IL
FALLIMENTO
DELLA
SSC
NAPOLI
E’
VICINO
Anche
oggi
doveva
essere una
giornata
campale
per il
futuro del
Napoli, in
effetti lo
è stata,
anche se
non vi
sono
ancora
verdetti
definitivi.
In
mattinata
il Tar del
Lazio ha
dichiarato
inammissibili
i ricorsi
proposti
da Francesco
Serao
e dalla Napoli
Azzurra
S.p.A
contro la
FIGC e il
Coni.
Successivamente
la
“palla”
è passata
al
Tribunale
di Napoli
VII sez.Fallimentare
che è
stata
chiamata a
decidere
sulla
triplice
istanza
fallimentare
a carico
della SSC
Napoli. Il
collegio
costituito
dal
presidente
Fralliciardi,
dal
giudice
delegato
Caria e
dall’altro
consigliere
Forgillo
si sono
riuniti
per ben
due ore in
aula con
gli
avvocati
di Naldi e
di Gaucci
per
cercare di
scongiurare
la messa
in
liquidazione
della
società.
All’udienza
iniziata
poco prima
delle ore
11 erano
presenti
anche
l’Amm.
Unico del
Napoli Paolo
Bellamio,
il Pm
Piscitelli
e i legali
di alcuni
creditori
minori. La
discussione
è stata
molto
animata,
sul tavolo
dei
giudici è
stata
ribadita
la volontà
di Gaucci
ad
addivenire
un accordo
transattivo
con i
creditori.
Le
rimostranze
dei legali
azzurri
non hanno
però al
momento
convinto
il
collegio
giudicante
e il Pm
Piscitelli,
anzi al
contrario
alla fine
dell’udienza
i volti
dei
giudici
erano
abbastanza
tesi e
corrucciati.
Mentre i
legali del
Napoli si
aspettavano
un altro
rinvio,
magari in
attesa
della
decisione
del
Consiglio
di Stato,
I giudicI
dopo una
breve
riunione
di 45
minuti
hanno
deciso di
riservarsi
la
decisione
per le
prossime
48 ore. Il
presidente
Fralliciardi
ha detto
chiaramente
che un
ulteriore
rinvio era
impossibile
visto che
si era già
alla terza
udienza di
discussione.
Il mosaico
giudiziario
vede da
una parte
i
legali del
Napoli che
vogliono
temporeggiare
ed
ottenere
dilazioni
di tempo,
d’altra
parte vi
sono i
creditori
che
chiedono
di essere
soddisfatti
in tempi
brevi. Il
collegio
dovrà
pertanto
dare una
valutazione
definitiva
sulla
questione
tenendo
presente
le due
posizioni
suddette.
Il
presidente
ha anche
aggiunto
che le
decisioni
degli
organi di
giustizia
amministrativa
e del Lodo
Petrucci
poco
potranno
incidere
sulla loro
decisione,
la loro
valenza
infatti è
marginale,
difatti le
decisioni
del
giudice
amministrativo
e
dell’ordinamento
calcistico
non hanno
relazione
e valore
prodromo
alle
decisioni
dell’ordinamento
dello
Stato. Il
Tribunale
civile,
difatti a
prescindere
di tutto,
deve di
fronte ad
una
procedura
fallimentare
attuare in
pieno la
legge
dello
Stato che
resiste
nell’ordinamento
statale
dal 1942.
In
particolare
nella
fattispecie
i giudici
dovranno
tenere
conto
solo delle
reali
garanzie
offerte da
Gaucci ai
creditori.
Il rinvio
della
decisone
di
quarantotto
ore è
condivisibile,
in quanto
permetterà
con
ponderazione
ai giudici
di
prendere
la
decisione
più
giusta.
Tuttavia
c’è la
sensazione
che i
giudici in
cuor loro
abbiano le
idee
piuttosto
chiare
sulla
questione,
ossia che
non vi
sono più
le
condizioni
per tenere
in vita la
SSC
Napoli. I
giudici già
nella
passata
ordinanza
avevano
richiesto
delle
garanzie
più
solide
all’Amm.
Unico
Paolo
Bellamio.
Anche oggi
in udienza
non sono
stati però
presentati
effetti
cambiari,
assegni
circolari
o
fideiussioni
a garanzia
dei
crediti.
Se non
emergeranno
fatti
nuovi nei
prossimi
giorni
tali da
richiedere
un
ulteriore
rinvio per
motivi
istruttori,
la SSC
Napoli
verrà
dichiarata
fallita e
Naldi
perderà
tutti i
quattrini
investiti.
L’unica
speranza
che rimane
al club
azzurro è
quella di
convincere
i giudici
che la
nuova
società
che sorgerà
per
effetto
del
“Lodo
Petrucci”
potrà
soddisfare
solo
alcuni
creditori:
i
calciatori
ma non gli
altri. Ma
onestamente
ci sembra
un assunto
un po’
debole
affiche
l’istanza
di
fallimento
venga
rigettata.
Luigi
Giordano
30/07/2004