LA
RISPOSTA DEL VECCHIO LEONE
Pareva
che la battaglia tra Corbelli e
Ferlaino, combattuta sul terreno
lussembughese, volgesse a favore del
romagnolo, almeno stando ad alcune
agenzie di stampa, che davano
sconfitto il socio partenopeo.
Così
non è stato. La sentenza è stata
finalmente emessa dal giudice del
Granducato, ed è stata positiva per
l’ingegnere Ferlaino. Il sequestro
richiesto è stato concesso.
Lungi
da porre fine a questa vicenda che
ha oramai un sapore grottesco,
l’esito della querelle giudiziaria
ha acuito lo stato di crisi e di
incertezza che regna all’ombra del
Vesuvio.
Ormai
non si consce bene quale sia il
punto di riferimento per guardare al
futuro del Napoli.
Fatto
senza dubbio negativo questo, tenuto
conto anche dell’amaro sfogo della
squadra, in questo appoggiata
dall’allenatore. Stando così le
cose - e non si capisce a questo
punto come stiano - i giocatori e
l’allenatore non sanno chi debba
essere il proprio interlocutore.
De
Canio vorrebbe rinforzi, ma a chi
chiederli? A scanso di equivoci,
Corbelli ha detto a chiare lettere
che non si compra, ma si vende:
l’unico barlume di certezza in una
situazione che di certo non ha
nulla. Ci voleva proprio!
Intanto
le scadenze si fanno sempre più
ravvicinate. Si tratta quasi di una
inesorabile resa dei conti per una
società lacerata da contrasti
interni, che rischia di affondare ,
mentre i due timonieri si contendono
la barra di comando.
I
giocatori protestano, sono
demotivati. Con la situazione
attuale e con la certezza che la
squadra sarà rimaneggiata a
gennaio, come si può lottare per un
obiettivo ambizioso?
Qualche
anno fa era in voga una espressione
tratta dal gergo sportivo e
trapiantata in politica,
"remare contro".
In
questo senso non c’è che dire,
Ferlaino e Corbelli sono un ottimo
team da canottaggio, un magnifico
"due senza". Senza
timoniere s’intende, perché se un
timoniere ci fosse sapremmo ameno
dove stiamo andando, e invece….
di
Marcus
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