DIVAMPA LA POLEMICA SUL SAN PAOLO

 

       

Quattro ore. Tanto è durato La riunione di ieri che ha visto coinvolti i legali Della Napoli Soccer di Aurelio De Laurentis ed il Comune di Napoli, per discutere sullo spinoso “Caso San Paolo”.

Improbabile che venga accettata la richiesta di De Laurentis che intendeva usufruire gratuitamente dello Stadio San Paolo per 10-15 anni.

Tutte le decisioni sono rimandate a domani,nel confronto tra il patron De Laurentis e l’assessore allo Sport Giulia Parente.

L’assessore, sebbene abbia dichiarato di voler essere solidale nei confronti del Napoli, ha mostrato non poche riserve sul progetto del De Laurentis, timorosa dell’obbligo di mantenersi nella legalità.Il San Paolo inoltre, essendo un impianto pubblico, deve portare introiti nelle casse comunali. Forte delle proprie convinzioni, la Parente non ha battuto ciglio di fronte alla minaccia di De Laurentis di portare a giocare la squadra a  Benevento, replicando seccamente :”De Laurentis può fare ciò che vuole,noi dobbiamo rispettare le leggi.”

La chiave per la soluzione della spigolosa vicenda è senza dubbio l’ipotesi che tanto piace a De Laurentis(peraltro già provata infruttuosamente lo scorso anno da Naldi),cioè l’avvio ad una trasformazione radicale dello Stadio San Paolo. Il Comune stesso avrebbe intenzione di effettuare un pubblico appalto per costruire negli spazi circostanti ristoranti,negozi,cinema,parcheggi e perfino un albergo. Ovviamente è un ipotesi molto allettante per De Laurentis che potrebbe trarne molti vantaggi dal punto di vista strettamente economico.

Il comune ho proposto a De Laurentis una soluzione che prevede per il primo anno di gestione non soldi, ma servizi.

Si chiede: la manutenzione del terreno di gioco, manutenzione degli spalti, ristrutturazione della bouvette, biglietti omaggio(per distribuirli alle scolaresche della città) e di mantenere i prezzi degli abbonamenti bassi per favorire il ritorno di massa allo stadio dei tifosi. Per gli anni successivi, e soprattutto in caso di promozione si ridiscuterebbe il tutto e si tornerebbe alle percentuali sugli incassi.

L’unico punto di discordia è che il Comune intende percepire non più il 6% come è stato fino allo scorso anno, ma pretenderebbe l’8%. Ma pare che  l’accordo si possa raggiungere con un passo indietro dell’ammistrazione che accetterebbe di ritornare ad incassare il 6%.

Ci toccherà aspettare domani e sperare che ci sia l’accordo. Dopo un’estate rovente i tifosi del Napoli hanno bisogno di calcio giocato,

hanno bisogno in una squadra nuova in cui credere, e soprattutto hanno bisogno del “vecchio” San Paolo.


 Raffaele Russo                                             21/9/2004

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