BREVE STORIA DELLE OLIMPIADI

ATENE 1896 

E' il Barone Francese d' origine Normanna, Pierre Fredi De Coubertin (nella foto) a riportare in vita i Giochi Olimpici dopo circa 1500 anni di letargo (pare che gli ultimi Giochi nell' antichità furono disputati nel 393 d.c. nella Roma cristianizzata non avvezza a riti di natura Pagana). Grande appassionato degli sport di tradizione Aglosassone, De Coubertin nutre un grande amore per la poesia e l' arte Greca, tanto da convincere Re Giorgio ad intervenire presso un ricchissimo mercante Ellenico affinchè ci fossero le disponibilità economiche per costruire uno Stadio all' altezza dell' avvenimento. Il 6 aprile 1896 con una cerimonia a cui partecipano 14 Nazioni, con gli U.S.A. e i padroni di casa a farla da padroni nel computo delle Medaglie d' Oro. La gara della Maratona, celebre per la sua origine (il soldato Filippide percorse a perdifiato 42 km e 195 metri per annunciare ad Atene la notizia di una vittoria navale contro i Persiani nel 490 a.c.), viene vinta da un Indigeno, tale Spiridon Louis di professione Pastore, in formissima grazie ad una dieta a base di fichi. L' unico Italiano partecipante, il Milanese Carlo Airoldi riesce ad arrivare, seguendo i binari dei treni, da Milano ad Atene a piedi!. A fine Giochi Re Giorgio brinda alla buona riuscita degli stessi augurandosi di ospitarli perennemente, contravvenedo al desiderio Decoubertiano. Certo, immaginate se avesse saputo  di rivederli dopo 108 anni!

PARIGI 1900 

I secondi Giochi, disputati nell' arco temporale di addirittura 6 mesi e mezzo (14 maggio - 28 ottobre) non riscuotono nella spocchiosa ma ammaliante Parigi, il successo di Atene. Non c'è uno Stadio adatto per l' occasione, e le gare si perdono fra stadietti per pochi eletti (massimo numero di spettatori appena 2000) con l' aggravante di comiche gare di nuoto nelle acque della Senna. Le Nazioni partecipanti salgono a 24, con Francia e Stati Uniti in testa al medagliere, con l' Americano ray Ewry a farla da padrone con 3 medaglie d' oro (alto, lungo e triplo). Un Italiano, Carlo Trissino vince nell' Equitazione. Vengono ammesse, dopo l' esclusione di Atene, per la prima volta le Donne con l' Inglese Cooper prima vincitrice. Inoltre per la prima e ultima volta si disputano gare di Cricket (gioco d' origine Inglese progenitore del Baseball), il Croquet (simile al Golf), e la Pelota Basca, di chiara origine Spagnola e più precisamente, proveniente dal Nord della stessa.   

St. LOIS 1940

Gli americani, confondendo lo spirito sportivo con il loro ideale Fieristico dei Giochi, organizzano gare di Rodeo parate di Cowboy, gare Antropologiche con Atleti non di razza bianca, anche appena di carnagione più scura come Turchi o Siriani, oltre ad Indiani(quelli di Toro Seduto), i Cinesi emigrati, e ad Americani di colore. Riuscirono ad organizzare, per il divertimento dell èlite cittadina, anche gare fra Pigmei!. Gli U.S.A. dominarono al punto di vincere 77 ori su 95. Si cerca in tutti i modi di preservare i Giochi dal Professionismo, e molti Atleti Europei fanno la conoscenza con l' "Ice Cream", che nel Vecchio Continente diventerà il Gelato da passeggio.

LONDRA 1908

L'Inghilterra non tradisce il Barone; l'attento Governo Giolitti rinuncia alla candidatura di Roma, inizialmente auspicata per mancanza di fondi. 22 Nazioni partecipanti con la Gran Bretagna sugli scudi in zona-Medaglie. Niente viene lasciato al caso: l' interesse governativo, la partecipazione Popolare, il rilievo dato ai giornali all' avvenimento. A De Coubertin si è affiancato un Italiano, Conte Eugenio Brunetta d' Usseaux, Pionere dell' Automobilismo nostrano, nel ruolo di Segretario tuttofare del C.I.O. Inoltre, grazie al Conte, l' Italia per la prima volta invia una Squadra Ufficiale composta da 60 elementi e non, atleti gareggianti in proprio. Proprio un Italiano, il Pasticciere - Maratoneta Dorando Petri da Carpi diviene il protagonista assoluto. A pochi metri dal traguardo, stremato dalla fatica ma già entrato nello Stadio, crolla al suolo ma un Giudice tenero di cuore l' aiuta a rialzarsi accompagnandolo, a sua volta poi aiutato da altri "colleghi", sul filo di lana ad arrivare per primo. Naturalmente sarà squalificato, ma la sua commovente Storia gli porterà fama ed onori ben superiori a quelli di una Medaglia mancata. Sono invece il Ginnasta Modenese Alberto Braglia e il Lottatore Emilio Porro a conquistare le prime medaglie ufficiali Italiane. L' ombra del Doping comincia ad affacciarsi sotto forma di stricnina usata specialmente dai maratoneti.

STOCCOLMA 1912

Nasce su idea del Barone De Coubertin l' ancora attuale simbolo dei Giochi: la bandiera a cinque cerchi a simboleggiare l' unione fra i cinque Continenti della terra. Ventotto le Nazioni partecipanti con l' esordio di Ungheria, Boemia e Giappone. Eroe dei Giochi è l' Indiano d' America Jim Thorpe con 2 ori nel Decathlon e nel Pentathlon; poco tempo dopo però il Cio gli tolse le medaglie scopertolo professionista nel Baseball e la delusione patita portò Thorp a consolarsi sempre più spesso con la bottiglia. Per la prima volta si videro i cronometraggi elettrici in un' edizione dominata dalla "solita" Nazione ospitante (la Svezia) seguita dagl' immancabili States. 

ANVERSA 1920

Dopo lo "Stop" dovuto alla Grande Guerra, anche i Giochi ripartono in un clima ancora sofferente per i danni subiti dall' evento bellico. Ventinove i Paesi partecipanti con gli Americani ancora in testa nel medagliere finale. Il Finlandese Paavo Nurmi chiamato "L' Uomo Metronomo" comincia a far parlar di sè con il successo nei 10.000 metri. Lo schermidore Nedo Nadi è l'Alfiere del più grande traguardo raggiunto dall' Italia (13 ori finali) sino al quel momento, con la bellezza di 5 ori personali (record ancora imbattuto) per poi lasciarsi vincere dalle sirene del professionismo. Per la prima volta i Giochi sono aperti dal "Giuramento dell' Atleta", formula ancora attuale al giorno d' oggi.

PARIGI 1924

Al Barone bruciava ancora l' insoddisfacente edizione del 1900 ed, ormai malato (avrebbe lasciato il Cio l' anno successivo) e l' edizione riassegnata alla "sua" Parigi gli sembrò un atto dovuto per cancellare la macchia precedente. Le partecipanti passano da 29 a 44 con Paavo Nurmi conquistatore di 5 medaglie d'oro, primato mai raggiunto in Atletica. Prima e unica volta che si registra un successo individuale nel Decathlon e in una prova individuale (il salto in alto) da parte dell' Americano Osborn. Da questa Olimiade prende spunto il bellissimo film "Momenti di gloria" che racconta la storia di due atleti Britannici amici per la pelle, Abrahams vincitore dei 100 metri ai quali non partecipa Liddell che, religiosissimo, non vuole correre di Domenica. Si rifarà vincendo a sorpresa i 400 mt. Il Tennis, tacciato di professionismo, fa la sua prima ed unica apparizione fino a Los Angeles 1984. Molto interessante il torneo di calcio, vinto dall' Uruguay della "Maravilla Negra" Andrade, proclamato miglior giocatore al mondo.L' Italia del futuro tecnico Campione del Mondo Vittorio Pozzo ben si comporta, con un grande Felice Levratto.

AMSTERDAM 1928

E' l'edizione famosa per aver incoronato il protagonista di tanti film sul Re della Giungla, Tarzan. Johnny Weissmuller, nuotatore d' origine tedesca, che già vincitore di 3 medaglie d' oro a Parigi, si ripete sbaragliando il campo nei 100 m. stile libero. La Germania viene riammessa a partecipare e ben si comporta, rientrando in Patria, con 10 medaglie d' oro. I Giochi vengono fortemente ostacolati dalle inclementi condizioni atmosferiche (pioggia sopratutto). Su 7 medaglie d' oro, ben tre nel Pugilato vengono conquistate da nostri connazionali: Toscano, Orlandi e Tamagnini. Ancora l' Uruguay nel calcio conquista lo scettro Olimpico battendo( in un anticipo della finalissima della Coppa del Mondo del 1930) l' Argentina di Guillermo Stabile. L' Italia di Pozzo arriva terza, dopo un' epica semifinale contro i vincitori persa per 3-2. Altri ori ci arrivano dal canottaggio, dalla scherma (dove eccelliamo insieme ai Francesi) e dal Ciclismo.

LOS ANGELES 1932

Dopo la terribile depressione seguita al crollo di Wall Street del 1929. l' America si presenta al meglio per rinfrescare la propria immagine un po' offuscata. Il bellissimo "Coliseum" viene edificato per l' occasione capace di contenere 100.000 spettatori. Le Nazioni partecipanti però scendono a 37, causa l' eccessiva lontanaza sopratutto da parte dei paesi europei. E' stavolta una donna, la sesta figlia di un emigrante Norvegese di nome Mildred "Babe" Didrikson, la grande protagonista con 2 ori ed un argento nell' Atletica. La Didrikson svettava anche in tanti altri sport, come il Tennis, il Nuoto, il Basket, e perfino il Football Americano! Straordinaria la spedizione Azzurra: 12 ori, 12 argenti, 12 bronzi. Su tutte da ricordare il successo nei 1500 metri da parte del milanese Luigi Beccali. E' comunque ancora la Scherma a donarci le maggiori soddisfazioni. Finalmente i Giochi passano da un periodo dai canonici 3-4 mesi delle precedenti edizioni, ad un periodo ancora in voga al giorno d' oggi: circa 15 giorni.  

BERLINO 1936

E' il trionfo della razza Ariana, con i simboli del Nazismo presenti in gran numero nell' "Olympiastadion". Hitler è nel periodo di massimo fulgore della sua dittatura e non cerca e non vuole farne mistero. Grazie al massimo esponente del Cio, Statunitense anch' esso, Avery Brundage, l' America rinuncia al boicottaggio per protesta. Ironia della sorte, è proprio un Americano di colore soprannominato "Lampo d' ebano", Jess Owens, a diventare con 4 ori conquistati nell' Atletica (100,200 m., staffetta e salto in lungo) forse il personaggio massimo di sempre delle Olimpiadi. Si racconta che sia Hitler, che i suoi Gerarchi a seguito abbiano abbandonato lo Stadio pur di non stringere la mano ad un atleta scuro di pelle. Tutto ciò naturalmente contribuirà notevolmente ad alimentare la leggenda di Owens giunta sino ai giorni d' oggi e mai scalfita nel tempo. Comunque i Tedeschi fanno man bassa di medaglie, arrivando a conquistarne in totale ben 90 medaglie (33 d'oro). Perfetta la macchina organizzativa Tedesca illustrata nel film - documentario Olimpia della regista Leni Riefensthal, l' unica autorizzata a riprendere immagini. Stupenda la ripresa della maratona vinta dal Coreano Son che gareggia con i colori del Giappone. Per la prima fa il suo ingresso Il Basket con il suo inventore, il Prof. Naismith a seguire dal vivo la sua creatura, nata in una palestra nel 1891. Buona la prestazione Italiana: 8 ori con Ondina Valla a tagliare, per prima, il traguardo negli 80 hs. femminili, prima Azzurra di sempre a vincere una medaglia d' oro. Ma quello che luccica di più è il primo e finora unico successo nel calcio, con una Nazionale composta solo da studenti, con l' occhialuto attaccante dell' Inter Annibale Frossi capocannoniere del torneo con 7 gol. Anche in quell' occasione a guidare gli Azzurri c'era Vittorio Pozzo.

LONDRA 1948

Dopo due edizioni saltate a causa della seconda Guerra Mondiale, l' ordine è "Austerity". Il Cio non vuole e non può investire per costruire nuovi impianti sceglie uno dei paesi vittoriosi nel conflitto, l' Inghilterra di Winston Churchill per i Giochi della speranza.Il Barone De Coubertin é morto nel 1937; le sue spoglie non potevano che riposare ad Olimpia. Giappone e Germania non vengono invitate al contrario dell' Italia grazie ad un diretto intervento di Churchill che afferma: "Gli Italiani hanno pagato già abbastanza". Nostri principali protagonisti sono due discoboli, Adolfo Consolini di professione contadino, ed il corazziere romano Beppone Tosi, rispettivamente primo e secondo. Si presenta anche un falso Dorando Petri, che verrà scoperto, dopo aver ricevuto una medaglia- ricordo e aver approfittato di qualche mangiata a sbafo. Grande lo stupore del Mondo intero nell' acclamare "L' Olandese volante" Fanny Koen madre di due figli, che riuscirà a vincere 5 medaglie d' oro nell' Atletica Leggera". Primo Oro anche in uno sport solitamente benigno verso i nostri colori, la Pallanuoto, con il grande Cesare Rubini, cestista d' inverno e uomo d' acqua in Estate. Cinquantanove infine, i paesi partecipanti.

Helsinki 1952

Dopo Stoccolma 1912, i Giochi riapprodano nel profondo Nord: la Finlandia di Paavo Nurmi che riceve l'onore di leggere il Giuramento. Il Cecoslovacco Emil Zatopek, chiamato "L' Uomo Cavallo" per l' espressione di perenne sofferenza che gli si leggeva sul viso, è l' eroe dei Giochi dopo aver vinto i 5000 e i 10000 m. Tornano i Russi dopo il volontario forfait del 1948 e fanno subito incetta di medaglie, secondi solo agli U.S.A. Pino Dordoni vince la 50 km di marcia, i Mangiarotti Edoardo e Dario arrivano primo e secondo nel torneo della Spada, mentre il futuro Campione del Mondo, il peso massimo svedese Johansson fugge nella finale dei Supermassimi davanti allo Statiunitense Sanders, un vero spaccauomini.Il futuro attore Bud Spencer, autore in seguito di pellicole cult insieme a Terence Hill arriva sino in semifinale dei 100 m. di nuoto. Sessantanove i Paesi partecipanti con l' Ungheria subito dietro nel medagliere alle due superpotenze.

MELBOURNE 1956

Per la prima volta i Giochi approdano nel nuovissimo Continente, l' Oceania e più precisamente nella sportivissima Australia. A causa di questioni politiche decisamente delicate (la questione del Canale di Suez insieme all' invasione sovietica in Ungheria), mancano all' appello Spagna, Olanda e Svizzera per protesta contro l' U.R.S.S. ed Egitto, Libano ed Iraq in polemica con Francia ed Inghilterra. La Cina rifiuta la sua presenza per protesta contro il fatto che l' odiata Formosa partecipa con il nome di Cina nazionalista. I seguaci di Mao torneranno solo a Los Angeles 1984. Le gare si disputano a cavallo fra novembre e dicembre, in ossequio all' estate Australiana. Questa volta l' Unione Sovietica sorpassa gli Americani come vittorie complessive, vincendo anche il torneo di calcio con il futuro "Ragno Nero" al secolo Lev Jascin in porta. Durante la finale di Pallanuoto fra Ungheria e U.R.S.S. le tensioni politiche fanno sì che l' incontro assuma lo scenario di un vero e proprio regolamento di conti, con gli Ungheresi alla fine vincitori. Si assiste anche a numerose richieste di asilo politico in particolare da atleti dell' Europa dell'est, che sognano la prospettiva di una vita diversa. Otto le medaglie d' oro azzurre, con Ercole Baldini vincitore della gara individuale del ciclismo su strada, a rappresentarci maggiormente.

ROMA 1960

Finalmente i Giochi giungono in Italia; dopo aver rinunciato ad ospitare l' edizione del 1908, la Città eterna sfrutta al meglio l' occasione olimpica per presentare un' Italia diversa, in piena fase evolutiva, molto lontana dal Paese in ginocchio che usciva dalla guerra. Anche la vedova del Barone De Coubertin spende parole d' elogio osservando l' alacrità con la quale la Città si prepara all' evento. A distanza di anni, grazie al grande clima di sportività ed entusiasmo che pervadeva l' intero villaggio Olimpico, i Giochi romani vengono ricordati come forse i più belli di sempre. Tredici le affermazioni azzurre, con l' entusiasmante irresistibile falcata di uno studente Torinese di 21 anni, Livio Berruti, che eguaglia in semifinale ed in finale il primato del Mondo dei 200 m., primo successo Italiano nella gara classica di velocità della Regina dei Giochi, l' Atletica leggera. La vittoria di Berruti trasmise un gran fermento in tutto il Paese, tanto che molti la considerano la gemma più luccicante di tutti i successi nostrani Olimpici di sempre. Anche nei 100 m. si assiste ad un successo di un velocista europeo, il Tedesco Hary grazie ai suoi eccezionale riflessi che gli consentono, in partenza, a bruciare gli avversari. Un giovane pugile Triestino, Giovanni detto Nino Benvenuti diventa Campione dei Pesi Welter insieme a Musso nei piuma. Ma il pugile che maggiormente infiamma le folle è un giovane Americano di colore, l' allora Classius Clay non ancora Mohammed Alì, che incanta tutti per il mix di forza ed eleganza che riesce ad esprimere. Fa tenerezza la storia di Wilma Rudolph, la "Gazzella nera" che conquista tutti con la sua semplicità di miracolata della vita, vista la poliomelite sofferta da bambina. La Rudolph vince i 100 e i 200 m. oltre alla staffetta 4 x 100. Straordinario lo spettacolo offerto dalla Maratona, corsa di notte lungo i viali dell' Appia Antica illuminata. La vincerà Abele Bikila, un Etiope che (ma come caspita faceva..) correva a piedi nudi. Da ricordare inoltre il secondo oro conquistato dal "Settebello" della Pallanuoto, e il totale dominio nel Ciclismo con 5 medaglie su 6 con Gaiardoni bis-Olimpionico. Ancora l' U.R.S.S. in testa al medagliere finale, con Yuri Vlasov (sollevamento pesi) che non si accontenta di alzare i pesi previsti dal regolarmento, chiedendo d' affrontare pesi sempre più pesanti agli sbalorditi Giudici. Ottantarè le Nazioni partecipanti che si fronteggiarono dal 25 agosto al 11 settembre 1960.

TOKYO 1964

C'è moltà curiosità del Giappone verso il resto del Mondo, contraccambiata dal resto del mondo verso il Giappone. La capitale economica del Mondo a confronto con le più disparate realtà. Corea ed Indonesia restano a casa per motivi politici, mentre le note leggi che proclamano la diseguaglianza fra razze del Sudafrica squalificano i connazionali di Nelson Mandela dalla competizione. Dieci medaglie d' oro azzurre con Gianni Menichelli nella ginnastica e Abdon Pamich nella 50 km di marcia in evidenza.Atzori e Pinto vincono nel pugilato, mentre Mancinelli trionfa nell' Ippica. Stavolta l' America prevale sull' Unione Sovietica nel computo finale delle medaglie; Bob Hayes vincitore dei 100 m. e l' elegante specialista nel salto con l' asta Valery Brumel saranno i due atleti più in vista delle due super-potenze. La Maratona viene rivinta da Abele Bikila, che questa volta indosserà le scarpe. Nel pugilato si mette in luce l' uomo che spaccò la mascella ad Alì: Joe Frazier, l' uomo che raccontava Benvenuti: "aveva una forza tale da sradicare un albero". Sedici le medaglie dei figli del "Sol Levante" ma non nella loro specialità, il Judo.

CITTA' DEL MESSICO 1968

I Giochi s' aprono nel sangue; appena nove giorni prima dell' inizio delle competizioni, nel quartiere di Tlateloco (uno dei centri dell' immensa capitale  Messicana) ci sono violenti scontri fra studenti e Forze dell' ordine. Non si è mai riuscito ad accertare il numero delle vittime, ma chi era lì ricorda d' aver visto ambulanze a centinaia.      Il Governo accusa fomentatori stranieri che hanno il compito di screditare il Messico davanti al mondo intero. Sia come sia, dopo che si è balenata l' idea d' annullare i Gochi, in un Paese blindato il 12 ottobre 1968 partono le XIX Olimpiadi moderne. Il clima però resta elettrico: due sprinters Americani di colore, Tommi Smith e Carlos, primo e terzo nella finale dei 200 m. d' Atletica Leggera, per protesta contro le discriminazioni razziali ancora in essere nel loro paese, si presentano sul podio con un guanto nero a testa sollevando al cielo il pugno chiuso. I due fanno immediatamente dei proseliti nei primi tre dei 400 m. (Evans, James e Freeman) che si presentano con il basco nero. Vengono tutti squalificati dalle Nazionali U.S.A. ma sostenuti dall' opinione pubblica mondiale. In Messico ci sono anche particolari climatiche particolari: la Città si trova ad oltre 2000 metri dal livello del mare, causando grossi problemi d' ossigeno oltre ad essere portatore di tremendi mal di pancia, meglio conosciuta come la "Vendetta di Montezuma" dalla maledizione impartita dall' Imperatore Azteco verso gli invasori spagnoli. Epica rimane la gara di salto in lungo maschile vinta con un salto definito "al limite dell' umano" Bob Beamon con la misura di 8,97, record battuto solo nel 1991. E' tutto un susseguirsi di emozioni; il nostro Gentile, alla fine terzo batte per due volte il Record del Mondo, che in totale sarà superato 10 volte in un solo giorno! La reginetta dei Giochi è una graziosa ginnasta cecoslovacca, Vera Caslavska che migliora la già eccezionale prestazione di Tokyo (3 ori e un argento), conquistando 4 ori e 2 argenti. Solo 3 gli ori Italiani: vince Antonella Ragno nella scherma, Vianelli nel ciclismo, e Baran e Sambo nel canottaggio. Nonostante il pubblico ostile, l' America stacca tutti come numero di medaglie.Nel calcio, ormai riservato per l' Europa praticamente solo per i paesi dell' Est (ancora con la qualifica di DIlettanti) vince l' Ungheria bissando il successo di Tokyo, mentre nel Basket continua l' incostrato dominio dei Papà Americani.

MONACO 1972

Questa volta è il villaggio Olimpico ad essere bagnato si sangue: all' alba del 3 settembre 1972 un commando di Fedayn, l' esercito di guerriglieri Palestinesi irrompe nelle stanze degli atleti di Israele uccidendone due e prendendone in ostaggio altri nove. Poi si barricano all' interno, dettano le loro condizioni, ottengono un elicottero ma, nel punto in ciu atterrano li aspetta la Polizia Bavarese; muoiono tutti gli ostaggi insieme a 4 Palestinesi ed ad un poliziotto. I Giochi si fermano per un giorno, come in Messico l' idea del ritiro prende corpo, ma alla  fine in un clima di terrore e paura tutto ricomincia. Il nuotatore Americano mark Spitz conquista un primato sino ad allora impensabile: 7 medaglie d' oro! il Russo Valery Borzov è il dominatore assoluto della velocità con la doppietta 100-200 m. (Pietro Mennea arriverà terzo in quest' ultima). Klaus Di Biasi raddoppia l' oro del Messico nella gara di tuffi dai 10 m. conquistando l' argento dai 3 m. Giorgio Cagnotto invece, giunge 2° e 3°  dal trampolino e dalla piattaforma. Oro anche (in tutto saranno cinque) nel tiro al Piattello. Calmoroso l' esito della finale di Basket: per la prima volta dal 1936, gli U.S.A. non arrivano primi, superati dall' Unione Sovietica per 51-50 all' ultimo secondo, dopo che una rimessa laterale a tre secondi dalla fine fu fatta ripetere per ben tre volte, causando polemiche finali roventi. Un Americano nato proprio a Monaco di Baviera, di nome Frank Shoorter figlio di un Ufficiale delle truppe d' occupazione durante la guerra vince la Maratona .  Fa tristezza vedere Abele Bikila seguire la corsa da una carrozzella, a causa di un incidente d' auto. Nel mezzofondo si rivedono gli Scandinavi con il Finlandese Varela vincitore nei 5000 e nei 10000 m.Solo i soliti Americani e Russi precedono nel medagliere finale la sorprendente Germania dell' Est assoluta protagonista nel nuoto. La Polonia di Deyna  Lato e Szamarch, futura terza classificata nella Coppa del Mondo del 1974 disputata anch'essa a Monaco, nel torneo di calcio sconfigge per 2-1 in finale la DDR.

MONTREAL 1976

Sono i primi Giochi fortemente condizionati dal boicottaggio: tutta l' Africa, ad eccezione di Senegal e Costa d' Avorio dicono di no. Il pomo della discordia è ancora una volta il Sudafrica già da tempo squalificato dalle competizioni internazionali. La Nuova Zelanda colpevole d' intattenere rapporti con il Sudafricani nel campo del Rugby partecipa regolarmente ai Giochi e ciò irrita particolarmente l' intero Continente nero. La stella è una 15enne ginnasta Rumena, Nadia Comaneci che vince 3 ori e un argento, in seguito compagna  del figlio del Dittatore Ceausescu, e dopo la caduta del regime modella, madre e moglie in America. La tedesca dell' est Kornelia Ender sbaraglia il campo nel nuoto femminile, sposa "Sughero" Matthes, re del Dorso e dopo il divorzia svela gli altarini del doping, tinto a piene mani dalle Nazioni dell' Est. Ben 3 medaglie d' oro nella Boxe diventeranno in seguito Campioni del Mondo: i fratelli Spinks (Leon e Mike) e l' "Esteta del Ring", Ray Leonard detto "Sugar" come il grande Robinson. In evidenza anche Cuba; Teofilo Stevenson  nella Boxe,  Alberto Juantorena nei 400 e 800 m. di A.L. riempiono d' orgoglio i connazionali di Fidel Castro. Nel Basket il titolo torna...a casa con una squadra sempre composta da universitari dei College. Ancora Di Biasi e Cagnotto primi e secondi nelle rispettive gare di tuffi, mentre il secondo oro tricolore ci arriva dalla scherma da Alberto Del Zotto. Sara Simeoni conquista l' argento alle spalle della fortissima tedesca dell' Est Ackermann. Per la prima volta dal 1952 l' accoppiata Usa-Urss nel medagliere finale  viene smembrata: La DDR arriva seconda con 40 ori, 25 argenti e 25 bronzi.

MOSCA 1980

Dicembre 1979: l' Armata Rossa, l' esercito Sovietico invade l' Afghanistan. Il Presidente Americano Carter durante il ricevimento offerto in onore dei vincitori Usa nelle Olimpiadi ivernali disputate a Lake Placid nel febbraio 1980 aveva esplicitamente affermato di voler promuovere un boicottaggio dimostrativo contro il "Nemico" sovietico. Rimase della sua idea; 60 paesi solidarizzano con gli Usa, anche la Repubblica Popolare Cinese in procinto di rientrare dopo un voluto esilio di 28 anni. In Italia si sceglie una soluzione ... all' Italiana. Il Governo dice no, il CONI sì, e così durante la Cerimonia inaugurale i nostri connazionali sfilano con la bandiera del nostro massimo organo Nazionale sportivo, e non con il tricolore. Naturalmente anche l'  ascolto dell' inno di Mameli resterà una chimera per tutti i Giochi. Purtroppo non parteciperanno neppure gli atleti che stanno svolgendo il servizio Militare come il nostro nuotatore di punta, Marcello Guarducci. Sono comunque dei Giochi entusiasmanti per i nostri colori; vince nella finale dei 200 m., dopo un' eccezionale rimonta sul già vincitore dei 100 m. (l' Inglese Welsh) la "Freccia del Sud", Pietro Mennea che deterrà il primato del Mondo nella specialità per la bellezza di 17 anni. Sara Simeoni, anch' essa primatista Mondiale nel salto in alto, vince l' oro sfuggitogli 4 anni prima. La classe e la tecnica di Patrizio Oliva hanno la meglio nei Superleggeri della Boxe. Successi anche nel Judo, nella Lotta, e nalla 50km di marcia vinta da Maurizio Damilano. Il nostro Basket raggiunge un traguardo insperato: secondi dietro alla Jugoslavia con la soddisfazione d' aver battuto i padroni di casa sovietici. Encombiabile la partecipazione dei Moscoviti, che riempiono in ogni ordine di posto l' immenso Stadio Lenin. La superiorità dei Russi e della DDR nel computo finale delle medaglie è addirit-tura irritante. 

 

 

 

 

 

 

 

Emanuele Orofino                                             14/8/2004

 

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