FERRARI DI UN ALTRO PIANETA

 

     

 

Napoli ed i napoletani le sono rimasti nel cuore. 
Non pensavamo certo il contrario ma alla domanda specifica, più che le stesse parole, è stato il suo tono di voce a tradire quelle emozioni che la sua pur breve esperienza da queste parti le hanno regalato. 
Ma procediamo per gradi. 
Allora Mau, si va alle Olimpiadi. Con quale obiettivo?
“Beh, vincere. Quale sennò. Ora non è come quattro anni fa a Sidney dove avevamo minori credenziali. Ora andiamo ad Atene come campionesse del mondo ed è tutta un’altra storia”.
La Nazionale vinse a Berlino il titolo mondiale. Ma tu non c’eri…
“Ma questo non cambia niente. Io faccio parte di un gruppo che ha conquistato la Coppa del Mondo e devo fare la mia parte perché questa squadra rimanga in alto”. 
Non sei più la capitana. Miri a riprenderti i gradi?
“No, a quelli non penso proprio. La pallavolo è uno sport di gruppo, di squadra e non puoi pensare alle tue mire personali. Per me conta esserci, capitana o no non m’interessa”.
Le compagne come ti hanno accolto?
“Benissimo e ne ero certa. Siamo un bel gruppo, ho avvertito la loro amicizia ed è stata una bellissima soddisfazione”.
Non possiamo non parlare del tuo passato a Napoli. Quanto ha significato quell’esperienza?
“Tanto, tantissimo. Guarda, la prima cosa che mi viene in mente è un sorriso. La voglia di sorridere ed il cuore aperto dei napoletani sono cose che non ho visto in nessun altro posto. Gente aperta, solare proprio come ne ho sempre sentito parlare. Ma mi piacerebbe tornare anche solo per mangiare una pizza decente, a Tenerife ne fanno di così schifose…”.
Vivevi a Napoli città?
“No, non a Napoli città perché la squadra era di Barra, in periferia. A Napoli ci andavo spesso ma vivevo a San Giorgio a Cremano”. 
Peccato che è durata un solo anno
“Eh sì. Mi spiace moltissimo che Napoli non ci sia nella pallavolo che conta, d’altra parte se i problemi economici stanno attanagliando il calcio figuriamoci cosa possono aver fatto nella pallavolo che è uno sport minore. Inoltre la pallavolo femminile, come movimento, ha fatto dei passi indietro facendo così sparire, oltre a Napoli, anche altre piazze. Ma ci tengo a dire un’altra cosa…”.
Cosa?
“Che il Napoli Basket un anno fa corteggiò a lungo Gianmarco (il play G.M. Pozzecco n.d.r.) ed io sarei stata felicissima se la trattativa fosse andata in porto. Lui mi chiese informazioni sulla città, sull’ambiente ed io ovviamente gliene parlai benissimo. Peccato che poi non se ne sia fatto nulla. Lui era un po' spaventato, sai com’è Gianmarco è un triestino rigido e trovarsi nel caos e nel traffico di Napoli…”.
Il traffico di Napoli per lui sarebbe l’ideale, indisciplinato come è…
“Noooo, non è indisciplinato, di certo non lo è più di me. Sono io quella che passa col rosso spesso e volentieri”.
Dove giocherai la prossima stagione?
“Ancora non lo so, sto valutando varie proposte. Ora però ci sono le Olimpiadi, dopodiché vedremo. Ho diverse offerte che sto vagliando sia dall’Italia che dall’estero”.
Un ritorno a Bergamo? 
“No, questo lo escludo. Per quanto mi riguarda lì si è chiuso un ciclo, ma ora è prematuro, adesso penso alle Olimpiadi”.
E al beach-volley ci pensi?
“Si e no. Mi diverte giocare, ma devi allenarti e prepararti in tutt’altra maniera dato che è una disciplina molto diversa dalla pallavolo. Bisogna vedere se avrò il tempo per dedicarmici”.
Un calendario lo farai?
“No. non mi interessa…”.
A qualche tua compagna ha interessato.
“A qualche mia compagna, non a me. Ognuno fa ciò che crede, io parlo e penso per me non per le mie compagne”. 
Qui usa il tono secco di chi non ammette repliche. 
Altro che la voce emozionata che descriveva Napoli, il Centro Ester ed un Palazzetto sempre gremito. Chi ha la passione per il volley e ha applaudito il sestetto di Barra può scambiare i propri ricordi direttamente con lei inviandole e-mail sul suo sito mauriziacacciatori.it.


 Antonio Gagliardi

                                  21/6/2004

 

 

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