Naldi,
venerdì ricapitalizzando la società e ripianando le perdite, ha per ora
zittito la Covisoc e chi già preparava il funerale del Napoli. Resta
inteso, non tutti i problemi sono stati appianati. Rimangono da
estinguere i debiti con Corbelli, quelli con lo Sporting Lisbona (per
gli acquisti mai saldati di Saber e Vidigal) e con i Gallo, titolari di un
credito di circa quattro milioni di euro. Ci sono inoltre da
corrispondere gli stipendi ai calciatori che non percepiscono gli stessi da
ottobre. Un primo passo verso la risoluzione della crisi c'è comunque
stato venerdì. Nell'assemblea straordinaria dei soci tenutasi a
Soccavo, il presidente partenopeo ha ripianato le perdite relative
all'ultimo bilancio mediante il versamento dei residui decimi dell'assemblea
del luglio scorso. L'assemblea ha anche ricapitalizzato deliberando
l'aumento di capitale a 2,9 milioni di euro, versando i tre decimi
dell'intero importo. L'assemblea ha così ottemperato a tutti quelli che
erano i parametri della Covisoc. Immesso un po' di danari nelle esangui
casse societarie, Naldi intanto continua a trattare la cessione del
Calcio Napoli con la Zerofine e con Salucci, le "uniche trattative
serie ancora in piedi" stando almeno alle esternazioni del patron
azzurro. In verità c'è dell'altro. Naldi, che si è reso conto che da solo
non può andare avanti, gravosi ed ingenti gli impegni che attendono ancora
il coraggioso imprenditore posillipino, sta percorrendo anche altre
strade. Un invito di ingresso in società è stato avanzato ai
Gallo che vantano un credito col Napoli e prossimamente potrebbero
apprendersi ulteriori novità in tal senso. C'è pure chi giura che
Preziosi, nonostante i proclami di facciata, stia ancora pensando al
Napoli, con un Genoa in grave crisi tecnica che rischia la retrocessione in
C proprio come l’equipe di Colomba.
Una
finanziaria britannica ha inoltre da tempo sottoposto all’attenzione dei
professionisti di Totò Naldi un complesso piano economico che si starebbe
valutando attentamente. L'organizzazione britannica è il risultato di
più gruppi finanziari, ognuno dei quali acquisirebbe una quota della società
Calcio Napoli, nell'ordine del 20%, lasciando a Naldi la maggioranza delle
azioni e la presidenza del club di Soccavo.
Ma
una cosa è bene chiarirla subito. Sebbene Naldi si è detto disposto non
solo a cedere la maggioranza della società ma anche a rinunciare alla
presidenza per chi voglia immettere capitali liquidi nelle scarne casse di
via Vicinale Paradiso, nessuna trattativa sarà formalizzata prima di
giugno, ovvero quando si conoscerà il destino tecnico del Napoli. Infatti
più allettante, per chi intendesse investire, risulterebbe una società di
B rispetto ad una retrocessa in un campionato meno visibile.