CLAUDIO BANDONI , “ IL PORTIERE GIRAMONDO”

              

L’ultimo Napoli – Venezia in serie A, disputato il 5-3-1967 e terminato con un’indiscutibile vittoria degli Azzurri per 4-0 (2 volte Canè, Bianchi e Iuliano), vedeva come guardiano fra i pali del Napoli, in una delle sue ultime partite al S. Paolo, Claudio Bandoni. 

            Toscano girovago della pedata, nato in provincia di Lucca il 5-8-1939, inizia vicino casa ad Altopascio per poi approdare a 19 anni nella grande Milano sponda Nerazzurra. 

            Dopo una stagione in cui il buon Claudio non disputa neanche una partita, raggiunge il Parma in serie B e diventa subito titolare fisso. Nel 1960 attraversa quasi tutta la Penisola per vestire la maglia del Catanzaro. Breve puntata in serie A a Venezia e poi è di nuovo serie B a Bari. Nel 1962 scende ancora più a Sud a Palermo, dove si divide fra A e B in due campionati. 

            Bruno Pesaola lo vuole a guardia della porta del suo Napoli che tenta la risalita nella massima serie nel 1964. L’impresa riesce e Bandoni viene confermato anche nel 1965 e nel 1966 nei primi Napoli targati Sivori – Altafini. 

            Questi sono gli anni migliori per Claudio che in riva al Golfo dà la misura delle sue doti di agilità e di acrobazia. Portiere autoritario, migliore in volo che a terra, affida le sue parate più allo scatto che al piazzamento. Il gran colpo di Roberto Fiore che acquista nel 1967 Dino Zoff dal Mantova lo costringe al trasferimento nella città di Virgilio. 

            Frattanto, nel 1968 Bruno Pesaola si trasferisce da Napoli a Firenze: trova in porta un giovane, Franco Superchi, praticamente esordiente e, preferendo coprirsi le spalle, convince la società Viola ad acquistare Claudio come 2° portiere. 

            Superchi si rivela una graditissima sorpresa per tutto l’ambiente ed a Claudio tocca una sola presenza nell’anno dello storico secondo scudetto in riva all’Arno, contro il Varese nell’ultima partita, quella della festa. 

            A Firenze si ferma altri due anni, giocando però sempre molto poco. Nel 1971, la neonata Lazio del grande Tom Maestrelli lo vuole a difesa dei pali per cercare un’immediata promozione in serie A dopo la bruciante retrocessione dell’anno prima. Bandoni ottiene la sua personale seconda promozione dalla serie cadetta poi saluta tutti per rivestire la casacca del Catanzaro per altri due anni. Nel 1973 eccolo a Genova, sponda Sampdoria, come 12° di Cacciatori. Nel 1975 ritorna a Mantova dove conclude l’attività. 

            Claudio Bandoni, pur non facendo parte della schiera dei grandissimi (Zoff, Bugatti, Castellini), nei suoi tre campionati nella nostra città ha confermato la tradizione che vuole sempre un numero 1 di valore a difesa della rete del Napoli.

 

 

Emanuele Orofino                                       4/5/2004  

 

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