ED IO TI BUTTO FUORI!  

     

La 62esima edizione del G.P. di Montecarlo si è conclusa con la vittoria di Jarno Trulli davanti alla Bar Honda di Button ed alla Ferrari di Barrichello.

Verrebbe da stropicciarsi gli occhi leggendo quest’ordine di arrivo; com’è possibile, dov’è Schumacher?

Shumi non solo non è salito sul podio ma, evento epocale, non ha nemmeno portato a termine la gara. Erano quasi cinquanta corse di fila che il tedesco tagliava il traguardo e ciò la dice lunga sul grado di affidabilità della sua vettura.

L’unica “preoccupazione” tra i box e le tribune gremite di bandiere rosse era costituita unicamente dal piazzamento finale ritenendo scontata l’intera percorrenza della corsa.

Che è successo allora? I meccanici stiano tranquilli, l’affidabilità della F.2004 non è in discussione; si è trattato di un banalissimo contatto tra il ferrarista e la Williams Bmw di Montoya.

Banalissimo perché è avvenuto in regime di safety-car, ossia in una situazione di emergenza, con la Mercedes coupé come apripista e con l’obbligo da parte dei piloti di evitare sorpassi e di procedere a velocità ridotta.

Non è molto chiara la dinamica del tamponamento, è possibile notare la brusca frenata del ferrarista che seguiva la safety-car poi l’arrivo di uno sparato Montoya che prendeva in pieno la “rossa” di Schumi facendola sbattere contro la parete del tunnel e costringendo il capolista al ritiro.

Ha fatto un certo effetto vedere l’iridato guadagnare mestamente i box procedendo su tre ruote avendoci rimesso, nell’impatto contro il muro, la sospensione anteriore sinistra.

La Safety, dal canto suo, era già stata chiamata in pista nei primissimi giri, occasione dell’incidente tra Fisichella, per fortuna uscito con le sue gambe dalla cappottata Sauber, e Coulthard e, successivamente, era di nuovo in pista a causa di un errore di Alonso.

L’uscita di Schumi, oltre a costituire l’evento del G.P., farà discutere a lungo; con la safety-car in azione un incidente è l’ultima cosa che può capitare ma, guarda caso, è capitato proprio con Montoya, ossia il pilota dato da tutti come più pericoloso rivale del campione tedesco. Un umano errore oppure una manovra col preciso proposito di neutralizzare il leader della classifica?

Va ricordato come il colombiano sia quello che più soffra questa F1 dominata dall’inarrestabile Ferrari, come creda che tutto il movimento sia condizionato da un potentissimo Schumacher visto, secondo il rivale, con un occhio di riguardo dal gotha della FIA.

Ben vengano questi duelli, se però basati sulla lealtà. Il passato ha visto manovre ben poco pulite scelte come extrema ratio per porre in fuori gioco un avversario.

Forse il ritiro di Schumacher può ridare interesse a questo mondiale, ma può anche alzare un polverone ben più denso del fumo della Honda di Sato e  fare in modo che in quest’edizione 2004 del G.P. del Principato passi in secondo piano la grande prova di Trulli, la sua prima vittoria e la prima pole-position di un pilota italiano.       

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Antonio Gagliardi                                       23/5/2004

 

 

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