CHI
E'
SENZA
PECCATO…

Si
è
fatto
un
gran
parlare
dello
stile
anglosassone
nel
calcio
in
particolare
dopo
i
tragici
fatti
di
Avellino
e,
ultimamente,
dopo
il
caso
Zambrotta.
La
Premier
League,
in
pratica
l’Inghilterra,
ha
sconfitto
la
violenza
negli
stadi;
questi
ultimi
sono
sicuri
anche
senza
alcun
tipo
di
barriera
tra
campo
e
pubblico
e
per
chi
sgarra
subito
pronte
le
manette
e
poi
sole
a
scacchi
per
un
bel
po’
di
anni.
Gli
Inglesi
tutto
sono
fuorché
esterofili:
è
probabile
che
il
giro
di
vite,
attuato
dall’esilio
dalle
coppe
per
la
tragedia
dell’Heysel
e,
in
seguito,
per
i
quasi
cento
morti
di
Sheffield,
li
abbia
indirizzati
su
un
binario
ben
preciso;
qui
in
Patria
non
muoviamo
un
dito
se
invece
andiamo
in
continente
allora
facciamo
vedere
chi
siamo.
Il
problema
infatti
si
ripresenta
ogni
qualvolta
scende
in
campo
la
Nazionale;
in
giro
per
l’Europa
gli
hooligans
sono
incontrollabili
forse
a
causa
di
servizi
d’ordine
non
all’altezza,
forse
perché
sfogano
la
rabbia
repressa
standosene
tranquilli
negli
stadi
di
casa
loro.
Gli
incontri
con
l’Italia
sono
tradizionalmente
pericolosi,
è
troppo
sentita
la
rivalità
tra
due
nazioni
entrambe
convinte
di
aver
inventato
il
calcio,
ma
ultimamente
è
assurto
come
incontro
a
rischio
quello
con
la
Turchia
dopo
gli
scontri
che
raggiunsero
il
culmine
con
la
morte
di
due
tifosi
inglesi
ad
Istanbul
in
un
incontro
di
Coppa
UEFA
nel
2000.
Eccezionali
quindi
le
misure
di
sicurezza
per
l’incontro,
in
questi
giorni,
tra
le
due
nazionali
per
la
qualificazione
ad
Euro
2004.
Ma
qui
bisogna
accennare
ad
una
vicenda
che,
forse
non
ha
precedenti;
l’ammutinamento
della
squadra
contro
la
Football
Association
e
la
decisione
di
non
giocare
per
solidarietà
al
difensore
Rio
Ferdinand
non
convocato
per
aver
eluso
l’espletamento
della
pratica
antidoping.
Il
25enne,
uno
dei
più
onerosi
acquisti
del
Manchester
United,
sostiene
di
aver
saputo
di
esser
stato
prescelto
molto
tempo
prima
di
doversi
sottoporre
al
controllo
e
di
essersene
poi
“dimenticato”
andandosene
preso
come
era
da
problemi
familiari;
come
può
essersene
dimenticato,
sostiene
l’accusa,
se
invece
lo
ha
saputo
solo
pochi
minuti
prima
di
andare
via?
Di
andarsene
poi,
secondo
alcuni
testimoni,
a
fare
shopping
in
pieno
centro.
In
ogni
caso
la
questione,
che
ha
scatenato
roventi
polemiche
in
Inghilterra,
si
è
sgonfiata
presto;
la
partita
si
giocherà.
La
squadra
ha
rivisto
la
sua
posizione
vuoi
per
la
minaccia
dell’esclusione
dall’Europeo
vuoi
per
le
feroci
critiche
sia
della
stampa
che
della
maggioranza
dei
tifosi.
Il
campionato
inglese
è
visto
anche
come
l’emblema
della
lealtà;
non
è
un
luogo
comune
dato
che,
da
loro,
i
“furbi”
ed
i
“cascatori”
hanno
una
considerazione
molto
minore
di
quella
che
ha
la
povera
volpe
costretta
a
fuggire
nella
tradizionale
caccia
tanto
amata
dal
Principe
Carlo.
La
lealtà
è
un
principio
anglosassone,
la
furbizia
una
prerogativa
latina.
Come
noi
italiani,
furbi
lo
sarebbero
anche
spagnoli,
greci
e
sudamericani.
Ma
lealtà
ed
ammutinamento
non
hanno
certo
oscurato
quello
che
è
il
caso
più
spinoso
a
turbare
“l’integerrima”
Premier
League.
Alla
squallida
vicenda
dello
stupro
ai
danni
di
una
ragazza
minorenne
che
avrebbe
coinvolto
non
si
sa
quali
e
quanti
calciatori,
si
aggiunge
la
notizia
dell’arresto
di
Jody
Morris,
ex
Chelsea
ora
in
forza
al
Leeds,
accusato
di
aver
abusato
di
una
ragazza
di
vent’anni.
Morris,
che
avrebbe
agito
con
la
complicità
di
un
compagno
di
squadra,
è
stato
arrestato
quindi
interrogato
e
rilasciato
su
cauzione.
Questi
sono
i
primi
casi
di
violenza
sessuale
vera
e
propria,
ma
i
calciatori
inglesi,
venerati
come
i
loro
colleghi
italiani,
si
sono
resi
spesso
responsabili
di
atti
particolarmente
goliardici.
Le
hostess
molestate
sugli
aerei,
gli
alberghi
messi
a
soqquadro,
festini
a
luci
rosse
(come
quello
che
coinvolse
la
nera
coppia
d’attacco
del
Manchester
Utd.,
Andy
Cole
e
Dwight
Yorke),
le
risse
nei
pub
(sin
dai
tempi
di
George
Best)
sono
forse
riconducibili
allo
spirito
del
branco,
a
problemi
caratteriali
o
a
qualche
bicchiere
di
troppo,
fatto
sta
che
i
tabloid
italiani
non
hanno
mai
riportato
notizie
del
genere
con
protagonisti
i
nostri
calciatori.
Nessuno
è
perfetto,
né
in
Serie
A,
né
in
Premier
League;
vi
sono
stili
di
comportamento
molto
diversi
sia
in
campo
che
fuori
dal
campo.
Chi
è
senza
peccato
scagli…il
primo
pallone.
Antonio
Gagliardi
10/10/2003