GIOVANNI INMPROTA, 'IL BARONETTO DI POSILLIPO'

  

A dispetto del vivaio che ha sempre (o quasi) prodotto ottimi elementi, pochi sono stati i giocatori napoletani che hanno disputato più stagioni con la maglia azzurra. 

Uno di questi risponde al nome di Gianni Improta, classe 1948, che dopo essere cresciuto nel vivaio e aver disputato in prestito un campionato nelle file della S.P.AL. in serie B, viene lanciato da Beppone Chiappella nel campionato 1969-70 debuttando a Vicenza in una partita purtroppo persa per 3-2. Diventa subito titolare fisso disputando in 4 stagioni 110 partite corredate dalla realizzazione di 12 gol. 

Calciatore elegante, dal tocco nitido, giocava alla Rivera pur non possedendo le straordinarie qualità del “Golden Boy”. Ma forse, proprio perché napoletano, l’indice di gradimento dei tifosi nei suoi confronti è stato po’ controverso essendo, come tutti o quasi i giocatori di classe sopraffina, un po’ alterno nel rendimento. 

            Voci di corridoio volevano che Antonio Juliano non gradisse completamente la presenza di “Gianni il Bello” in squadra. Voci rafforzate dalle sue dichiarazioni nell’estate 1973 in cui sosteneva questa tesi a seguito di una confidenza dettagli da un dirigente azzurro. Tra Improta e Juliano, dopo un colloquio chiarificatore le cose si appianarono (Totonno sarà anche testimone al suo matrimonio), ma alla prima offerta valida (quella della Sampdoria), Ferlaino non esita a cederlo. 

Vinicio che aveva dichiarato al suo arrivo: “Improta sarà il Corso del Napoli, con qualche anno in meno, è costretto ad un artifizio verbale affermando: “abbiamo dovuto cederlo perché non potevamo rifare tutta la squadra per consentirgli di esprimersi al meglio”. 

Dopo una stagione a Genova ed una ad Avellino, nel 1975 approda a Catanzaro dove vive una seconda giovinezza, contribuendo alla conquista di 2 promozioni in serie A della squadra calabrese (in totale 4 stagioni con 11 gol). Nel 1979 ritorna trionfalmente a Napoli disputando però una sola stagione, coinvolto nell’infelice annata della compagine allenata da Vinicio. Consuma, in serie B a Lecce gli ultimi spiccioli di gloria di una carriera che è stata si buona, ma che poteva essere eccellente se solo avesse avuto un pizzico in più di buona sorte. 

            Lo abbiamo visto per anni ottimo commentatore delle vicende azzurre in una popolare rete privata napoletana. Solo di recente è rientrato attivamente nel mondo del calcio accettando un’offerta di un suo vecchio amore: il Catanzaro.

 

 

Emanuele Orofino                                        26/11/2003  

 

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