Michael
Schumacher vuole subito mettere
le cose in chiaro. E così chi
vedeva uno Schumacher privo di
motivazioni dovrà aspettare
ancora parecchio. Anche in
Bahrein il pluridecorato tedesco
ha messo tutti a sedere. Una
vittoria meritatissima perché
Schumi è stato l’autentico
dominatore della corsa. E’
partito in pole e da lì nessuno
lo ha più rivisto, tranne nelle
fasi di doppiaggio. L’unico
che forse poteva tenergli testa
ce lo aveva nella sua squadra.
Infatti Barrichello è stato
quasi per tutta la gara a pochi
secondi di distanza, ma non ha
potuto passarlo per la solita
questione di gerarchie.
Purtroppo per Rubens correre in
Ferrari significa questo. Sono
passati tre Gran Premi, ancora
si deve entrare in Europa, e la
Ferrari ha già messo
l’ipoteca sul campionato. Ma
ciò che ingigantisce ancora di
più quest’impresa della Rossa
è stato il circuito. Un
circuito nuovo e quindi ricco di
insidie. Tante erano le
perplessità dei piloti, dovute
soprattutto alle possibili
folate di sabbia in questa pista
che sorge nel pieno del deserto.
Tutti temevano, ma non
Schumacher, il quale si è messo
al comando ed ha condotto la sua
solita gara senza curarsi di
tutto ciò che nelle scorse
settimane aveva riempito i
giornali. Una partenza
eccezionale che ha visto le due
Ferrari, partite in prima fila,
subito mettere il veto sulle
prime due posizioni. La bagarre
infatti è stata spostata
soltanto dal terzo posto in giù.
Ed alla fine c’è da
registrare ancora una volta un
terzo posto di Button, che così
improvvisamente diventa il vero
antagonista di Schumacher. E gli
altri anti-tedesco? Non sono
esistiti. Raikkonen infatti era
fuori gioco già alla partenza
in quanto prendeva posto sul
fondo dello schieramento;
Montoya ha cercato di tener
testa ai piloti Ferrari, ma dopo
aver messo l’ipoteca sulla
terza piazza, è stato costretto
a mollare per un problema al
cambio; Ralf Schumacher ha avuto
un contatto con Sato nelle prime
fasi ed è chiuso settimo mentre
Trulli ed Alonso hanno terminato
rispettivamente quarto e sesto.
C’è chi giustamente è
allegro e festeggia, ma c’è
anche chi esce da questo Gran
Premio con le ossa rotte. E’
il caso di Mclaren e Williams.
Per il team di Woking ennesima
giornataccia che forse ha
compromesso tutta la stagione.
Sicuramente qualche testa salterà
di sicuro perché non è
possibile dopo tre gare vedere
Raikkonen ancora a secco di
punti e Coulthard vivacchiare
sempre tra il sesto e l’ottavo
posto oppure finire la gara
anticipatamente. Per Raikkonen
ancora una volta un problema al
motore. Sono tre gare che
vediamo il finlandese
parcheggiare la sua vettura
fumante. In casa Williams invece
altro tipo di problemi. Sì
perché oltre alla sfortuna che
ha colpito la vettura di Montoya,
ci si sono messi anche i piloti.
Ralf infatti ha avuto una
collisione ed è uscito fuori
gioco terminando settimo a quasi
un giro dal fratello. L’unica
gioia, oltre alla Ferrari, viene
dalla Bar che piazza ancora una
volta Button sul podio e poi
vede un Sato in grandi
progressi. Il giapponese ha
finito in quinta piazza ed ora
vanta 4 punti in classifica.
Oggi la Bar è la terza forza
del Mondiale (insieme alla
Williams) alle spalle di Ferrari
e Renault con un abisso di
distanza dalla Mclaren.
ORDINE
D’ARRIVO
1
M.SCHUMACHER
2
R.BARRICHELLO
3
J.BUTTON
4
J.TRULLI
5
T.SATO
6
F.ALONSO
7
R.SCHUMACHER
8
M.WEBBER
9
O.PANIS
10
C.DA MATTA
11
G.FISICHELLA
12
F.MASSA
13
J.P.MONTOYA
14
C.KLIEN
15
N.HEIDFELD
16
G.PANTANO
17
G.BRUNI
CLASSIFICA
PILOTI
MICHAEL
SCHUMACHER
30
RUBENS
BARRICHELLO
21
JENSON
BUTTON
15
JUAN
PABLO MONTOYA
12
FERNANDO
ALONSO
11
JARNO
TRULLI
11
RALF
SCHUMACHER
7
DAVID
COULTHARD
4
TAKUMA
SATO
4
FELIPE
MASSA
1
MARK
WEBBER
1
MONDIALE
COSTRUTTORI
FERRARI
51
RENAULT
22
WILLIAMS
BMW
19
BAR
HONDA
19
McLAREN
MERCEDES
4
SAUBER
PETRONAS
1
JAGUAR
1
Alessio
Borrelli
4/4/2004