IN ATTESA DEL VERDETTO
Tra qualche giorno, la magistratura
sportiva si pronuncerà in primo grado per infliggerà la sanzione ritenuta più adeguata
allillecito sportivo, ormai acclarato, dellEmpoli.
La società toscana, che tanto si era fatta
apprezzare dagli sportivi per la notevole qualità del gioco, per la grinta e la decisione
con cui aveva puntato verso la serie A, ha molto deluso, ridimensionata in quellaria
"fiabesca" della cenerentola di provincia, che col gioco, col lavoro e
labnegazione colma il gap della scarse risorse, e si propone alla ribalta .
Mostrandosi in qualche modo una possibile candidata a replicare la magica e meravigliosa
avventura del Chievo, lEmpoli ha molto deluso. Lamara scoperta delle pratiche
dopanti ha gettato fango sul lavoro dellallenatore e della squadra, che, lo si tenga
presente, non può essere cancellato con un colpo di spugna.
I primi ad essere delusi dovrebbero essere
i tifosi toscani, figli di una terra schietta e sincera, poco avvezza allinganno.
Ma, e a ragione, anche i tifosi partenopei hanno di che essere furiosi. Come daltra
parte noi cronisti, che dopo aver narrato del passo insostenibile della compagine di
Baldini, ci sentiamo un po presi in giro. Il dubbio cè: come non pensare che
la straordinaria continuità dellEmpoli, tenuta fino a questo momento, non sia
frutto delle alchimie dei medici sociali?
Il Napoli in questa stagione non ha
brillato, questo è vero, e dal nostro sito i vari Enzo Letizia e Ray Miraglia non hanno
fatto sconti a nessuno, censurando con dure critiche le pecche degli azzurri. Ma
lannata partenopea ha avuto momenti positivi e negativi, come è fisiologico che
sia. Il Napoli è stata una squadra "dal volto umano". Altri non lo sono stati,
a quanto pare grazie alla chimica.
Forse la penalizzazione potrà ridare
giustizia a questo campionato, con una sanzione che possa dirsi seria.
Ma sarà giocoforza una giustizia parziale.
Chi ha giocato al calcio sa bene che la
classifica finale non è la semplice somma dei punti ottenuti. E anche la risultante
degli stati danimo alternatisi durante la stagione.
Come cancellare le frustrazioni di vedere
quella squadra lì in alto, senza mai calare. Sembrava che gli sforzi fossero inutili. E ,
si sa, in questi casi la fiducia nellobiettivo comincia a vacillare, ed i risultati
ne risentono.
Paradossalmente, la giustizia sportiva
dovrebbe dare qualche punto in più a chi è stato danneggiato dal contraccolpo
psicologico di vedere quella squadra costantemente lassù in cima, irraggiungibile come
una chimera.
Chi in questi giorni deve decidere, ci
pensi. Restituisca al campionato, almeno in parte, quella dignità perduta, senza che una
sanzione "simbolica" mortifichi ancor più chi ha lottato mantenendosi coerente
ai principi della lealtà sportiva.
Tutta la vicenda è un pessimo esempio, e
Dio non voglia che, magari incoraggiato da blande punizioni, qualcuno lo segua.
di Flavio Riccelli
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