IL
CATANIA RESTA IN B?
Il
Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, giudice di appello delle
sentenze del TAR della Sicilia, ha respinto il ricorso della Federcalcio che
chiedeva l'annullamento della decisione di primo grado e conseguentemente la
retrocessione del Catania, così come avvenuto sul campo. Gli etnei si vedono
attribuire definitivamente la vittoria a tavolino della gara con il Siena e,
con 2 punti in più, restano in serie B. In teoria, la quarta retrocessione
dovrebbe scaturire da uno spareggio Venezia-Napoli. Ma è più probabile
che alla fine si opterà per una B allargata a 21 squadre o si infliggerà, da
parte della Figc, alla società di Gaucci una severa penalizzazione per aver
infranto la clausola compromissoria che vieta ad una società della Lega Calcio
di rivolgersi, per qualsiasi controversia, a Tribunali che non siano quelli
previsti dall’ordinamento sportivo. Ma nonostante è stato riconosciuto un
pieno diritto al Catania, Franco Carraro chiude la porta ad un eventuale
ripescaggio dei siciliani: "La Federcalcio si adopererà per fare in modo
che vengano difesi i risultati ottenuti in campo e non quelli imposti dalle
aule di giustizia". Luciano Gaucci, presidente del Perugia e patron del
Catania ribatte: "Tra un po’ Carraro non sarà più su quella poltrona.
Noi speriamo nell'allontanamento. Lui non può decidere: c'è un commissario
che darà il parere legittimo". Matarrese è indignato: "Penso che si
andrà verso una B a 21 squadre ma non c’è dubbio che questa serie B è
stata violentata" . Intanto in casa Napoli, preoccupano le scadenze di
fine mese, insieme con l’operazione dell’aumento di capitale e di
ripianamento delle perdite che si dovrà concretizzare nell’assemblea del 14
luglio, servono 12 milioni di euro. Il Prof. Paolo Stampachia, presidente del
collegio sindacale della Società Sportiva Calcio Napoli, è comunque
tranquillo: "Per il 14 Luglio è previsto un aumento di capitale fino a 15
milioni di Euro e sarà fatto”. A fine giugno, invece, occorre risolvere la
grana delle mensilità degli stipendi arretrati con i calciatori per ottenere
da questi ultimi le liberatorie necessarie ai fini dell’iscrizione al
campionato: diversi azzurri sotto contratto e quelli rientrati ai loro club per
fine prestito non ne vogliono sapere di spalmare gli arretrati fino a dicembre
prossimo e dalle minacce di messa in mora, potrebbero ben presto passare ai
fatti.
Vincenzo
Letizia
26/06/03