IL CATANIA è IN B MA...

 

 

Non si è ancora definitivamente chiusa la paradossale vicenda Catania, frutto dell’intreccio tra calcio e giustizia.

Una giustizia che entra prepotentemente nei meccanismi degli organi federali che governano i campionati, portando scompiglio e nubi all’orizzonte: s’intende all’orizzonte dei prossimi tornei, dove, preso atto che il ricorso alla giustizia non sportiva paga, sarà facile che l’episodio si ripeta.

Diciamo cose già dette. I tempi del calcio non possono essere armonizzati con quelli della giustizia amministrativa, estremamente lenti, e che possono produrre esiti in tempi rapidi solamente in fase cautelare, con un giudizio che è , in buona sostanza sommario.

Una giustizia “spiccia” influenza il calcio e le code polemiche  certamente non si arrestano.

Le cronache di questi giorni hanno visto diverse società prendere posizione sulla vicenda, e tutte in maniera estremamente critica.

Il Presidente della Salernitana, Aniello Aliberti, ha minacciato una azione legale per ottenere il risarcimento dei danni, qualora venga modificata la formula del torneo cadetto, allargando a ventuno o più il numero delle squadre: non si possono cambiare le regole a giochi chiuse, con l’unico scopo pratico di impedire alle terzultime di affrontarsi nello spareggio, quando questo evento sarebbe stato logico se il campionato si fosse  concluso con Venezia e Napoli appaiate e senza interventi dell’autorità giudiziaria.

Le pagine dei giornali di questi giorni intanto ci mostrano i protagonisti della “frittata” pronti alllla retromarcia.

Il Primo a parlare è il Presidente della CAF, il quale dichiara candidamente che forse, oggi, avrebbe dato torto al Catania. “Proprio ora se lo fa venire in mente!” – penserà tra sé e sé il tifoso medio.

Gli fa eco il Presidente della sezione catanese del TAR Sicilia,  Vincenzo Zingales, il quale precisa che il Catania non ha affatto chiesto lo spareggio tra Venezia e Napoli: come è ovvio, infatti, giacchè lo spareggio è la logica conseguenza delle regole del torneo. Se la quartultima è condannata alla C e le quartultime sono due non c’è alternativa allo spareggio, se non il cambiamento del numero delle compagini cadette. Il Presidente Zingales sembra voler respingere qualsiasi “responsabilità” per il pandemonio cui stiamo assistendo.

L’ultimo capitolo lo sta scrivendo il Napoli, col ricorso all’arbitrato sportivo, che potrebbe mettere una parola definitiva sulla fisionomia del prossimo torneo.

E, cosa assai curiosa, il Presidente della CAF ci fa sapere che, sì proprio così, il Catania potrebbe aver torto, ed essere rispedito in serie C.

Se così fosse, non riusciamo ad immaginare quale possa essere la contromossa di Gaucci…

 

 

di Flavio Riccelli                                                            7/7/2003

INDIETRO