CORBELLI:"VOGLIO DIEGO ACCANTO ALLA SQUADRA..."

 

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Prima, la pace con Ferlaino, poi, la pace con il Palazzo. Giorgio Corbelli studia, giorno e notte, le strategie migliori per onorare i gravosi impegni finanziari assunti e per rilanciare il Napoli.
La pace con Ferlaino. La pace è stata firmata con un accordo che prevede precisi tempi: cinque ratei da due miliardi, entro la fine di novembre. In quella data, vicina a quella della ricapitalizzazione (27 novembre), il passaggio della titolarità del restante 50% delle azioni a Corbelli. Per Corbelli a giugno 2002 l’ultima scadenza. Quindi, entro fine novembre, Corbelli sarà contrattualmente proprietario unico del Napoli, ma lo sarà completamente solo quando avrà onorato tutti gli impegni per un totale di poco più di 65 miliardi. Nel frattempo, però, ci sono scadenze «immediate» da rispettare: stipendi a dipendenti e a calciatori, a calciatori e allenatori che hanno lasciato il Napoli, oneri con la Lega, con le tasse, con alcuni procuratori.
La pace con il Palazzo. Dopo aver annunciato, venerdì scorso, di essere l’unico padrone del Napoli, ecco un nuovo annuncio. Avviene dagli studi di Canale 21, durante la trasmissione «Goal di notte», condotta da Michele Plastino e che ha come ospiti Vincenzo D’Amico e Andrea Carnevale.
Presidente, quale intenzione ha il Napoli in merito alla vertenza con la Lega e con l’Inter per il caso-Passaportopoli? Corbelli, che, sino a pochi giorni fa, sembrava fermo nel suo atteggiamento inflessibile, apre la porta al dialogo più che al proseguimento dello scontro: «Aspetto di incontrare Carraro al più presto per chiarire alcune cose. La causa non durerà molto».
Quindi, il tutto potrebbe chiudersi al di fuori delle aule del tribunale?
«Penso di sì».
Dove porterà il Napoli il suo progetto?
«Il mio progetto parte da lontano ed è un progetto importante. Ci vuole un po’ di tempo. La liquidazione di Ferlaino è stata più lunga del previsto. Pensavo di diventare prima proprietario unico...».
Cosa fa sì che un imprenditore del Nord venga ad investire al Sud?
«Siamo in tempi di globalizzazione. Ho un’azienda a Bari, per anni sono stato presidente nel basket a Roma. Napoli era l’ultima grande possibilità per entrare nel calcio».
Ritornerà sul mercato?
«Credo che bisogni prima valutare l’organico. Se senza Sesa, Husain, Jankulovski, Vidigal e Stellone abbiamo vinto due gare, qualcosa di buono deve esserci. Comunque un ritocco ci sarà. Innanzitutto, bisogna far rendere bene questo gruppo che non è scarso».
Lei e Mondonico lo avevate detto.
«Sono sempre stato convinto della sua bontà. De Canio, però, ha fatto bene a spronarci. Le sue dichiarazioni, un po’ forti, hanno sortito effetto: sono arrivati Bonomi, Rastelli, Montezine... Ma non penso sia il caso di continuare a chiedersi: ha ragione Corbelli o De Canio?».
Maradona disse: «Quando uscirà Ferlaino dal Napoli, sarò a disposizione per riportare in alto la squadra». È possibile un ritorno di Diego?
«Sentii anche io questa sua frase... Se sta bene, se vuol fare qualcosa, incontriamoci e vediamo anche quello che vogliamo fare noi».
Lei, quindi, apre la porta a Diego?
«Assolutamente sì. Mai dire mai. Di certo, non può fare il direttore generale, ma potrebbe occuparsi del marketing, di stare vicino alla squadra...».
Ha voglia di fare quanto ha fatto Ferlaino?
«Ho un grande progetto: riportare il Napoli tra i sette-otto club che contano. Ferlaino ha vinto due scudetti in 30 anni, in un momento diverso dal calcio di oggi che è molto economico».
Occorre riportare i tifosi allo stadio.
«Sono d’accordo. Ferlaino diceva che i tifosi non sono una parte fondamentale per gli introiti che garantiscono. Io dico che per un’azienda che produce spettacolo, lo sono».
Quando rivedremo il Napoli al San Paolo?
«Mi hanno assicurato che avverrà prima di Natale, ma i lavori sono ancora da appaltare».

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