CORBELLI-FERLAINO
SOLO PAGLIACCIATE
Domani
è il grande giorno. Anzi, sarebbe
il grande giorno. A mezzogiorno a
Soccavo è convocata l’assemblea
straordinaria della Società
Sportiva Calcio Napoli che dovrà
aprire le porte alla
ricapitalizzazione, ma il socio di
maggioranza non ci sarà. Così sarà
impossibile decidere di portare
nelle casse del Napoli quei 30
miliardi che servono come il pane.
La svolta
È arrivata ieri, nel tardo
pomeriggio. È una svolta che parte
da lontano, da città di Lussemburgo
dove, dalla primavera del 2000, sono
state spostate le quote azionarie
del Napoli. Lì, nella sede di
Boulevard de la Foire, al numero
cinque, c’è la sede della Napoli
Calcio S.A. che appartiene per metà
a Giorgio Corbelli e per metà a
Corrado Ferlaino. Doveva essere
proprio il Consiglio di
Amministrazione della società
lussemburghese ad incontrarsi,
doveva decidere quale posizione
tenere nel corso dell’assemblea di
domani a Soccavo. Doveva
praticamente aprire le porte della
ricapitalizzazione. Quel C.d’A.
era stato convocato per oggi, a
ventiquattr’ore dalla data della
svolta. E invece uno dei convocati,
Giorgio Corbelli, ha avvisato che
non ci sarà. Un fax laconico, una
paginetta per spiegare al presidente
del Napoli lussemburghese (che è
Corrado Ferlaino), che la
convocazione per quel Consiglio è
arrivata con ritardo estremo e che
per questa mattina Giorgio Corbelli
aveva già fissato improrogabili
impegni. In parole povere il Napoli
lussemburghese non potrà decidere
una posizione ufficiale e quindi non
potrà presentarsi domattina a
Soccavo con una linea di
maggioranza: questo significa che i
soci di minoranza si incontreranno,
conteranno le azioni, si renderanno
conto che l’assemblea non potrà
essere considerata valida, e
lasceranno il Centro Paradiso senza
aver potuto esprimere un parere
sulla ricapitalizzazione. Tutto
slittato a data da destinarsi. E
proprio qui nascono i problemi.
La rottura
Una eventuale mancata delibera di
ricapitalizzazione, cancellerà ogni
possibilità di portare a termine,
nei tempi stabiliti, l’accordo
firmato tra Ferlaino e Corbelli. Per
la cessione delle quote calcistiche
dell’ingegnere esistono accordi
precisi contenuti nel contratto
firmato il dodici di ottobre: quegli
accordi impongono a Corbelli di
provvedere a una ricapitalizzazione
di trenta miliardi entro il 30
novembre. E senza la decisione
dell’assemblea, quei trenta
miliardi non potranno arrivare in
tempo. Sicché il contratto potrebbe
essere considerato «non onorato» e
consentirebbe al Gruppo Ferlaino di
considerarlo nullo.
Il futuro
Ma a chi converrebbe strappare quel
contratto? Certo non a Corbelli che
dovrebbe ricominciare daccapo le
trattative per l’acquisto
dell’intero pacchetto azionario
azzurro. Sicuramente nemmeno a
Ferlaino che ha deciso di uscire dal
calcio e vuol trovare al più presto
una soluzione per risolvere la
questione. Non converrebbe neppure
al Napoli come società, che
rimanendo ingessata con i due
attuali soci, sarebbe costretta a
continuare una vita fatta di stenti
e di oneri economici da mantenere
con estrema difficoltà. Insomma,
dare un’interpretazione chiara
dell’ultima mossa societaria
sembra difficile, e può consentire
differenti letture. La cancellazione
(o la ridiscussione) del contratto
del dodici ottobre potrebbe portare,
però, anche a nuovi accordi. Sia
tra i due soci (con un’equa
spartizione dei beni che
condividono), sia coinvolgendo terzi
(ad esempio portando l’intero
pacchetto azionario a un istituto
che potrebbe occuparsi della
cessione).
I guai «immobiliari»
E nel giorno del grande segnale di
rottura fra i due soci, arrivano
segnali di tensione anche su un
altro fronte. Quello delle società
immobiliari che i due soci
continuano a dividere e che in
qualche modo entravano a far parte
del contratto di cessione delle
quote calcistiche. Le due società
sono la Vasto e la Palco, entrambe
in bilico sul baratro dei guai
economici: quando Ferlaino decise di
vendere il Napoli a Corbelli, pose
come condizione primaria, nel
contratto, il «salvataggio
economico» delle due società
immobiliari. Ebbene, ieri
pomeriggio, nel corso di un breve
Consiglio di Amministrazione, la
Palco ha deliberato di chiedere al
Presidente del Tribunale di Napoli
la nomina di un liquidatore.
Nonostante il voto contrario del
consigliere Patrizia Boldoni che è
moglie dell’ingegnere Ferlaino.
Ieri un comunicato di Corrado
Ferlaino ha raccontato l’accaduto
concludendo con un perentorio: «Auspico
che il Gruppo Corbelli, cui è
demandato fin dal maggio 2000
l’impegno di finanziamento delle
immobiliari, confermato come
essenziale a settembre, in recenti
accordi riguardanti la Napoli Calcio
S.A., possa adempiere in tempo utile».
Che tradotto in parole povere
significa ”speriamo che Corbelli
possa portare i soldi prima che il
Tribunale decida di intervenire”.
Ma non basta: anche l’altra società,
la Vasto, ha problemi. Anche in
quella è necessario un intervento
economico di Corbelli. A metà
dicembre, in tribunale, ci sarà la
camera di consiglio in cui si
guarderanno le carte e si deciderà
per la liquidazione. Anche
quell’intervento è urgente.
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