LA POMPEA
RIMETTE
LA TESTA A POSTO

E’
contento ma non del tutto soddisfatto, Attilio
Caja, della prestazione della Pompea sul parquet
del Palazzetto di Biella. La vittoria in terra
piemontese non gli fa dimenticare che la squadra
non è ancora come lui la vorrebbe.
“A
Biella abbiamo fatto dei buoni contropiedi –
ha affermato – ma ne abbiamo sbagliati tanti
altri. La prestazione è stata buona soprattutto
sul piano mentale”.
Ed infatti
si è vista una Pompea “nuova” proprio laddove si
era mostrata maggiormente carente nelle ultime
prestazioni: la concentrazione.
“Tutti
si sono impegnati al meglio – ha detto ancora
il neo coach napoletano - . E’ stata una
vittoria molto difficile contro una squadra forte
come Biella. E’ stato molto importante il
controllo del ritmo da parte dei playmaker (Allen,
poi Spinelli e sul finire anche Penberthy, ndr),
il lavoro sui rimbalzi dei lunghi e la zona
difensiva della squadra”.
Insomma
Caja è contento della risposta che la squadra ha
dato complessivamente ma il lavoro da fare è
ancora tanto. A preoccuparlo è anche l’infortunio
di Allen, i cui tempi di recupero non sono ancora
noti. Durante l’intervallo della partita di Biella
il play napoletano si è fatto fare anche una
puntura, non sapendo quale fosse l’entità
dell’infortunio, ma nonostante la volontà gli è
stato impossibile ritornare in campo. Dunque,
contro la Stella Rossa di Belgrado nell’Uleb Cup,
martedì, Caja dovrà rinunciare ad uno dei suoi
uomini più rappresentativi.
“Sì,
martedì c’è la coppa e dovremo affrontarla senza
di lui. Cercheremo comunque di andare il più
lontano possibile, anche perché Napoli manca da
tanto tempo da una competizione internazionale”.
Ritornando
alla gara di Biella e sulla quasi assoluta
mancanza nel tiro da tre da parte della sua
squadra, Caja ha sottolineato che “i ragazzi
hanno fatto quello che avevo chiesto, e cioè di
non forzare il tiro ma di andare dentro l’area, di
controllare il ritmo e di non andare fuori giri
nei contropiedi. Devo dire che lo sforzo maggiore
lo ha fatto Trepagnier, visto che è quello più
abituato di tutti ha provare sistematicamente il
tiro da lontano. Il suo impegno mentale va
sottolineato”.
Nonostante
ciò Trepagnier è stato il top scorer con 20 punti.
“Sì
– ha ribadito Caja – Jeff ha fatto solo tre
tiri da tre punti in tutta la gara. I suoi nove
falli subìti testimoniano di come abbia
interpretato la gara così come gli avevo chiesto,
denotando, tra l’altro, un grande atletismo”.
Anche
Rocca ha disputato un grande match.
“Devo
dire – ha aggiunto il coach – che tutti
quanti hanno fatto più di quanto mi aspettassi in
così poco tempo, soprattutto nell’applicazione a
livello mentale. L’esecuzione del gioco è stata
positiva. Onestamente devo dire che i giocatori
sono stati bravissimi”.
Le parole
di Caja fotografano perfettamente l’andamento del
match, specialmente nell'ultimo quarto, quando la
Pompea si è trovata sotto nel punteggio dopo aver
abbastanza agevolmente controllato la gara durante
tutto il primo tempo.
“In
quel momento – ha sottolineato il coach – i
ragazzi non hanno perso la testa, recuperando
punto su punto e prestando grande attenzione in
difesa. Ecco, è l’atteggiamento mentale quello che
mi è piaciuto di più. Del resto subire solo 68
punti su un campo come quello di Biella è un
grande merito di questa squadra”.
La chiave
della vittoria di Biella sta proprio nella tattica
difensiva, in quella zona che Caja ha fatto
praticare al meglio ai suoi uomini.
“Sapevo
come giocava Biella – ha puntualizzato Caja –
e perciò non era possibile mettersi a giocare
contro di loro faccia a faccia, perché avremmo
perso in partenza. Avremmo favorito le loro
qualità nell’uno contro uno e con il pubblico così
vicino, con il tifo sempre così caloroso, si
sarebbero create le condizioni per mettere la
partita come loro avrebbero voluto.”
Eppure la
difesa a zona è stata provata in due o tre giorni.
Quanto c’è di Caja nel risveglio della Pompea e
quanto, invece, ha pesato la rottura del rapporto
con Mazzon, con il quale forse la squadra non
aveva più feeling?
Caja ha risposto così: “Io ho dato poco. I
meriti della vittoria di Biella sono soprattutto
dei ragazzi, che si sono applicati tanto. Per
usare una metafora non ho preso un tema per
buttarlo via, ma mi metto lì, con la mia biro, e
cerco di correggere una cosa alla volta man mano
che le trovo. Per ora abbiamo corretto alcune
cose, sia in attacco che in difesa, ma la
vittoria di Biella è un grande merito dei
giocatori. D’altra parte se bastasse una
settimana noi allenatori potremmo anche evitare i
ritiri precampionato”.
Rino Scialò 8/11/2004