IL CANTO DEL CIGNO

decanrast.jpg (10869 byte) 

Dal punto di vista sportivo e della classifica , per il Napoli la giornata è stata positiva. I tre punti ottenuti contro il Siena sono utilissimi per avvicinarsi alla testa della classifica, approfittando anche delle battute d’arresto di parecchie altre concorrenti. Sul campo però si è visto un Napoli senza infamia e senza lode, spento e privo di vigore, fortunato in occasione del primo gol, sfortunato in occasione del rigore fallito- ma qualche colpa ce l’ha anche Stellone- ma nel complesso soddisfatto per il risultato conseguito in casa. Il Siena d’altra parte è una squadra di caratura piuttosto modesta, uscita sconfitta contro un Napoli certamente non brillante. Il tema tattico dell’incontro è stato piuttosto anonimo ed insipido: blocco della gara a centrocampo, partita spigolosa, svoltasi, ad onta del clima natalizio, in un’aria di tristezza quasi surreale. Sugli spalti s’è visto ben poco entusiasmo e sul campo ancor meno.

Preferiamo spendere poche parole sulla cronaca della gara.

Altre circostanze richiedono la nostra attenzione.

Cariche di amarezza sono state le parole dell’allenatore De Canio, in una intervista rilasciata al termine della gara. La massima tristezza e lo sconforto trasparivano dai rilievi dell’allenatore sul comportamento dei vertici societari: oggi nessuno si è fatto vivo negli spogliatoi per gli auguri di Natale, secondo un rito tradizionale, in uso presso tutte le società (e non solo). La squadra è stata lasciata completamente sola, senza che nessuno si preoccupasse di starle vicino, dandole fiducia e certezze. Oltretutto è stato sigillato il portafogli della società: niente stipendi ai calciatori, che scendono in campo vuoti, senza grinta e senza carica.

I partenopei potranno aggrapparsi alla capacità dell’allenatore di tenere insieme il gruppo, e sulla qualità di alcuni singoli. Ma per quanto ancora? I singoli di qualità sono in procinto di partire, per permettere di tamponare le falle di cassa. L’allenatore è sfiduciato e continuare nella sua opera sarà sempre più difficile. Dulcis in fundo, abbiamo un direttore sportivo, Pavarese, che, incapace di scovare talenti, si mostra inetto anche nel sostegno morale della squadra.

Che dire? Questa annata si presente sempre più all’insegna della mediocrità.

Marcus

INDIETRO