DANIEL BERTONI, IL BOMBER SOGNATORE

 

Circa un' anno prima del Mundial Argentino del  1978 Daniel Bertoni confessò di aver fatto un bellissimo sogno. Aveva sognato di realizzare un gol nella finalissima della Coppa del Mondo e di alzare il trofeo al cielo. L' incredibile succede: il 25 giugno 1978 la sua Argentina battendo per 3-1 l' Olanda di Rudi Krol si laurea Campione del Mondo, e Daniel realizzando la rete della sicurezza (l'ultima dell' incontro) entra per sempre nel Gotha della sua Nazionale. Nato a Bahia Blanca il 14-3-1955, a soli 16 anni debutta in serie A con il Quilmes che lo cede nel 1972 ad una delle Grandi tradizionali del calcio Sudameicano: l' Independiente di Buenos Aires. Qui in verdissima età Bertoni conquista i suoi maggiori successi come calciatore di Club; vince due campionati Nazionali, ben 3 Coppe Libertadores (l'equivalente della nostra Coppa dei Campioni) ed anche una Coppa Intercontinentale a Roma il 28/11/1973 contro la Juventus, che scese in campo grazie alla rinuncia dell' effettivo Campione d' Europa, l' Ajiax di Johaan Cruyff. L' unica rete del match fu realizzata da un grande come Pedro Bochini, finissimo regista, poco conosciuto al di fuori dei propri confini, grazie anche ad un passaggio smarcante di D. Bertoni. Dopo l' impresa dei Mondiali a Bertoni fioccano le offerte dall'estero, ed il simpatico Daniel non si lascia pregare ad accettare quelle di una futura squadra di Diego Maradona: il Siviglia. Dopo due stagioni senz' infamia e senza lode (anche a causa di una squadra non da primissimi posti) Bertoni fa di nuovo le valigie e parte alla volta di Firenze, alla corte di Giancarlo Antognoni. Dopo una prima stagione d' assestamento (4 gol), nel 1981-82 Daniel conquista definitivamente i cuori degli aficionados Viola diventando il simbolo della squadra dopo il famoso incidente occorso ad Antognoni alla testa dopo uno scontro con il portiere genoano Martina. Ma i suoi nove gol non basteranno per riportare lo scudetto in riva all' Arno, soltanto sfiorato dopo un' appassionante testa a testa con la Juventus. A giugno di quel 1982 è nuovamente tempo di Mondiali, questa volta da disputarsi in Spagna. Le cose però andranno maluccio per i Campioni uscenti, eliminati dall' Italia di Rossi e dal Brasile di Zico. Bertoni va in gol nel trionfale 4-1 contro l' Ungheria. Il 1982-83 è l' anno della Grande paura; una brutta epatite lo costringe a saltare gran parte della stagione in cui comunque metterà a segno 4 reti in appena 16 partite. Quando rientra il 06-03-1983 nell' incontro contro il Cesena i tifosi l' accolgono con una lunga, calda emozione. L' ultima sua stagione nella città dei Guelfi é anche la più prolifica. Dieci reti, e terzo posto finale con l' handicap di un nuovo grave infortunio di Antognoni. Atipica ala destra, dotato di squisita tecnica, amava tentare la conclusione partendo sempre dall' estrema sinistra per poi accentrarsi (alla Del Piero); abile palleggiatore con entrambi i piedi, pericolosissimo nei calci piazzati, aveva il suo tallone d'  Achille nell' eccessiva alternanza di rendimento (specie in trasferta) che a volte lo rendeva irresistibile quanto a volte abulico. Nel 1984 la Fiorentina decide d' ingaggiare il Filosofo del calcio Brasiliano, il "Taco de Dios", Sampaio de Oliveira, detto Socrates. Per Daniel non c'è più posto essendoci anche Passarella; ma ecco, che s' affaccia la possibilità di giocare nel nuovo Napoli di D.A. Maradona. Straordinaria la sua prima stagione, conclusa con un bottino di 11 reti, decisive sopratutto in una fase delicata della compagine Azzurra.La sua presenza rese più facile anche l' inserimento di Diego, viste le origini comune. L' anno seguente la presenza di Bruno Giordano al centro dell' attacco limita le sue famose incursioni, relegandolo ad un ruolo di raccordo che Bertoni svolge più che dignitosamente con 3 gol realizzati, di cui uno da Antologia in mezza rovesciata contro il Lecce. Il Napoli nella (ormai..) storica stagione del primo scudetto gli preferisce Carnevale, ed il buon Daniel accorre al capezzale del suo vecchio tecnico Picchio De Sisti, chiamata a compiere un' impresa impossibile: quella si salvare l' Udinese partendo con un handicap di nove punti. Nonostante l' impegno di tutti, il tentativo fallisce e Bertoni arrivato ormai a 32 anni decide che è arrivato il momento d' abbandonare l' amata Pelota. Il suo nome ci ricorda gol e giocate straordinarie con il rimpianto che forse, potevano essere ben maggiori. Ma i cavalli di razza sono fatti così; per questo, "punteros" come Daniel avranno sempre il potere di accendere l' entusuiasmo delle folle. Con la maglia Azzurra ha realizzato 14 gol in campionato con l' aggiunta di 4 reti in Coppa Italia.  

 

 

Emanuele Orofino                                       9/8/2004

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