IL
NAPOLI
NELLE
MANI
DEI
TRIBUNALI
Si
parla,
si
chiacchiera,
si
litiga,
si
accusa,
si
querela.
Di tutto
si fa in
questi
giorni a
Napoli.
Ma i
denari,
quelli non
si
vedono.
Gaucci
ha fatto
retromarcia.
Ci ha
ripensato
dice,
dopo
aver
pianto.
Non ci
stava a
perdere
così
questa
sua
ennesima
crociata
contro
il
Palazzo.
Alla
domanda:
"Presidè,
ma chi
gliel'ha
fatto
fare di
venire
qua, in
questo
casino?"
lui
candidamente
risponde:
"ma
quale
casino, a
me
piacciono
queste
situazioni". E'
il
solito
Gaucci,
insomma,
un
temperamento
che
piace ai
napoletani
e che
per
questo
li ha
conquistati.
La
tifoseria
più
calda,
ed una
delle più
numerose
al mondo
dimentica
però un
particolare.
Che
Gaucci
tutto ha
fatto,
sinora,
tranne
che
tirare
fuori i
soldi. E
che
senza di
questi,
il
Napoli
finirà
fallito.
Ma
forse
questo a
Gaucci
non
interessa,
forse è
l'unica
via per
sviluppare
un
progetto
alternativo
- anche
se molto
rischioso
- che
possa
salvare
la
categoria.
Non è
cattiveria,
ma è
verità:
non si
può
avere la botte
piena e
la
moglie
ubriaca. Perché
lo
stesso
patron
ha
ammesso
che la
SSC
Napoli
non verrà
iscritta
al
campionato,
e che
invece
lui
punta ad
affiliare
alla
FIGC la
Napoli
Sportiva
Spa, la
società
costituita
da Naldi
nello
scorso
marzo
per
usufruire
del Lodo
Petrucci
e
passata
a Gaucci
venerdì
sera. Il
patron
umbro vuole,
in buona
sostanza,
ripetere
l'operazione
che è
stata
fatta a
Foggia e
a Monza,
dove la
Federazione
ha
autorizzato
l'affiliazione
di nuove
società
nate
dalle
ceneri
dei
precedenti
club
falliti.
Gaucci
vuole
bruciare
le tappe
e
rendere
un po'
diverso
il
percorso.
Ha già
pronta
la nuova
società,
ma
Carraro
ne ha
rifiutato
l'affliazione.
Questo
perché
evidentemente
la SSC
Napoli
è
ancora
in vita.
Gaucci
ricorrerà
al TAR e
all'Arbitrato
CONI
lunedì,
nella
speranza
che
venga
affiliata
la
società
in tempi
brevi.
La
risposta
del Tribunale
Amministrativo
Regionale e
del CONI
rischia
di
essere
ancora
negativa.
A quel
punto,
il
Napoli
non solo
si
ritroverebbe
fuori
dalla B,
ma anche
dalla C.
Se però
venerdì
16 la
VII
fallimentare
del
Tribunale
di
Napoli
dovesse
dichiarare
la SSC
Napoli
fallita,
a quel
punto
scatterebbe
il
piano-bis
di
Gaucci.
La
Federazione
difficilmente
potrà
opporsi
all'affiliazione
della
Napoli
Sportiva
Spa,
anche se
i
ricorsi
a TAR e
CONI
dovessero
essere
respinti.
L'unico
dubbio
riguarda
la
tempistica:
Foggia e
Monza
hanno
ottenuto
l'autorizzazione
in
presenza
di
precise
garanzie
e dopo
un'asta
fallimentare
pubblica. A
Napoli
ci
saranno
questi
passaggi?
Insomma,
sembra
proprio
che
Napoli stia
giocando
con il
fuoco.
C'è una
sola
certezza,
ad oggi:
che la
SSC
Napoli
non sarà
iscritta
al
prossimo
campionato.
Entro
lunedì,
infatti,
andrebbero
presentate
liberatorie
e
fideiussione.
Operazioni
tecnicamente
impossibili.
Per
quanto
concerne,
invece
il
fallimento
della
SSC
Napoli
(tenerla
in vita,
comunque
servirebbe
a poco
visto
che non
sarà
iscritta),
il tutto
dipenderà
da
Gaucci. Che
dovrebbe
pagare
almeno
gli
stipendi
e
presentare
corpose
garanzie,
altrimenti
il
tribunale
decreterà
il
fallimento.
Sembra
perciò
segnato
il
destino
della
SSC
Napoli,
come
sostiene
lo
stesso
amministratore
Paolo
Bellamio:
"Entro
il 16
deve
venir
fuori
qualcosa
di
concreto,
altrimenti
il
tribunale..."
non
finisce
il
commercialista
venuto
dal
nord.
Visto
che
Gaucci
non
vuole
mettere
i soldi,
e che è
l'unico
in mezzo
all'affare
Napoli,
la SSC
Napoli
andrà
fallita.
Nel
frattempo,
l'unico
sconfitto
è
Salvatore
Naldi.
Ha
sperato
fino
alla
fine che
Gaucci
tirasse
fuori i
soldini,
o che
qualche
sponsor
lo
potesse
sostenere
a
ricapitalizzare
in
extremis.
Non ce
l'ha
fatta e
si è
arreso.
Rimettendo
il
Napoli e
il
destino
del
Napoli
nelle
mani di
Luciano
Gaucci e
alle
decisioni
dei
tribunali.
Non
si può
invece
parlare
di
sconfitta
per le
istituzioni:
loro,
per
quanto
possano
parlare
o
negare,
alla
corsa
per
salvare
il
Napoli
non
hanno
neanche
partecipato.
Marco
Santopaolo
10/7/2004
|
|
|
|