Finalmente
è arrivato il giorno del derby
di ritorno tra Napoli e
Avellino. Le due tifoserie dopo
la tragedia dell’andata e il
fracasso mediatico che vi è
stato negli ultimi mesi, si
troveranno di fronte al San
Paolo e
tiferanno in modo
pacifico per le rispettive
squadre. Da sempre il derby tra
azzurri e lupi irpini è stato
contraddistinto dal grande
rispetto reciproco, mai si sono
verificati scontri tra le
opposte tifoserie. Certo vi è
dispiacere che il derby torni
nella serie cadetta dopo gli
epici incontri avvenuti in
massima serie. Allo stesso modo
dispiace che le due squadre
campane lottino entrambe per non
retrocedere. Tuttavia vi sono
diversi motivi che rendono la
sfida di domenica molto
interessante. Vi sarà il
ritorno sulla panchina del San
Paolo di Zeman,
allenatore che fece male a
Napoli ma che da avversario del
Napoli ha fatto sempre soffrire
gli azzurri soprattutto da
quando è stato allontanato. Vi
è poi Pasquale
Casillo, tifosissimo del
Napoli che viene a Napoli dopo
aver polemizzato con Naldi
per la questione dei biglietti
omaggio per la partita
dell’andata.
Per
quello che concerne le faccende
squisitamente tecniche bisogna
constatare che si troveranno di
fronte due compagini molto in
forma. L’Avellino viene da una
serie positiva di
cinque partite
caratterizzata da una vittoria e
quattro pareggi, il Napoli a sua
volta viene da due vittorie
consecutive scacciacrisi. Simoni
e la squadra hanno lavorato in
settimana con uno spirito
diverso e con ottimismo
ritrovato. Simoni inoltre ha
disposizione quasi tutta la rosa
tranne Montesanto e ciò già
rappresenta una notizia
clamorosa, visto le continue
assenze che hanno tempestato il
Napoli durante questa stagione.
Il tecnico azzurro è
convinto di centrare la terza
vittoria consecutiva e per
questo è pronto a schierare il
tridente della meraviglie
costituito da Dionigi,
Savoldi
e Zanini.
Questa triade doveva essere il
trio d’attacco del Napoli
pensato ad agosto, purtroppo gli
infortuni a catena dei tre
offensivi azzurri hanno privato
prima Agostinelli
e poi Simoni della possibilità
di schierarli contemporaneamente
con continuità. La scelta del
tridente non è poi casuale
visto che si gioca contro una
squadra di Zeman che da sempre
caratterizza le sue squadre con
la tattica del 4-3-3.
Indubbiamente il centrocampo
irpino è più dinamico di
quello azzurro, però la tecnica
dei giocatori del Napoli in fase
offensiva è superiore a quella
degli avanti irpini. Simoni
intelligentemente invece di
schierare una difesa troppo
lenta con tre centrali ha
intenzione di schierarne solo
due
Bomoni
e Zamboni
e sostituire lo statico Carrera
con Del
Grosso che è molto abile
invece in fase di spinta. Gli
uomini chiave in casa Napoli
possono essere Davide Dionigi
che è in netta ripresa anche se
non va ancora a segno e Nicola
Zanini, il quale con suoi due
goals ha regalato sei punti al
Napoli entrambi in trasferta.
Per l’Avellino bisognerà
tenere d’occhio lo sgusciante
attaccante bielorusso Kutuzov,
il baby scuola Parma Sorrentino,
a centrocampo il napoletano ma
scuola Juventus Nocerino
e l’attempato ma tecnicamente
sempre valido Stroppa.
Segnaliamo infine la presenza
tra i pali dei verdi la presenza
di Cecere
ex primavera azzurro che era nel
giro nella prima squadra ai
tempi di Ranieri e che sa
esaltarsi nelle giornate di
grazia e del forte (ma non amato
da Zeman) centravanti Marco
Capparella che può
considerarsi
un ex mancato in quanto a
gennaio è stato vicinissimo al
trasferimento in maglia azzurra.
Luigi
Giordano
20/02/2004