30/1/2005
(Michele Caiafa) – Benissimo. Anche se ci
ritroviamo, per le note vicende giudiziarie, con
il Napoli in serie C1, anche se ci troviamo ad
affrontare squadre come il Lanciano, massimo
rispetto per questa ottima squadra di categoria
molto pratica e al solito veloce, oggi i cuori
dei tifosi del Napoli sono tornati a sussultare
di gioia (al San Paolo si è tornati a cantare a
fine partita “ohi vita ohi vita mia”), oltre per
il risultato (avevamo vinto 3-0 anche contro il
Giulianova), soprattutto per la soddisfacente
prestazione (specie nel 2° tempo) della
formazione partenopea. Bè, cosa c’è da dire: la
cosa che balza in maniera lampante agli occhi di
noi osservatori è che, con l’arrivo del nuovo
allenatore Eddy Reya, che attenzione, sta avendo
a disposizione gli stessi uomini, stante ad
oggi, che ha avuto a disposizione Ventura con
l’aggiunta del solo arrivo di Gianluca Grava, il
Napoli ha incominciato a giocare molto bene.
Dunque, dove trovasi la chiave di volta di
questo grande cambiamento ottenuto dal Napoli,
che ha fruttato due vittorie consecutive
roboanti (sette reti fatte, solo due goals
subiti)? Da parte nostra, la risposta è unica:
la chiave è appunto, l’arrivo in azzurro di
mister Reya. Con la venuta del trainer
Goriziano, oggi , per la prima volta dall’inizio
della stagione (noi aggiungiamo anche da qualche
anno) abbiamo visto giocare il Napoli molto
bene, la gara è stata vinta in maniera netta ed
abbondante, ma soprattutto, se togliamo qualche
indecisione difensiva, dovuta ad una ancora non
perfetta organizzazione difensiva, soprattutto
in fase di non possesso palla, a proposito,
molto bene Gianluca Grava nella fase di
inserimento da dietro (in particolare nel 2°
tempo) durante l’azione offensiva degli azzurri,
il Napoli ha giocato verticalizzando il gioco in
continuazione, magari sbagliando ancora qualche
passaggio di troppo oppure avendo ancora qualche
giocatore troppo innamorato del pallone (vedesi
l’ottimo geometra di gioco Fontana), e ha sempre
cercato di accorciare gli spazi fra i reparti
della squadra, come peraltro auspicato ieri da
Reya, durante la conferenza stampa pre-partita.
Quindi, stravolgimento totale del gioco della
squadra, che sta contrapponendo al tedioso giro-
palla dell’ottimo (umanamente parlando) Ventura,
un gioco fatto di rapide e continue
verticalizzazioni verso i veloci attaccanti del
tridente offensivo (oggi: Calaiò, Pià ed Abate)
che poi hanno il gravoso compito di buttarla
dentro. Molto probabilmente, la maniera di
Ventura di far giocare la squadra, sarebbe stato
un ottimo sistema di gioco per un’altra
categoria, serie B o A che fosse, infatti non
dimentichiamoci che con un gioco simile disputa
il campionato di serie A il Milan anche se con
le dovutissime differenze di schema tattico
(4-3-1-2) e degli interpreti dello schema
stesso, per questo campionato di serie C, dove
troneggia la velocità e la rudezza di gioco su
tutte le altre doti tecnico-tattiche del calcio,
la squadra ha bisogno di molta velocità
nell’impostazione della trama offensiva, per
questo vanno benissimo le verticalizzazioni
continue richieste da Reja, anche oggi sul 4-1,
ed i continui rimbrotti, fatti dal tecnico a
Gaetano Fontana quando tratteneva troppo palla
prima di verticalizzare. Chiudiamo dicendo che
oggi, in questo appuntamento settimanale con la
rubrica “Obiettivo Napoli” abbiamo deciso
lasciare un po’ da parte la valutazione
tecnico-tattica dei singoli reparti della
squadra e abbiamo scelto di parlare del nuovo
trainer azzurro e quindi concludiamo dicendo
che: Eddy Reja è da soli undici giorni alla
guida tecnica del Napoli, ma se li buongiorno si
vede dal mattino, credo che a partire da questa
gara di oggi, vinta in modo esaltante contro il
Lanciano, pensiamo proprio che inizi un nuovo
campionato per il Napoli, ma soprattutto per i
palati fini, che vogliono vedere anche la
squadra dominare oltre che vincere, peccato
solamente che una certa squadra romagnola
(Rimini) sia ad una certa distanza di punti in
classifica, ma con il Napoli visto in scena
oggi, credo che nessun obiettivo possa più
essere denominato “proibitivo” per gli azzurri … |