DA RETROCESSIONE
ANCHE ALCUNI TIFOSI
"Troppe
componenti, in questo periodo, stanno contribuendo a creare un clima
intimidatorio, esasperando gli animi e condizionando negativamente tutto l'
ambiente che ci circonda". Francesco Baldini è a casa. Riposa, dopo la
nottata di paura e di dolore. Il calciatore ha affidato un breve messaggio alla
stampa per spiegare il suo stato d' animo, dopo l' aggressione. Usa toni
pacati, ma fermi e cerca di dare una spiegazione all' accaduto. "Questo
episodio - sottolinea Baldini - è il risultato di una situazione che ha
davvero raggiunto toni esaperati. E' successo a me, ma poteva capitare a
qualunque altro compagno di squadra".
Dopo l'agguato che
è stato premeditato ed organizzato nei dettagli Baldini è scosso.
La dinamica dell' aggressione non lascia, infatti, spazio ad alcun dubbio sul
fatto che la 'spedizione punitiva' sia stata preparata meticolosamente prima di
essere messa in atto. Baldini - secondo quanto è stato possibile ricostruire -
dopo la partita ha raggiunto dallo stadio a bordo di un autobus, insieme con
compagni di squadra e dirigenti, il centro Paradiso di Soccavo. Qui aveva
parcheggiato la sua auto, una Smart di colore beige. Ha salutato tutti ed è
partito alla volta di via Petrarca. Il calciatore, appena imboccata via
Manzoni, si è reso conto di essere seguito da quattro o cinque motorini poi
è stato circondato ed aggredito nei pressi della sua abitazione, in via
Petrarca, nel quartiere Posillipo. Baldini, uscito dall'abitacolo, è stato
aggredito, minacciato e percosso. Gli sconosciuti si sono poi accaniti contro
l'automobile del calciatore, che è stata danneggiata. Subito dopo gli
aggressori si sono dileguati. Avvertita la polizia, la Digos ha interrogato
Baldini che ha descritto agli agenti le concitate fasi dell'aggressione.
Durante tutti i 90
minuti della partita Napoli-Palermo, ai giocatori azzurri, così come al
tecnico, Franco Colomba, erano stati indirizzati dagli spalti insulti e cori
ostili.
Non si può restare
insensibili al cospetto di questo ennesimo atto vandalico da parte di una
sparuta minoranza di facinorosi mascherati da tifosi. La squadra sta deludendo
su tutti i fronti, la maggioranza dei tifosi si sente tradita da questi
calciatori, dall'allenatore e soprattutto da Naldi ma gesti di tale gravità
non possono essere ne' tollerati ne' sminuiti: sono atti criminali che
offendono una città intera degradandola al cospetto di altre ritenute civili.
Il Napoli non è ancora retrocesso, i tifosi o almeno parte di loro purtroppo
si. Una tempo il tifoso del Napoli era considerato sportivo, pittoresco,
educato, folcloristico conoscitore di calcio. Ora per 'opera' di questi
delinquenti anche la buona fama che per anni si era consolidata è naufragata
miserevolmente, soprattutto dopo i fattacci di Salerno, dopo l'aggressione a
Bonomi ed ora a Baldini. La delusione dei tanti sportivi è incommensurabile,
atroce, per i disastrosi risultati della squadra. Ebbene è a questi che ci
rivolgiamo. Non andate allo stadio se ritenete di voler spedire un segnale
forte ma civile alla società partenopea ma abbandonarsi ad atti teppistici
tipo il dare fuoco a sedie e gettare di tutto sul terreno di gioco è
francamente inaccettabile anche per chi è stato fin'ora preso in giro da
questi indegni rappresentanti della cultura, della storia e della città di
Napoli. Cosa volete fare adeguarvi alla squadra?
di
Vincenzo Letizia
30/11/2002
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