COMUNQUE VADA 

GAUCCI BRINDERA'

 

      

 

Sembra diventato un triste classico che d'estate il calciomercato venga oscurato da tribunali, ricorsi e cavilli. Colpa di una federazione che non conosce le proprie regole ma anche di chi si diverte a mettere spalle al muro il presidente della stessa federazione, cercando il giusto comma per dare uno scossone alla sua poltrona che sembra la torre di Pisa. Pende, pende, traballa, traballa, ma mai cadrà. Anche quest'estate Luciano Gaucci non lascia. Anzi raddoppia. Quando in primavera cominciò ad intavolare trattative per liberarsi di qualche squadra, tutti pensavano che finalmente fosse finito il tempo delle multiproprietà, e che Gaucci si sarebbe concentrato solo sul Perugia. Niente di più sbagliato. Venduto il Catania per ragioni di opportunità (non correva buon sangue fra il patron romano e la piazza siciliana), a Gaucci restano la Samb ed un Perugia retrocesso dopo lo spareggio. La squadra marchigiana è da tempo in attesa di capire il suo futuro, quella umbra brama un ripescaggio in A che arriverà presto. Per un motivo o per un altro. Il più immediato sembra essere la situazione del Parma, smascherata da tre ricorsi al Coni che verranno discussi oggi. Sono stati unificati e preparati dall'avvocato Stincardini. Che ostenta ottimismo. Il Parma è stato affiliato alla FIGC sotto altra denominazione dopo il crack Parmalat, che secondo l'articolo 16 (comma 6) delle famigerate Noif avrebbe reso improcedibile il suddetto iter. La Corte Federale ha combinato un altro guaio dell'estate, dando una propria interpretazione e sottolineando come l'amministrazione controllata fosse cosa molto lontana dal fallimento. Curioso è il fatto che questi signori non siano a conoscenza dei regolamenti, da loro stessi scavalcati. Ebbene, c'è sempre Gaucci pronto a chiedere il rispetto delle regole per cancellare una retrocessione. Big Luciano si è però tuffato anche nell'avventura-Napoli, chiedendo il placet per l'operazione di fitto del ramo d'azienda, ingegnosamente studiata dal commercialista napoletano Francesco Serao. Gaucci si era sempre lamentato sul fatto che il Parma avesse ottenuto l'affiliazione e il Napoli no. Nel momento in cui il Coni dovesse mandare il Parma in B, in quel momento verrebbe meno anche il ricorso presentato da Gaucci su quelle motivazioni. E il Napoli sarebbe in C senza possibilità alcuna di appello. Se invece il Coni dovesse dare torto al Perugia, il Parma resterebbe in A e Gaucci avrebbe possibilità fondate di avere ragione al Tar. Insomma, comunque vada, Gaucci si troverà con il Perugia in A o con il Napoli in B. Nel caso della prima ipotesi, il patron si butterebbe per avere il Napoli in C attraverso il Lodo Petrucci, ma evidentemente anche tutti quei tifosi che l'hanno eletto a santo rifletterebbero meglio su questa possibilità. Nella seconda ipotesi, Gaucci si vedrebbe costretto a vendere il Perugia. Due squadre in B sono troppe. Due ricorsi al Tar, pure.

 

 

 

 Marco Santopaolo                           26/07/2004

                      

 

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