9/1/2005
(Eduardo
Letizia) - Di questi tempi di entusiasmo dei tifosi
per i nuovi acquisti, dopo una bella vittoria contro il
Giulianova e quando oramai pareva ben avviata la
rincorsa alle prime posizioni della classifica, è
obiettivamente impossibile accontentarsi di uno stentato
pareggio contro la Vis Pesaro, ultima della classe.
Purtroppo però la realtà è questa, nonostante i vari
Gautieri, Fontana, Pià, Consonni eccetera, la squadra ha
nuovamente palesato alcuni problemi che tutti speravano
estinti. Dato che i giocatori sono cambiati, rispetto ad
un paio di partite fa, le colpe dell’allenatore
divengono a questo punto ancora più chiare. Oggi il
Napoli si è schierato in campo con una sorta di 4-3-3.
In difesa l’esordiente Romito è stato schierato in una
posizione più da terzino, proponendosi maggiormente in
appoggio rispetto ai suoi predecessori nel ruolo (Terzi,
Accursi), mentre meno propositivo risultava, almeno nel
primo tempo, Mora a sinistra, che lasciava le iniziative
offensive al generoso Consonni. Il centrocampo è
risultato meno brillante rispetto alla scorsa partita,
se pur invariato negli uomini. Dei tre centrali il più
propositivo, come detto, è parso Consonni che spesso
però, al momento del passaggio o del cross finale,
mancava di precisione. Ancora una volta negativa la
prestazione di Gautieri sulla destra, sempre prevedibile
nelle sue giocate e mai in grado di saltare l’uomo o di
proporsi in zona-rete concretamente, vittima, troppo
spesso, prediletta del fuorigioco avversario.
Probabilmente l’avvicendamento con Abate o Varricchio,
per aumentare il potenziale offensivo, sarebbe stato
auspicabile ad un certo momento della gara.
Nel duo d’attacco Sosa-Pià il primo si è fatto vedere
molto, cercando di proporsi in qualche buona sponda per
i compagni e qualche conclusione pericolosa, il
brasiliano invece è parso a tratti confuso e, anche se
potenzialmente dava l’impressione di poter far male alla
difesa avversaria, non è mai riuscito a portare a segno
un tiro pericoloso.
Nella seconda parte, dopo la rete subita alla fine del
primo tempo, la Vis Pesaro ha deciso di alzare le
barricate. La difesa avversaria pareva a questo punto
invalicabile, anche perché la squadra azzurra stentava
ad allargare il gioco sugli esterni e, da parte sua,
Ventura non riteneva necessario ricorrere ad alcuna
sostituzione continuando la partita con gli stessi
undici, tra l’altro visivamente affaticati dalla partita
disputata quattro giorni prima, con quattro difensori
ancora in campo che non avevano davvero nessuno da
marcare. In campo la confusione regna sovrana, in
panchina Ventura vegeta tranquillo, e così un
contropiede maligno degli avversari determinava, a meno
di quindici minuti dalla fine, la seconda ammonizione di
Scarlato. A nove minuti dal termine si desta Ventura:
Abate per Fontana, ma l’ingresso del giovane ex
milanista, non solo risulta tardivo, ma privava il
Napoli dell’unico azzurro capace di calciare punizioni e
(come poi si è visto) rigori.
Il fato alla fine ha premiato il Napoli, ma non potrà
essere sempre così. Questa doveva essere una partita da
vincere facilmente, quali saranno ora gli alibi di
Ventura? Cosa si vuole ancora aspettare per dare una
svolta decisiva alla stagione del Napoli? Non serviranno
a nulla gli arrivi di Calaiò o di chissà quali altri
giocatori se questi continueranno ad essere gettati in
campo alla rinfusa, senza alcun barlume di idea di
gioco. È vero che alla fine sono i giocatori ad andare
in campo, ma chi decide come e dove debbano giocare sono
gli allenatori, e a noi sembra francamente che ora sia
questa l’unica pecca del Napoli…
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