E'
L'ORA
DELLA
VERITA'
Continuano,
a
dispetto
di
qualche
ritardo,
le
grandi
manovre
di
Giorgio
Corbelli,
che
dovrebbe
diventare
padrone
unico
del
Napoli
dal 30
di
novembre,
rilevando
la metà
del
pacchetto
azionario
di cui
attualmente
è
ancora
proprietario
Corrado
Ferlaino.
Il
condizionale,
imposto
dalla
complessità
dell'operazione,
è
legato
alle
onerose
e
pressanti
scadenze
economiche
che deve
rispettare
l'ex
presidente
di
Telemarket,
di cui
è
dietro
l'angolo
(il 19
novembre)
la
nomina
al
vertice
di
Finarte.
Ma
prima, a
Soccavo,
ci sarà
un altro
appuntamento
di
vitale
importanza
per il
futuro
del club
azzurro.
È
confermata,
dopo
l'imprevisto
rinvio
di una
settimana
fa, la
convocazione
in sede
del
Consiglio
di
amministrazione,
che dovrà
spianare
la
strada
all'imminente
Assemblea
dei soci
del 28
novembre:
all'ordine
del
giorno
l'aumento
di
capitale
di 30
miliardi,
una
decina
dei
quali da
mettere
sul
tavolo
subito.
È
giunta
l'ora di
passare
ai
fatti.
Corbelli,
alla
ricerca
di soci
e
insolitamente
silenzioso,
pare
sicuro
di poter
definire
l'operazione,
rispettando
tutti
gli
accordi
firmati
con
Ferlaino.
Si
spinge
oltre,
il
presidente,
lasciando
addirittura
trapelare
qualcosa
sui suoi
ambiziosi
progetti
per il
futuro
del
Napoli.
Rimbalzata
dall'Argentina
una
notizia:
ci
sarebbe
già
stato un
contatto
tra un
emissario
del club
azzurro
e Diego
Armando
Maradona,
scopo
organizzare
una
seconda
partita
di addio
al
calcio
dell'ex
fuoriclasse
sudamericano,
questa
volta al
San
Paolo. A
primavera.
A
confermarlo
è stato
il pibe
de oro
in
persona,
allettato
anche da
un'analoga
offerta
arrivatagli
dal
Giappone.
«Sì,
c'è la
possibilità
che
giochi
per
altre
due
volte.
Nessuna
festa,
però,
potrà
regalarmi
le
stesse
emozioni
che mi
ha
regalato
quella
alla
Bombonera...».
Ma il
business
sarà
identico,
se non
più
grande.
E
allora,
scontata
l'intesa
tra le
due
parti,
acquisterà
una
importanza
decisiva
la
sentenza
della
Commissione
Tributaria,
che
entro la
fine del
mese
delibererà
sul
contenzioso
tra
Fisco
italiano
e
Maradona,
oggetto
52
miliardi
tondi di
tasse
arretrate.
Corbelli,
non a
caso, si
rifarà
vivo con
Buenos
Aires ai
primi di
dicembre.
La
partita
di
addio,
pare
certo,
ci sarà
solo in
caso di
assoluzione
di
Diego, i
cui
guadagni
verrebbero
altrimenti
confiscati.
È una
questione
di
affari.
Ha
bisogno
di far
quadrare
i suoi
conti
soprattutto
il
Napoli,
che tra
un mese
e mezzo
sarà
costretto
ad un
ulteriore
sforzo
economico
per
tornare
sul mercato.
Così
com'è
adesso,
ci sono
ormai
pochi
dubbi,
la
squadra
non è
all'altezza
per
centrare
l'obiettivo
della
promozione
in A. E
per un
Corbelli
unico
padrone
del
Napoli
non
centrare
la
promozione
nella
massima
serie
sarebbe
un vero
"dramma"
economico. |
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