DECISIONE-FARSA
DEL CONSIGLIO FEDERALE
Il
Consiglio Federale del calcio italiano appoggiato dalla lega calcio e dal Coni
ha deciso ieri poco dopo le 17, di confermare la serie cadetta a 20 squadre e
quindi di considerare retrocessa sul campo nella serie inferiore il Catania del
vulcanico presidente Gaucci. La decisione è stata presa al termine di una
riunione fiume iniziata la sera precedente e soprattutto è stata deliberata
senza nemmeno attendere l’esito della sentenza del Consiglio di Giustizia
Amministrativa di Palermo.(come il presidente della Lega Galliani aveva
annunciato il giorno precedente….). La sorte (?) ha voluto che la sentenza ha
accolto il ricorso della FIGC contro i provvedimenti cautelari emessi dal Tar a
favore della società Catania Calcio, ciò non toglie che si è mancati di
correttezza e trasparenza nel prendere una decisione anticipata rispetto ai
tempi della sentenza. Questa d’ altra parte è solo una delle tante storture di
questa vicenda che definire grottesca è un puro eufemismo.
La
decisione del consiglio è stata motivata con il fatto di voler difendere
l’autonomia dell’ordinamento sportivo dalle ingerenze della giustizia
ordinaria. Su ciò ci sentiamo di essere concordi ma bisogna affermare che la
giustizia ordinaria è stata adita dal Catania solo perché non sono stati
rispettati le regole alla base dell’ ordinamento giudiziario sportivo ossia dal
rendere appellabile la sentenza della Caf, ultimo organo di giustizia federale.
Purtroppo la vicenda si è protratta per molto tempo e il fatto che non si è
risolta a tempo debito, ha fatto sì che la situazione degenerasse e soprattutto
gli interessi in ballo crescessero. A tal proposito basti pensare che oltre al
Catania hanno nel corso di questi mesi avanzato richieste di ripescaggio ai
vari Tar nazionali, anche il Genoa, il Cosenza e soprattutto la Salernitana di
Aliberti che invece di vergognarsi per la sua squadra, retrocessa già gennaio,
ha avuto la faccia tosta di chiedere di essere riammesso in serie b facendo
affidamento sulla benevolenza di “giudici- tifosi”. E’ chiaro che in questo
stato di confusione in tutto il paese si sono creati dei movimenti di opinione
e politici, che capeggiati da alcuni quotidiani, hanno fatto pressione sulla
federazione chiedendo una serie b a 24 squadre e soprattutto le dimissioni di
Carraro. Venendo agli ultimi giorni la situazione originaria di volere fare una
serie b a 21 squadre è mutata completamente nell’ambito dell’ ultima assemblea
di lega, ove tutti i presidenti si sono pronunciati per una serie cadetta a 20
squadre, chiaro che nulla di personale contro il Catania ma vi è stato il
volere di non dividere per 21 i contributi provenienti dalla serie A e i
proventi derivanti dai diritti televisivi. Durante tale riunione che ha assunto
i contorni di un’indegna gazzarra, si è verificato anche un episodio di
presunta corruzione al presidente Gaucci, al quale alcuni club avrebbero
offerto del danaro al fine che abbandonasse i suoi propositi di voler fare a
tutti i costi la serie b. Se tutto ciò fosse vero, ci troveremo di fronte ad
una classe dirigente avida e cinica che pur di raggiungere i business e gli
interessi prefissati sarebbe disposta a tutto, infischiandosene altamente del
calcio che è solamente uno sport, un gioco, un attività sociale che aggrega
migliaia di appassionati.
Questa
vicenda che ha avuto la parola “fine” dopo circa due mesi di tribolate e
alterne vicissitudini, ci da l’ immagine di un calcio italiano malato, che
oramai da qualche anno vedi vicenda passaporti, doping, diritti televisivi non
sa più essere quello di un tempo, quello degli anni 70/80, quel calcio
romantico che si giocava solo negli stadi e non certo nelle stanze dei bottoni
e nelle aule dei tribunali della giustizia ordinaria.
Su un
punto Pianetazzurro è d’accordo con il presidente Gaucci, il responsabile
principale di questo malessere che attanaglia il calcio italiano è Franco
Carraro, il quale ha interessi nel settore dell’alta finanza che vanno a porsi
in netto di conflitto di interesse con la sua posizione rivestita in
federazione. Purtroppo egli non ha la dignità per dimettersi e perciò non
rimane che a tutti noi chiederne la sua cacciata in modo civile ma congiunto e
deciso.
Luigi Giordano
01/08/03
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