IL
NAPOLI SPRECA
TUTTO
Il
Napoli spreca
l’ultima grande
occasione per
risalire la
classifica, dopo
l’ennesima
prestazione
deludente.
In
uno stadio dove
campeggiavano
striscioni tipo
“Facciamo
pulizia…Pavarese
via”, lo
sconforto dei
tifosi è
immediatamente
leggibile dalla
immensità di
sediolini vuoti,
alla squadra
toccava il compito
di sostituirlo con
gioia ed
entusiasmo.
Subito
da contestare a De
Canio le scelte
per la partita che
valeva una finale,
perché rischiare
con due giovani
inesperti come
Quadrini e
Stendardo in
difesa, mentre
potevano giocare
Ametrano e
Vidigal, con
Bigica a
centrocampo, con
la conseguente
dose maggiore di
esperienza e
combattività?
In
effetti questa è
stata una mossa
che ha deciso in
negativo la gara,
e, probabilmente
l’intera
stagione. Quadrini
si è fatto
espellere e
Stendardo ha
regalato il gol a
Fabris,
crediamo
che Vidigal, il
quale in
Portogallo giocava
spesso da
difensore
centrale, non
avrebbe commesso
lo stesso errore.
La
tattica di oggi,
un 4-3-3 con Sesa
e Rastelli molto
larghi sulle fasce
con Artistico
centrale, non ha
sortito effetti
positivi, con le
ali sempre tarpate
dai difensori
avversari e con il
centravanti che
spesso subiva
raddoppi di
marcatura vista la
sua solitudine. In
realtà con
l’espulsione di
Medri si era in
diritto di osare
qualcosa in più,
spostare il
baricentro in
avanti di qualche
metro avrebbe
allontanato le
folate offensive
degli avversari
mai domi, mentre
si è sempre e
solo subito. Per
quasi tutto il
secondo tempo il
Napoli ha tenuto
nove uomini nella
sua metàcampo,
lasciando un solo
giocatore in
avanti.
Il
Napoli comunque
non meritava la
vittoria, anche in
parità numerica
non si è mai reso
pericoloso con la
sua lentezza
cronica e la
assenza assoluta
di idee e di
gioco. Sono mesi
che lo ripetiamo
ma il Napoli non
ha giocatori
creativi, capaci
di risolvere le
partite con
dribbling, assist
e gestione della
palla, Montezine
non è in grado,
con la sua
leggerezza fisica,
di colmare quel
vuoto, ed il
Napoli continua a
non offrire gioco,
e senza gioco non
si va avanti.
Agli
inguaribili
ottimisti vogliamo
ricordare la
recente media
degli azzurri, tre
punti su dodici
nelle ultime
partite con una
miseria di gol
all’attivo, una
vera e propria
media
retrocessione che
fa impallidire
chiunque voglia
analizzare il
cammino fatto
dagli uomini di De
Canio. Non abbiamo
grosse colpe però
da addossare al
mister che
speriamo ci guidi
in A l’anno
prossimo,
l’assenza di
giocatori validi
in ruoli chiave
per qualsiasi
compagine è stata
determinante, i
problemi societari
solo da poco
risolti e gli
infortuni, conditi
da una rosa
ristrettissima,
hanno fatto il
resto.
Raimondo
Miraglia
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