CHI DOPO COLOMBA?

Alle 13,52 Franco Colomba dopo una riunione con il presidente Naldi e il direttore sportivo Perinetti ha comunicato di aver rescisso il contratto che lo legava al Napoli per altre due stagioni. Il tecnico di Grosseto evidentemente anche se non ha dimostrato molto a livello tecnico nel corso della sua tribolata stagione napoletana, ha avuto una grossa dignità a dimettersi e di questo bisogna dargliene senz’alto atto giacchè non è da tutti rinunciare a dei soldi sicuri per un biennio. Le ragioni di questa sua decisone possono essere molteplici, una potrebbe essere l’interessamento concreto della Reggina ma potrebbe esserci pure la motivazione che la società non prospettasse un programma tecnico adeguato a riportare la squadra in serie A e che pertanto Colomba non volesse ripetere le paturnie di questa stagione. Se fosse vero quest’ ultima motivazione la situazione per i tifosi del Napoli sarebbe davvero preoccupante, i quali sono stanchi e assolutamente non perdonerebbero alla società un’altra stagione di stenti e delusioni. Da oggi pertanto si apre il toto allenatore. Tra i candidati in pole-position vi è Andrea Agostinelli, seguito da Nedo Sonetti, Giancarlo Camolese e Giovanni Vavassori. Diciamo subito che sono tecnici che non entusiasmano la piazza napoletana, la quale avrebbe voluto a gran voce il ritorno di Gigi De Canio che seppe lavorare benissimo l’anno scorso sfiorando la promozione per pochi punti. Purtroppo il tecnico lucano chiede dei programmi seri che la società non può garantirgli. Come detto Agostinelli si trova in posizione di vantaggio rispetto agli altri candidati. Il tecnico romano vanta un curriculum non certo esaltante negl’ultimi anni, difatti dopo aver salvato la Pistoiese in serie B nel doppio spareggio con il Cesena, ha collezionato due stagioni con la Ternana l’ultima delle quali si è conclusa con un esonero, infine l’anno scorso fu esonerato dal Piacenza con mancanza di risultati seppur i biancorossi offrissero un gioco offensivo e piacevole. La candidatura di Sonetti è da scartare in quanto ci troviamo di fronte ad un tecnico molto 'catenacciaro' che non può essere proposto in una piazza come Napoli che ama il bel gioco e quello offensivo. Gli stessi Camolese e Vavassori non ci sembra abbiano un esperienza tale da permettergli di allenare in una grande e calda piazza come quella di Napoli. Al limite tra i due sarebbe meglio l’ex orobico in quanto potrebbe lanciare dei ragazzi della primavera azzurra essendo abituato ad allenare i giovani dall’inizio della sua carriera.  Ci permettiamo di proporre dei nomi nuovi come quelli di Simoni e Mazzone, i quali hanno le spalle una forte conoscenza dell’ambiente napoletano nonché hanno una grossa competenza del campionato cadetto, basti pensare che Simoni ne ha già vinti ben sette, l’ultimo con l’Ancona quest’anno. Proponiamo anche dei tecnici emergenti che vengono dalla terza serie ma che nel corso di questi anni hanno dimostrato di vincere e far giocar bene le loro compagini. In primis il Prof. Simonelli (nella foto), napoletano verace che quest’anno sta riportando in serie B il Pisa mostrando un gioco scintillante, il secondo nome è quello di Aldo Amazzalorso che quest’anno ha stravinto il campionato con il Treviso, ma già aveva fatto bene ad Avellino e Catania. Ci permettiamo di  suggerire questi due nomi alla società, giacché costano poco, darebbero consigli per fare ingaggiare giocatori giovani provenienti dalla C, darebbero finalmente un identità di squadra ed offrirebbero un gioco sfavillante alla platea del San Paolo.

Detto ciò, bisogna premettere che prima d’ogni discorso sull’allenatore, sarà  necessario che Naldi trovi risorse economiche da investire per la società, in primis dovrà pagare gli stipendi ai giocatori, i quali sicuramente non accetterebbero di rimanere un'altra stagione senza ricevere gli stipendi in modo puntuale.  In secondo luogo necessitano quattrini per acquisire dei giocatori veri  che possano rinforzare la squadra in vista di una stagione che deve portare gli azzurri alla promozione. La società deve pensare che è inutile, anche se più comodo, cambiare tecnico ogni anno, sarebbe d’uopo invece allestire allestire una rosa competitiva in modo tale che possa seguirsi una programmazione seria da affidare ad un solo tecnico con un contratto pluriennale.

Luigi Giordano

13/06/03

INDIETRO