CON IL CUORE IN GOLA

 

 

  

Quei 65 stoici che salutano il Napoli contro l'Albinoleffe sono uno spicchio dei tanti napoletani che vivono queste ore con il cuore in gola. Corvi neri volano attorno al Napoli, toghe fini ed atmosfera tetra. Da tribunale. Troppe le chiacchiere attorno ai conti del Napoli, ambigua la mossa di Naldi che presentandosi lo scorso 3 giugno in tribunale ha dato il "la" all'azione dei giudici. La Procura ha fatto il resto, convocando il presidente per il 30 giugno. La procedura fallimentare del club è avviata, ma la si può ancora fermare. Foggia e Monza hanno vissuto giorni terribili quest'anno prima di essere dichiarati falliti. Queste due gloriose società hanno pagato il rincorrersi di potenziali acquirenti in cerca solo di pubblicità e che hanno divorato tempo prezioso, linfa vitale dei club in questo stato. La salvezza del Napoli passa per la prossima settimana. Che sarà decisiva. Ogni giorno ed ogni ora potrebbe essere quella buona o quella cattiva.

Si comincia lunedì. Naldi sa se ha trovato i soldi o meno per ricapitalizzare. Se li ha trovati e non lo dice, non lo capiamo. Se non li ha trovati e non lo dice, lo comprendiamo. Si va per la seconda ipotesi: nel week-end gli sportelli bancari sono chiusi e transizioni pesanti o leggere non si possono effettuare. Se Naldi ha trovato i soldi, il Napoli si guadagna qualche altra ora di vita. Se non li ha trovati, il Napoli è più di là che di qua. Seguiamo Naldi, che i soldi li ha trovati ma non li ha ancora in mano. Deve presentare garanzie: cercherà di farlo lunedì. Se otterrà risposte positive, troverà un vizio procedurale per rinviare l'Assemblea di qualche giorno aspettando il bonifico per martedì. Se otterrà risposte negative, alzerà bandiera bianca. E, con lui, dalla scena calcistica sparirà anche il Napoli. Naldi proverà comunque ad agire a sorpresa. All'apertura dell'Assemblea, dirà che il 60% è di Corbelli e che tocca all'imprenditore bresciano mettere i soldi. Corbelli (il suo rappresentante per lui) risponderà picche, Naldi ne prenderà atto e se non ha trovato i soldi niente di più potrà fare, lasciando morire il Calcio Napoli. Nel caso dovesse rinviare l'assemblea, poniamo a giovedì, in quel momento Naldi verserebbe gli 8,7 milioni di euro ottenuti da una banca straniera o da una fideiussione staccata dai cinesi intenzionati a sponsorizzare il club insieme ad Aponte. Più facile, seguendo questa pista, che si arrivi al fido bancario. Fatta questa operazione, il primo passo sarebbe compiuto. Poi? Poi Naldi si farebbe da parte. Dovrà però prima trovare i 31 milioni di euro (o i 22, secondo accordo fra i due) da versare a Corbelli per divenire a tutti gli effetti l'unico padrone del Napoli. Il giorno dopo, venderebbe. Una cosa è certa: se Naldi ricapitalizza, è certo che c'è qualcuno pronto a prendere il Napoli. E, naturalmente, a far fronte alla situazione debitoria(50 milioni di euro), rendendo informale l'incontro che Naldi ha con il giudice per il 30 giugno. Se solo uno di questi passi non dovesse essere compiuto, il 30 giugno il Tribunale dichiarerebbe il Napoli fallito. Oltre non andiamo.

Sei milioni di tifosi vivono questo momento con il cuore in gola. Non ce la fanno più a sentire mille campane. Chi è ottimista, chi è pessimista: i fatti sono questi, ognuno è libero di costruirsi il suo castello di teorie ed opinioni. Pronto a crollare alla prossima mossa di Naldi. Solo lui sa quale è il futuro del Napoli. Potrebbe tirare fuori il sette di denari. O il due di coppe. Nessuno lo sa. In fondo però abbiamo aspettato tanto. Una settimana può essere lunga. Ma se in fondo al termine di questa sapremo tutto, allora possiamo aspettare ancora un poco.

 

 

Marco Santopaolo                                   12/06/2004

 

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