo Nadi è
l'Alfiere del più grande
traguardo raggiunto dall'
Italia (13 ori finali) sino
al quel momento, con la
bellezza di 5 ori personali
(record ancora imbattuto)
per poi lasciarsi vincere
dalle sirene del
professionismo. Per la prima
volta i Giochi sono aperti
dal "Giuramento dell'
Atleta", formula
ancora attuale al giorno d'
oggi.
PARIGI
1924
Al
Barone bruciava
ancora l' insoddisfacente
edizione del 1900 ed, ormai
malato (avrebbe lasciato il
Cio l' anno successivo) e l'
edizione riassegnata alla
"sua" Parigi gli
sembrò un atto dovuto per
cancellare la macchia
precedente. Le partecipanti
passano da 29 a 44 con Paavo
Nurmi conquistatore di 5
medaglie d'oro, primato mai
raggiunto in Atletica. Prima
e unica volta che si
registra un successo
individuale nel Decathlon e
in una prova individuale (il
salto in alto) da parte
dell' Americano Osborn. Da
questa Olimiade prende
spunto il bellissimo film
"Momenti di
gloria" che racconta la
storia di due atleti
Britannici amici per la
pelle, Abrahams vincitore
dei 100 metri ai quali non
partecipa Liddell che,
religiosissimo, non vuole
correre di Domenica. Si
rifarà vincendo a sorpresa
i 400 mt. Il Tennis,
tacciato di professionismo,
fa la sua prima ed unica
apparizione fino a Los
Angeles 1984. Molto
interessante il torneo di
calcio, vinto dall' Uruguay
della "Maravilla
Negra" Andrade,
proclamato miglior giocatore
al mondo.L' Italia del
futuro tecnico Campione del
Mondo Vittorio Pozzo ben
si comporta, con un grande
Felice Levratto.
AMSTERDAM
1928
E' l'edizione famosa per
aver incoronato il
protagonista di tanti film
sul Re della Giungla, Tarzan.
Johnny Weissmuller,
nuotatore d' origine
tedesca, che già vincitore
di 3 medaglie d' oro a
Parigi, si ripete
sbaragliando il campo nei
100 m. stile libero. La
Germania viene riammessa a
partecipare e ben si
comporta, rientrando in
Patria, con 10 medaglie d'
oro. I Giochi vengono
fortemente ostacolati dalle
inclementi condizioni
atmosferiche (pioggia
sopratutto). Su 7 medaglie
d' oro, ben tre nel Pugilato
vengono conquistate da
nostri connazionali:
Toscano, Orlandi e Tamagnini.
Ancora l' Uruguay nel calcio
conquista lo scettro
Olimpico battendo( in un
anticipo della finalissima
della Coppa del Mondo del
1930) l' Argentina di
Guillermo Stabile. L' Italia
di Pozzo arriva terza, dopo
un' epica semifinale contro
i vincitori persa per 3-2.
Altri ori ci arrivano dal
canottaggio, dalla scherma
(dove eccelliamo insieme ai
Francesi) e dal Ciclismo.
LOS
ANGELES 1932
Dopo
la
terribile depressione
seguita al crollo di Wall
Street del 1929. l' America
si presenta al meglio per
rinfrescare la propria
immagine un po' offuscata.
Il bellissimo "Coliseum"
viene edificato per l'
occasione capace di
contenere 100.000
spettatori. Le Nazioni
partecipanti però scendono
a 37, causa l' eccessiva
lontanaza sopratutto da
parte dei paesi europei. E'
stavolta una donna, la sesta
figlia di un emigrante
Norvegese di nome Mildred
"Babe" Didrikson,
la grande protagonista con 2
ori ed un argento nell'
Atletica. La Didrikson
svettava anche in tanti
altri sport, come il Tennis,
il Nuoto, il Basket, e
perfino il Football
Americano! Straordinaria la
spedizione Azzurra: 12 ori,
12 argenti, 12 bronzi. Su
tutte da ricordare il
successo nei 1500 metri da
parte del milanese Luigi
Beccali. E' comunque ancora
la Scherma a donarci le
maggiori soddisfazioni.
Finalmente i Giochi passano
da un periodo dai canonici
3-4 mesi delle precedenti
edizioni, ad un
periodo ancora in voga al
giorno d' oggi: circa 15
giorni.
BERLINO
1936
E'
il trionfo della razza
Ariana, con i simboli del
Nazismo presenti in gran
numero nell' "Olympiastadion".
Hitler è nel periodo di
massimo fulgore della sua
dittatura e non cerca e non
vuole farne mistero. Grazie
al massimo esponente del Cio,
Statunitense anch' esso,
Avery Brundage, l' America
rinuncia al boicottaggio per
protesta. Ironia della
sorte, è proprio un
Americano di colore
soprannominato "Lampo
d' ebano", Jess Owens,
a diventare con 4 ori
conquistati nell' Atletica
(100,200 m., staffetta e
salto in lungo) forse il
personaggio massimo di
sempre delle Olimpiadi. Si
racconta che sia Hitler, che
i suoi Gerarchi a seguito
abbiano abbandonato lo
Stadio pur di non stringere
la mano ad un atleta scuro
di pelle. Tutto ciò
naturalmente contribuirà
notevolmente ad alimentare
la leggenda di Owens giunta
sino ai giorni d' oggi e mai
scalfita nel tempo. Comunque
i Tedeschi fanno man bassa
di medaglie, arrivando a
conquistarne in totale ben
90 medaglie (33 d'oro).
Perfetta la macchina
organizzativa Tedesca
illustrata nel film -
documentario Olimpia della
regista Leni Riefensthal, l'
unica autorizzata a
riprendere immagini.
Stupenda la ripresa della
maratona vinta dal Coreano
Son che gareggia con i
colori del Giappone. Per la
prima fa il suo ingresso Il
Basket con il suo inventore,
il Prof. Naismith a seguire
dal vivo la sua creatura,
nata in una palestra nel
1891. Buona la prestazione
Italiana: 8 ori con Ondina
Valla a tagliare, per prima,
il traguardo negli 80 hs.
femminili, prima Azzurra di
sempre a vincere una
medaglia d' oro. Ma quello
che luccica di più è il
primo e finora unico
successo nel calcio, con una
Nazionale composta solo da
studenti, con l' occhialuto
attaccante dell' Inter
Annibale Frossi
capocannoniere del torneo
con 7 gol. Anche in quell'
occasione a guidare gli
Azzurri c'era Vittorio
Pozzo.
LONDRA
1948
Dopo due
edizioni saltate a causa
della seconda Guerra
Mondiale, l' ordine è
"Austerity". Il
Cio non vuole e non può
investire per costruire
nuovi impianti sceglie uno
dei paesi vittoriosi nel
conflitto, l' Inghilterra di
Winston Churchill per i
Giochi della speranza.Il
Barone De Coubertin é morto
nel 1937; le sue spoglie non
potevano che riposare ad
Olimpia. Giappone e Germania
non vengono invitate al
contrario dell' Italia
grazie ad un diretto
intervento di Churchill che
afferma: "Gli Italiani
hanno pagato già
abbastanza". Nostri
principali protagonisti sono
due discoboli, Adolfo
Consolini di professione
contadino, ed il corazziere
romano Beppone Tosi,
rispettivamente primo e
secondo. Si presenta anche
un falso Dorando Petri, che
verrà scoperto, dopo aver
ricevuto una medaglia-
ricordo e aver approfittato
di qualche mangiata a sbafo.
Grande lo stupore del Mondo
intero nell' acclamare
"L' Olandese
volante" Fanny Koen
madre di due figli, che
riuscirà a vincere 5
medaglie d' oro nell'
Atletica Leggera".
Primo Oro anche in uno sport
solitamente benigno verso i
nostri colori, la
Pallanuoto, con il grande
Cesare Rubini, cestista d'
inverno e uomo d' acqua in
Estate. Cinquantanove
infine, i paesi
partecipanti.
Helsinki
1952
Dopo
Stoccolma
1912, i Giochi riapprodano
nel profondo Nord: la
Finlandia di Paavo Nurmi che
riceve l'onore di leggere il
Giuramento. Il Cecoslovacco
Emil Zatopek, chiamato
"L' Uomo Cavallo"
per l' espressione di
perenne sofferenza che gli
si leggeva sul viso, è l'
eroe dei Giochi dopo aver
vinto i 5000 e i 10000 m.
Tornano i Russi dopo il
volontario forfait del 1948
e fanno subito incetta di
medaglie, secondi solo agli
U.S.A. Pino Dordoni vince la
50 km di marcia, i
Mangiarotti Edoardo e Dario
arrivano primo e secondo nel
torneo della Spada, mentre
il futuro Campione del
Mondo, il peso massimo
svedese Johansson fugge
nella finale dei
Supermassimi davanti allo
Statiunitense Sanders, un
vero spaccauomini.Il futuro
attore Bud Spencer, autore
in seguito di pellicole cult
insieme a Terence Hill
arriva sino in semifinale
dei 100 m. di nuoto.
Sessantanove i Paesi
partecipanti con l' Ungheria
subito dietro nel medagliere
alle due superpotenze.
MELBOURNE
1956
Per
la
prima volta i Giochi
approdano nel nuovissimo
Continente, l' Oceania e più
precisamente nella
sportivissima Australia. A
causa di questioni politiche
decisamente delicate (la
questione del Canale di Suez
insieme all' invasione
sovietica in Ungheria),
mancano all' appello Spagna,
Olanda e Svizzera per
protesta contro l' U.R.S.S.
ed Egitto, Libano ed Iraq in
polemica con Francia ed
Inghilterra. La Cina rifiuta
la sua presenza per protesta
contro il fatto che l'
odiata Formosa partecipa con
il nome di Cina
nazionalista. I seguaci di
Mao torneranno solo a Los
Angeles 1984. Le gare si
disputano a cavallo fra
novembre e dicembre, in
ossequio all' estate
Australiana. Questa volta l'
Unione Sovietica sorpassa
gli Americani come vittorie
complessive, vincendo anche
il torneo di calcio con il
futuro "Ragno
Nero" al secolo Lev
Jascin in porta. Durante la
finale di Pallanuoto fra
Ungheria e U.R.S.S. le
tensioni politiche fanno sì
che l' incontro assuma lo
scenario di un vero e
proprio regolamento di
conti, con gli Ungheresi
alla fine vincitori. Si
assiste anche a numerose
richieste di asilo politico
in particolare da atleti
dell' Europa dell'est, che
sognano la prospettiva di
una vita diversa. Otto le
medaglie d' oro azzurre, con
Ercole Baldini vincitore
della gara individuale del
ciclismo su strada, a
rappresentarci maggiormente.
ROMA
1960
Finalmente
i
Giochi giungono in Italia;
dopo aver rinunciato ad
ospitare l' edizione del
1908, la Città eterna
sfrutta al meglio l'
occasione olimpica per
presentare un' Italia
diversa, in piena fase
evolutiva, molto lontana dal
Paese in ginocchio che
usciva dalla guerra. Anche
la vedova del Barone De
Coubertin spende parole d'
elogio osservando l' alacrità
con la quale la Città si
prepara all' evento. A
distanza di anni, grazie al
grande clima di sportività
ed entusiasmo che pervadeva
l' intero villaggio
Olimpico, i Giochi romani
vengono ricordati come forse
i più belli di sempre.
Tredici le affermazioni
azzurre, con l'
entusiasmante irresistibile
falcata di uno studente
Torinese di 21 anni, Livio
Berruti, che eguaglia in
semifinale ed in finale il
primato del Mondo dei 200
m., primo successo Italiano
nella gara classica di
velocità della Regina dei
Giochi, l' Atletica leggera.
La vittoria di Berruti
trasmise un gran fermento in
tutto il Paese, tanto che
molti la considerano la
gemma più luccicante di
tutti i successi nostrani
Olimpici di sempre. Anche
nei 100 m. si assiste ad un
successo di un velocista
europeo, il Tedesco Hary
grazie ai suoi eccezionale
riflessi che gli consentono,
in partenza, a bruciare gli
avversari. Un giovane pugile
Triestino, Giovanni detto
Nino Benvenuti diventa
Campione dei Pesi Welter
insieme a Musso nei piuma.
Ma il pugile che
maggiormente infiamma le
folle è un giovane
Americano di colore, l'
allora Classius Clay non
ancora Mohammed Alì, che
incanta tutti per il mix di
forza ed eleganza che riesce
ad esprimere. Fa tenerezza
la storia di Wilma Rudolph,
la "Gazzella nera"
che conquista tutti con la
sua semplicità di
miracolata della vita, vista
la poliomelite sofferta da
bambina. La Rudolph vince i
100 e i 200 m. oltre alla
staffetta 4 x 100.
Straordinario lo spettacolo
offerto dalla Maratona,
corsa di notte lungo i viali
dell' Appia Antica
illuminata. La vincerà
Abele Bikila, un Etiope che
(ma come caspita faceva..)
correva a piedi nudi. Da
ricordare inoltre il secondo
oro conquistato dal
"Settebello" della
Pallanuoto, e il totale
dominio nel Ciclismo con 5
medaglie su 6 con Gaiardoni
bis-Olimpionico. Ancora l'
U.R.S.S. in testa al
medagliere finale, con Yuri
Vlasov (sollevamento pesi)
che non si accontenta di
alzare i pesi previsti dal
regolarmento, chiedendo d'
affrontare pesi sempre più
pesanti agli sbalorditi
Giudici. Ottantarè le
Nazioni partecipanti che si
fronteggiarono dal 25 agosto
al 11 settembre 1960.
TOKYO
1964
C'è
moltà
curiosità del Giappone
verso il resto del Mondo,
contraccambiata dal resto
del mondo verso il Giappone.
La capitale economica del
Mondo a confronto con le più
disparate realtà. Corea ed
Indonesia restano a casa per
motivi politici, mentre le
note leggi che proclamano la
diseguaglianza fra razze del
Sudafrica squalificano i
connazionali di Nelson
Mandela dalla competizione.
Dieci medaglie d' oro
azzurre con Gianni
Menichelli nella ginnastica
e Abdon Pamich nella 50 km
di marcia in evidenza.Atzori
e Pinto vincono nel
pugilato, mentre Mancinelli
trionfa nell' Ippica.
Stavolta l' America prevale
sull' Unione Sovietica nel
computo finale delle
medaglie; Bob Hayes
vincitore dei 100 m. e l'
elegante specialista nel
salto con l' asta Valery
Brumel saranno i due atleti
più in vista delle due
super-potenze. La Maratona
viene rivinta da Abele
Bikila, che questa volta
indosserà le scarpe. Nel
pugilato si mette in luce l'
uomo che spaccò la mascella
ad Alì: Joe Frazier, l'
uomo che raccontava
Benvenuti: "aveva una
forza tale da sradicare un
albero". Sedici le
medaglie dei figli del
"Sol Levante" ma
non nella loro specialità,
il Judo.
CITTA'
DEL MESSICO 1968
I
Giochi
s' aprono nel sangue;
appena nove giorni prima
dell' inizio delle
competizioni, nel quartiere
di Tlateloco (uno dei centri
dell' immensa capitale Messicana)
ci sono violenti scontri fra
studenti e Forze dell'
ordine. Non si è mai
riuscito ad accertare il
numero delle vittime, ma chi
era lì ricorda d' aver
visto ambulanze a centinaia.
Il Governo
accusa fomentatori stranieri
che hanno il compito di
screditare il Messico
davanti al mondo intero. Sia
come sia, dopo che si è
balenata l' idea d'
annullare i Gochi, in un
Paese blindato il 12 ottobre
1968 partono le XIX
Olimpiadi moderne. Il
clima però resta elettrico:
due sprinters Americani di
colore, Tommi Smith e
Carlos, primo e terzo nella
finale dei 200 m. d'
Atletica Leggera, per
protesta contro le
discriminazioni razziali
ancora in essere nel loro
paese, si presentano sul
podio con un guanto nero a
testa sollevando al
cielo il pugno chiuso. I due
fanno immediatamente dei
proseliti nei primi tre dei
400 m. (Evans, James e
Freeman) che si presentano
con il basco nero. Vengono
tutti squalificati dalle
Nazionali U.S.A. ma
sostenuti dall' opinione
pubblica mondiale. In
Messico ci sono anche
particolari climatiche
particolari: la Città si
trova ad oltre 2000 metri
dal livello del mare,
causando grossi problemi d'
ossigeno oltre ad essere
portatore di tremendi mal di
pancia, meglio conosciuta
come la "Vendetta
di Montezuma" dalla
maledizione impartita dall'
Imperatore Azteco verso gli
invasori spagnoli. Epica
rimane la gara di salto in
lungo maschile vinta con un
salto definito "al
limite dell' umano" Bob
Beamon con la misura di
8,97, record battuto solo
nel 1991. E' tutto un
susseguirsi di emozioni; il
nostro Gentile, alla fine
terzo batte per due volte il
Record del Mondo, che in
totale sarà superato 10
volte in un solo giorno! La reginetta
dei Giochi è una graziosa
ginnasta cecoslovacca, Vera
Caslavska che migliora la già
eccezionale prestazione di
Tokyo (3 ori e un argento),
conquistando 4 ori e 2
argenti. Solo 3 gli ori
Italiani: vince Antonella
Ragno nella scherma,
Vianelli nel ciclismo, e
Baran e Sambo nel
canottaggio. Nonostante il
pubblico ostile, l'
America stacca tutti come
numero di medaglie.Nel
calcio, ormai riservato per
l' Europa praticamente solo
per i paesi dell' Est
(ancora con la qualifica di
DIlettanti) vince l'
Ungheria bissando il
successo di Tokyo, mentre
nel Basket continua l'
incostrato dominio dei Papà
Americani.
MONACO
1972
Questa
volta è il villaggio
Olimpico ad essere bagnato
si sangue: all' alba del 3
settembre 1972 un commando
di Fedayn, l' esercito di
guerriglieri Palestinesi
irrompe nelle stanze degli
atleti di Israele
uccidendone due e
prendendone in ostaggio
altri nove. Poi si barricano
all' interno, dettano le
loro condizioni, ottengono
un elicottero ma, nel punto
in ciu atterrano li aspetta
la Polizia Bavarese; muoiono
tutti gli ostaggi insieme a
4 Palestinesi ed ad un
poliziotto. I Giochi si
fermano per un giorno, come
in Messico l' idea del
ritiro prende corpo, ma alla
fine in un clima di terrore
e paura tutto ricomincia. Il
nuotatore Americano mark
Spitz conquista un primato
sino ad allora impensabile:
7 medaglie d' oro! il Russo
Valery Borzov è il
dominatore assoluto della
velocità con la doppietta
100-200 m. (Pietro Mennea
arriverà terzo in quest'
ultima). Klaus Di Biasi
raddoppia l' oro del Messico
nella gara di tuffi dai 10
m. conquistando l' argento
dai 3 m. Giorgio Cagnotto
invece, giunge 2° e 3°
dal trampolino e dalla
piattaforma. Oro anche (in
tutto saranno cinque) nel
tiro al Piattello. Calmoroso
l' esito della finale di
Basket: per la prima volta
dal 1936, gli U.S.A. non
arrivano primi, superati
dall' Unione Sovietica per
51-50 all' ultimo secondo,
dopo che una rimessa
laterale a tre secondi dalla
fine fu fatta ripetere per
ben tre volte, causando polemiche
finali roventi.
Un Americano
nato proprio a Monaco di
Baviera, di nome Frank
Shoorter figlio di un
Ufficiale delle truppe d'
occupazione durante la
guerra vince la Maratona . Fa
tristezza vedere Abele
Bikila seguire la corsa da
una carrozzella, a causa di
un incidente d' auto. Nel
mezzofondo si rivedono gli
Scandinavi con il Finlandese
Varela vincitore nei 5000 e
nei 10000 m.Solo i soliti
Americani e Russi precedono
nel medagliere finale la
sorprendente Germania dell'
Est assoluta protagonista
nel nuoto. La Polonia di
Deyna Lato e Szamarch,
futura terza classificata
nella Coppa del Mondo del
1974 disputata
anch'essa a Monaco, nel
torneo di calcio sconfigge
per 2-1 in finale la DDR.
MONTREAL
1976
Sono
i primi Giochi fortemente
condizionati dal
boicottaggio: tutta l'
Africa, ad eccezione di
Senegal e Costa d' Avorio
dicono di no. Il pomo della
discordia è ancora una
volta il Sudafrica già da
tempo squalificato dalle
competizioni internazionali.
La Nuova Zelanda colpevole
d' intattenere rapporti
con
il Sudafricani nel campo del
Rugby partecipa
regolarmente ai Giochi e ciò
irrita particolarmente l'
intero Continente nero. La
stella è una 15enne
ginnasta
Rumena, Nadia Comaneci che
vince 3 ori e un argento, in
seguito compagna del
figlio del Dittatore
Ceausescu, e dopo la caduta
del regime
modella,
madre e moglie in
America. La tedesca
dell' est Kornelia Ender
sbaraglia il campo nel nuoto
femminile, sposa
"Sughero" Matthes,
re del Dorso
e
dopo il divorzia svela gli
altarini del doping, tinto a
piene mani dalle Nazioni
dell' Est. Ben 3 medaglie d'
oro nella Boxe diventeranno
in seguito Campioni
del
Mondo: i fratelli Spinks (Leon
e Mike) e l' "Esteta
del Ring", Ray Leonard
detto "Sugar" come
il grande Robinson. In
evidenza anche Cuba; Teofilo
Stevenson
nella Boxe, Alberto
Juantorena nei 400 e 800 m.
di A.L. riempiono d'
orgoglio i connazionali di
Fidel Castro. Nel Basket il
titolo torna...a casa
con
una squadra sempre composta
da universitari dei College.
Ancora Di Biasi e Cagnotto
primi e secondi nelle
rispettive gare di tuffi,
mentre il secondo
oro
tricolore ci arriva dalla
scherma da Alberto Del Zotto.
Sara Simeoni conquista l'
argento alle spalle della
fortissima tedesca
dell' Est Ackermann.
Per la prima volta dal 1952
l' accoppiata Usa-Urss nel
medagliere finale
viene smembrata: La DDR
arriva seconda con 40 ori,
25 argenti e 25 bronzi.
MOSCA
1980
Dicembre
1979:
l' Armata Rossa, l' esercito
Sovietico invade l'
Afghanistan. Il Presidente
Americano Carter durante il
ricevimento offerto in onore
dei
vincitori Usa nelle
Olimpiadi ivernali disputate
a Lake Placid nel
febbraio 1980 aveva
esplicitamente affermato di
voler promuovere un
boicottaggio
dimostrativo
contro il "Nemico"
sovietico. Rimase della
sua idea; 60 paesi
solidarizzano con gli Usa,
anche la Repubblica
Popolare Cinese in procinto
di
rientrare dopo un voluto
esilio di 28 anni. In Italia
si sceglie una soluzione ...
all' Italiana. Il Governo
dice no, il CONI sì, e così
durante la Cerimonia
inaugurale i nostri
connazionali sfilano con la
bandiera del nostro massimo
organo Nazionale sportivo, e
non con il tricolore.
Naturalmente anche l'
ascolto
dell'
inno di Mameli resterà una
chimera per tutti i Giochi. Purtroppo
non parteciperanno neppure
gli atleti che stanno
svolgendo il servizio
Militare come il nostro
nuotatore di punta, Marcello
Guarducci. Sono comunque dei
Giochi entusiasmanti per i
nostri colori; vince nella
finale dei 200 m., dopo un'
eccezionale
rimonta
sul già vincitore dei 100
m. (l' Inglese Welsh) la
"Freccia del Sud",
Pietro Mennea che deterrà
il primato del Mondo nella
specialità per la bellezza
di
17 anni. Sara Simeoni, anch'
essa primatista Mondiale nel
salto in alto, vince l' oro
sfuggitogli 4 anni prima. La
classe e la tecnica di
Patrizio Oliva hanno
la
meglio nei Superleggeri
della Boxe. Successi anche
nel Judo, nella Lotta, e
nalla 50km di marcia vinta
da Maurizio Damilano. Il
nostro Basket raggiunge
un
traguardo insperato: secondi
dietro alla Jugoslavia con
la soddisfazione d' aver
battuto i padroni di casa
sovietici. Encombiabile la
partecipazione dei Moscoviti,
che riempiono in ogni ordine
di posto l' immenso Stadio
Lenin. La superiorità dei
Russi e della DDR nel
computo finale delle
medaglie è addirit-tura
irritante.