Al
termine
di una
giornata
convulsa
giunge
qualche
certezza.
Gocce
in un
oceano
di
dubbi
e
preoccupazioni
che
ancora
attanagliano
i
tifosi
azzurri,
la cui
giornata
è
durata
quasi
ventiquattro
ore.
Dalla
tarda
mattinata
fino a
notte
inoltrata,
un
susseguirsi
di
voci,
notizie
e
affari
che
hanno
monopolizzato
l'attenzione
dei
napoletani.
Alla
fine,
il
verdetto:
Gaucci
ha
firmato
il
contratto
attraverso
il
quale
prende
in
gestione
la
Napoli
Sportiva
Spa,
costola
di
quella
SSC
Napoli
il cui
futuro
è più
che
nebuloso.
Alle
ore
00.01
c'era
però
anche
un'altra
certezza.
Che
nonostante
i
termini
fossero
scaduti,
in
Lega
non è
arrivata
la
documentazione
richiesta,
nonostante
da Via
Rossellini
fosse
giunto
il
placet
per
una
proroga
dalle
19
alle
24. Il
doppio
tavolo
su cui
è
scivolata
un'estenuante
trattativa
- che
ha
visto
Toto
Naldi
come
interlocutore
privilegiato
- non
ha
prodotto
carte
che
servivano
né
denari.
Succede
anche
questo
a
Napoli,
che
una
cordata
spunti
dal
nulla
e
raggiunga
un'intesa
in
poche
ore,
coagulata
dal
sindaco,
da
quelle
chiacchierate
istituzioni
senza
calendario.
All'ultimo
momento,
e solo
a quel
punto
si
sono
riusciti
a
raccogliere
intorno
ad un
tavolo
una
decina
di
imprenditori.
Ma non
bastava,
evidentemente,
perché
neanche
quei
venti
milioni
di
euro
che si
sperava
di
ottenere
sono
stati
sottoscritti.
Da
dieci
gli
imprenditori
sono
diventati
otto,
per
formalizzare
la
proposta
a
Naldi:
una
decina
di
milioni
di
euro
cash
per
pagare
i
giocatori
e
provvedere
all'iscrizione
in
cambio
di
garanzie.
Interlocutoria
la
risposta
dell'ex
patron,
nel
frattempo
dal
Mediterraneo
partiva
un fax
in
Lega
che
chiedeva
altre
72 ore
di
tempo
per
formalizzare
l'accordo.
Chiaro
che in
via
Rossellini
lo
avranno
usato
come
carta
straccia,
magari
anche
con un
pizzico
di
irritazione.
Oddati
usciva
dall'Hotel
di
Salvatore
Naldi
ben
oltre
la
mezzanotte,
così
parlava:
"Siamo
vicini
a
trovare
un
accordo
fra
questa
cordata
di
imprenditori
e
Salvatore
Naldi.
C'è
già
uno
schema
ma
dobbiamo
ancora
ratificare
il
tutto.
Oggi
era
necessario
produrre
un
certo
tipo
di
garanzie,
lo
abbiamo
fatto
e per
questo
chiederemo
delle
proroghe
a
Federazione
e
Lega.
Un
discorso
comunque
è già
avviato".
Segnali
di
resa,
insomma,
anche
perché
non si
capisce
quali
siano
queste
garanzie
prodotte.
Nel
frattempo,
qualche
chilometro
più
in là,
studio
del
notaio
Cestaro
in
Piazza
dei
Martiri,
si
giocava
la
vera
partita.
Gaucci,
l'avvocato
Carile,
Bellamio:
tutti
a
discutere
di
quel
precontratto
firmato
da
Gaucci
qualche
giorno
fa,
pronto
a
trasformarsi
in
contratto
secondo
Big
Luciano,
che
pure
non ha
prodotto
i
documenti
richiesti
dalla
Lega,
ma che
ha
avviato
una
procedura
giudiziaria
che se
gli
darà
torto
permetterà
alla
Napoli
Sportiva
Spa di
giocare
il
prossimo
campionato
di B.
L'annuncio
arriva
dopo
l'1.30:
c'è
la
firma.
Scendono
dall'ufficio
del
notaio
un
Gaucci
provato
dalla
fatica
ed un
Bellamio
più
disteso.
Il
presidente
in
giacca
e
cravatta,
Bellamio
con
una
polo.
"E'
fatta
- dice
Gaucci
-
adesso
non ci
resta
che
percorrere
il
nostro
iter
giudiziario
con il
Tar.
La
Federcalcio
non è
un
problema
perché
se il
Tar ci
darà
ragione
Carraro
dovrà
solo
prenderne
atto.
Sono
fiducioso:
sono
stati
riconosciuti,
in
passato,
dei
diritti
a
squadre
che
non
possono
neanche
essere
paragonate
al
Napoli.
Questa
città
merita
rispetto,
ed è
per
questo
che mi
adopererò
per
allestire
una
grande
squadra".
Si è
giocato
su due
tavoli,
e la
cosa
deve
aver
infastidito
Gaucci.
Possibili
alleanze
con
altri
imprenditori?
Nel
pomeriggio
l'ingegnere
Francesco
Floro
Flores,
a capo
della
cordata
di
imprenditori
spalleggiata
dal
Comune,
si era
detto
possibilista:
"Per
il
bene
del
Napoli,
se
Naldi
dovesse
scegliere
Gaucci
saremmo
pronti
ad
affiancarlo".
Caustico
e
deciso,
invece,
il
vulcanico
patron:
"Io
non
faccio
società
con
altri".
Saluta
tutti
Gaucci
e va a
riposarsi
dopo
una
delle
giornate
più
estenuanti
della
sua
decennale
carriera
di
dirigente
sportivo.
Saluta
tutti
anche
la
vecchia
e
gloriosa
SSC
Napoli,
che
dopo
78
anni
di
fedele
servizio
non
verrà
iscritta
al
campionato.
Ci
proverà
Gaucci
con la
Napoli
Sportiva
Spa,
che
resta
l'unica
società
con la
quale
il
Napoli
può
sperare
di
giocare
in
serie
B. Tar
permettendo:
se il
Tribunale
Amministrativo
della
Regione
Lazio
dovesse
dar
torto
a
Gaucci,
allora
sarebbero
guai,
perché
per
una
società
neonata
non
sarebbe
applicabile
neanche
il
Lodo
Petrucci.
E
comunque,
resta
questa
l'unica
strada
aperta
per
sperare
nella
serie
B.
Fermo
restando
l'incognita
dell'altro
tribunale,
quello
di
Napoli:
cosa
succede
se i
giudici,
venerdì
prossimo,
insoddisfatti
della
situazione
creatasi
- se
non la
dovessero
trovare
adatta
alla
situazione
del
Napoli
-
dovessero
aprire
la
procedura
fallimentare?
La SSC
Napoli
andrebbe
al
fallimento,
il
destino
della
Napoli
Sportiva
Spa
sarebbe
incerto.
Nebuloso.
Come
tutta
la
situazione
che si
è
creata.
Perché
al
momento,
il
Napoli
è
fuori
dalla
B. E
solo
un
provvedimento
giudiziario
potrebbe
riportarlo
in
quella
serie
cadetta
difesa
sul
campo.