• FORUM CON AURIEMMA, SARNATARO, CESARANO E DEL GENIO •

1/2/2005
(Vincenzo Letizia dal mensile n. 3 di PianetAzzurro) - Abbiamo sentito l’opinione di qualche collega riguardo la scelta da parte della società azzurra di esonerare Ventura. Questa l'analisi del capo dei servizi sportivi de "Il Roma", Raffaele Auriemma: "Ovviamente mi auguro che questo cambio di panchina possa portare dei benefici, anche se non mi pare che la società abbia ottenuto meno di quanto aspirasse all'inizio della stagione: tutto sommato la squadra nonostante i tanti problemi è a pochi punti dalla zona play off. Quindi se è stato cambiato tanto vuol dire che il progetto iniziale non era sicuramente in linea con i propositi, perché ricordo, e non lo dimentico, che all'inizio della stagione addirittura ci si vantava della rosa che è stata cambiata in maniera così radicale. Stesso dicasi per l'allenatore che io non avrei mai preso per questa piazza e in questa categoria, ma che dal momento in cui era stato scelto andava difeso perché dopo il fallimento, nel calcio a Napoli, bisognava smetterla con certi atteggiamenti tendenti ad offrire alla piazza dei capri espiatori. Bisognava difendere il progetto dal primo momento in avanti, però ripeto e concludo ben venga l'acquisto di altri 20 calciatori, l'ingaggio di altri 7 tecnici se alla fine della stagione il Napoli giocherà in serie B".
Per il responsabile dei servizi sportivi di "TV Luna", Dario Sarnataro l'esonero era inevitabile: "Credo che questo cambio fosse necessario nel senso che Ventura aveva perso ormai il controllo della situazione non tanto nella gestione del gruppo, dato che la squadra non era certamente contro l'allenatore, ma più che altro nella gestione del contesto ambientale e anche sul piano tattico Ventura era in confusione da più di un mese. Reja mi sembra un allenatore più di polso che ci vuole visto che i giocatori si erano adagiati sulle giustificazioni che dava loro Ventura. Il nuovo allenatore è fra l'altro più duttile tatticamente visto che adatta il modulo ai giocatori come è già successo ad esempio a Cagliari. Un cambio non è mai positivo perché significa che qualcosa non ha funzionato e che parte del progetto è fallito, però speriamo che a questo punto possa essere funzionale al progetto e dunque decisivo per la promozione. Questo cambio andava fatto molto prima, noi ce lo aspettavamo già dopo Foggia. Il problema fondamentale è proprio questo, bisogna essere decisi nelle scelte o Ventura restava fino a giugno o lo si esonerava un mese fa: quest'incertezza ha creato un mese di ritardo con conseguenze negative sulla classifica e forse anche sul mercato".
Per Rino Cesarano una delle firme più prestigiose del "Corriere dello Sport" Ventura andava 'salutato' molto prima: "Vista come si era messa la situazione, il cambio tecnico era assolutamente indispensabile. Ventura oramai era entrato in confusione tattica. Il tecnico partenopeo, come dicevo, ha cominciato a sbagliare anche le decisioni sui compiti da affidare agli uomini da lui scelti per andare in campo. Clamorose sono le scelte di costruire un centrocampo a tre, praticamente senza un intenditore ed anche la fatale scelta della trasferta di Pesaro, dove decise di schierare un difensore, Romito, bravo e potente ma molto lento, come cursore di fascia destra. Inoltre, Ventura soffriva molto la personalità dei senatori della squadra, e questo, per un buon allenatore di calcio non deve assolutamente accadere. Sulla scelta della società di prendere Reya, mi trovo abbastanza d'accordo: conosco bene Edy, l'ho anche seguito un po' nella stagione scorsa quando ha ottimamente figurato alla guida del Cagliari del presidente Cellino. Lui, caratterialmente è l'opposto di Ventura, quando c'è una situazione difficile da affrontare o la gestione particolare di qualche giocatore, non si tira certo indietro. E' un ottimo motivatore di squadre, essendogli più volte capitato in carriera di subentrare a stagione già iniziata e raccogliere i cocci delle gestioni precedenti e rimetterli a posto con fatica: lavoro e sudore, come lui ama spesso dire, questa è la sua filosofia. Per quanto riguarda la tempistica di questo cambio tecnico, per me si è aspettato anche troppo, infatti, se già non si era convinti dell'operato dell'allenatore dalla sconfitta di Foggia, non vedo il motivo per cui si è dovuto aspettare più di un mese per effettuare questa scelta".
Paolo De Genio volto notissimo di Telecaprisport: "Il cambio era necessario e forse andava fatto anche un po' prima anche se capisco le difficoltà di Marino nel prendere questa dolorosa decisione. Nel calcio ci sono regole non scritte: quando non fai risultato e non riesci a sviluppare gioco neanche potenzialmente, purtroppo, c'è il cambio dell'allenatore. Su Reja dobbiamo vedere… Come tutti gli allenatori il giudizio si può dare quando li si vede lavorare quotidianamente. Le idee sono buone, poi bisogna vedere le risposte sul terreno di gioco. Reja ama praticare un calcio più aggressivo, ha adottato degli accorgimenti nella fase difensiva e detto di voler affrontare una gara dietro l'altra senza pensare già ad obiettivi finali: mi sembrano dei presupposti validi, ma ripeto poi vedremo il campo che risposte darà".
 

 

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