Il
Napoli contro il Venezia ha giocato
con il 3-4-3, lo stesso modulo
schierato ad Ascoli, ci sono state
differenze? Analizziamo dunque i
primi risultati del recente lavoro
di Franco Scoglio.
La
prima differenza che si nota con lo
schieramento di Colomba, è la
posizione della difesa: ovviamente
con i tre uomini non si può
appoggiare eccessivamente il gioco
del centrocampo ma durante la gara
la difesa saliva spesso e volentieri
nella propria trequarti. Alle volte
Bonomi e Baldini hanno superato
anche la linea di centrocampo, con
Colomba questo sarebbe stato
impossibile, anche con la difesa a
quattro raramente i difensori si
discostavano troppo dall’area di
rigore. Questo ha consentito uno
spostamento in avanti del baricentro
della squadra, con i giocatori più
vicini tra loro, così ci si è
avvicinati all’idea di una squadra
corta in campo capace di provare un
timido pressing e, come conseguenza
di questo inizio di lavoro, sono
stati molti i palloni recuperati
grazie alla vicinanza tra i reparti
(assolutamente slegati nella
applicazione tattica di Colomba),
con questo atteggiamento più
coraggioso si è avuto anche un
discreto possesso palla.
I
giocatori per ora sono quelli, pochi
e di qualità tecnica non eccelsa,
ciò nonostante si è visto qualche
miglioramento, i beneficiari
assoluti di questo cambiamento sono
stati Ferrarese e Saber. Il primo ha
potuto giocare come sa, senza
condizionamenti difensivi, ed ha
dato sfogo ai suoi scatti ed alla
sua tecnica; il secondo, lontano
ancora dalla migliore condizione ma
padrone della fascia destra, ha
corso come un matto ed appoggiato
molto le azioni offensive. Entrambi,
forse pungolati dal mister, hanno
dimostrato una nuova voglia di
giocare al calcio e di divertirsi.
Ferrarese e Saber, insieme a
Bocchetti, sono stati gli interpreti
principali della parola d’ordine
di Scoglio:”crossare”, e di
palloni in area ne sono arrivati
tanti, spesso sporchi ed imprecisi,
ma l’importante era cominciare e
dare una svolta diversa ed offensiva
al debole gioco d’attacco.
Con
un gioco di parole possiamo dire però
che nel Napoli di Scoglio ci sono
diversi scogli da superare, prima di
tutto il settore di centrocampo:
ancora una volta Vidigal e Cristiano
hanno dimostrato di non poter
coesistere, la mancanza di un uomo
d’ordine si è evidenziata con la
solita forza. Quando il pallone
arriva tra i piedi dei due centrali
si vede una gran confusione e spesso
perdono palla, dovrebbero invece
rallentare ed accelerare le azioni
quando necessario, il centrocampo
non riesce così a dettare i ritmi
giusti per creare palle gol.
In
attacco Stellone è rimasto isolato
come sempre, Ferrarese non è un
attaccante ed è rimasto sempre
molto largo sulla fascia sinistra,
dimostrando che è quello ciò che
gli piace fare, Sesa invece partiva
da esterno e convergeva verso il
centro giocando dietro Stellone e
tirando, come fa spesso, da fuori
area con scarsa precisione.
Probabilmente il rientro di Dionigi
correggerà queste imperfezioni
tattiche, ed il Napoli giocherà con
due punte vere più un fantasista a
supporto. In ogni caso con la pausa
il professore avrà il tempo di
oliare gli ingranaggi della sua
macchina e possibilmente di
acquistare anche qualche pezzo di
valore in più.
22/12/02
Raimondo
Miraglia