IL CALCIO ITALIANO PIANGE

La sentenza della Corte Federale in merito a Catania-Siena è stata annullata e con ciò ripristinato il 2-0 a tavolino per il club etneo deciso dalla Caf. E' questo il punto principale della delibera approvata all'unanimità dal consiglio della Federcalcio. In forza di questa decisione, il Catania ha concluso il suo campionato a 46 punti, sestultimo, ed è dunque ammesso ''al compimento degli ordinari adempimenti per l'iscrizione al campionato di serie B". E' il caos, il più totale ed indecifrabile di sempre. Il calcio esce distrutto da questa grottesca vicenda, e con esso i suoi rappresentanti più in vista, in primis Carraro che a questo punto farebbe bene a dimettersi. Ed è anche il momento della resa dei conti, delle lotte di potere, dove ognuno prova a trarre vantaggio dalle difficoltà dell’altro. C'è un'unica certezza: anche la Figc ha dovuto forzatamente riammettere il Catania in B. Dunque gli etnei (e la famiglia Gaucci) hanno vinto ufficialmente la loro guerra contro il palazzo. Quali le conseguenze? Qui si entra nel pastrocchio più avvelenato, nel senso che non lo sa nessuno. Né Carraro, né Pescante, né Petrucci, né Matarrese, né nessuno dei presidenti coinvolti. Sarà una serie B a 20, 21, 24 o a quante squadre? Ci sarà davvero lo spareggi? Carraro risponde: "Vedremo, per ora aspettiamo, ci sono dei ricorsi e quindi aspettiamo". Che tristezza, il calcio è stato violentato. Senza sottovalutare che ora chiunque si sentirà autorizzato a ricorrere al TAR per dirimere qualsiasi querelle... Ed infatti, ''se il Cosenza non sarà ripescato, dopo l'iscrizione del Catania in serie B, ricorrerà al Tar''. La minaccia è di Franco Corbelli, il leader del Movimento Diritti Civili che ipotizza il ricorso nell'eventualità che i calabresi non dovessero essere ripescati insieme al Genoa e alla Salernitana. ''Dopo il Catania in B - sostiene Corbelli - non ci sono più dubbi che le regole sono state stravolte, il campionato a 21 squadre non è previsto dal regolamento".
Comunque a questo punto le ipotesi più verosimili sono due: o si giocherà una serie B a 21 squadre o a 24 (con le retrocesse ripescate). Dunque nessuno spareggio, anche se Matarrese , grande nemico di Carraro, lo auspica (crediamo sia uno provocazione):
"Il Catania rimane in serie B ma il torneo cadetto resta a 20 squadre e quindi ce n'é una di troppo e in base alle nostre norme bisognerebbe fare uno spareggio". Anche il presidente della Lega Adriano Galliani all'uscita del Consiglio federale non sa quali saranno le conseguenze del ripescaggio dei siciliani: “Ancora é presto per decidere se la nuova serie cadetta sarà a 21 o 24 squadre. Abbiamo ottemperato alle decisioni del Tar di Catania". Il Presidente del Catania, Riccardo Gaucci, dal canto suo, esulta: "Ha prevalso la giustizia, nonostante tanti hanno provato a metterci il bastone tra le ruote. Ora sarebbe giusto ripescare anche le altre, ma ora pensiamo a costruire la squadra per la serie B". Umberto Scapagnini, sindaco di Catania, è raggiante dopo la decisione della Figc e della Lega favorevole alla squadra etnea: "L'ultimo passo è stato compiuto, adesso siamo ufficialmente in serie B. Questa è una vittoria del Catania e di Catania, foriera di un grande avvenire per la città e per la squadra. Abbiamo dato una grande dimostrazione di correttezza ed unità tra la città, i tifosi, la società e la squadra". Come al solito i dirigenti della Salernitana perdono un’occasione per tacere. La Salernitana pretende che venga effettuato lo spareggio tra Napoli e Venezia dopo la riammissione del Catania nella serie cadetta. In una nota diffusa in serata la società granata ha comunicato: "In data 30 giugno 2003 il proprio legale, l'Avvocato Giovanni Del Grosso, ha inviato al Coni, alla Figc e alla Lega professionisti di Milano una diffida stragiudiziale per fissare entro 7 giorni la data dello spareggio tra Venezia e Napoli, così come prevede il quarto comma dell' art. 51 delle NOIF e perciò consentire la regolare conclusione del campionato di serie B 2002/2003". Gli fa eco il proprietario del Genoa e presidente del Como Enrico Preziosi che ritiene che "la riammissione del Catania é giusta e legittima, ora vediamo cosa ci tocca. Vogliamo solo che vengano rispettati i regolamenti che prevedono quattro retrocessioni". Come conciliare la riammissione del Catania e una B "con un assetto regolare"? Secondo Preziosi, che é contrario a una B a 21 squadre, é necessario ristabilire ora la legalità sportiva: "la legge sportiva dice che devono retrocedere quattro squadre, se questo non avverrà siamo pronti con altre società a rivolgerci a tutte le autorità competenti. La soluzione ottimale al caso potrebbe essere il blocco delle retrocessioni”, Preziosi incita la Figc a sviluppare questa ipotesi : "Adesso sarebbe più un atto di coraggio che un atto di giustizia". Da segnalare intanto che anche il Siena si è unito al Napoli nel ricorso all'arbitrato del Coni contro la sentenza della Caf che ha salvato il Catania dalla retrocessione in serie C. Il club toscano, protagonista della partita incriminata con il Catania per la posizione del giocatore Martinelli, ha aderito oggi all'istanza presentata ieri dai legali del Napoli, dopo il mancato accordo davanti alla Camera di conciliazione del Coni con la Federcalcio.Su richiesta delle parti, la procedura sarà d'urgenza e invece dei consueti 15 giorni, il presidente dell'organo di giustizia del Coni Lamberto Cardia ha fissato all'8 luglio il termine ultimo per la presentazione delle memorie di comparsa e risposta all'istanza dell'arbitrato. Lo stesso Cardia nominerà i tre arbitri (lo prevede il regolamento quando l'arbitrato vede più di due parti coinvolte). Il collegio dovrà dire se la Caf ha ragione o torto. In realtà, l'ipotesi spareggio è molto remota. Ma siamo alla vergogna e mentre Gaucci se la ride, Carraro ed il calcio italiano piangono.

 

Vincenzo Letizia

03/07/03

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