LA
STORIA INFINITA... E IL TEMPO DELLA DIARCHIA
In
questa fase così delicata della storia
del Calcio Napoli, ci piacerebbe allargare il “respiro” della discussione e
confrontare il nostro pensiero sul filo conduttore della vita della società.
Ciò
che ci ha fatto rimanere per anni (meglio decenni), ai margini del calcio
stellare delle leggendarie società indelebili nella mente di ognuno (Real,
Juve, Manchester…), è stata una sola cosa : l’improvvisazione. Nessuno
degli altri elementi caratterizzanti una grande squadra ci manca; l’immensa
passione, la competenza tecnica di dirigenti nati al sud, i vivai forieri di
giovani talenti, il mercato in grado di alimentare cospicuamente il
“business”:
Ma
la superbia di presidenti che hanno voluto impossessarsi di centinaia di
migliaia di cuori che battono all’unisono per il colore azzurro, ci ha
privato per “secoli” dell’ organizzazione e della pazienza necessarie ad
indirizzare tutti questi fattori all’obiettivo naturale : la vittoria. Solo
l’aura magica proveniente dal piede fatato di Maradona ha convinto Ferlaino a
farsi da parte e lasciare la gestione a persone competenti come Allodi e
Marino. Così per pochi anni si è interrotta la “storia infinita”,
l’infelice destino di insuccessi che ci ha perseguitato per tanto tempo. A
complicare tutto oggi siamo giunti al “tempo della diarchia” per cui non
abbiamo più un solo tiranno, ma addirittura due monarchi che non riescono
neppure ad accordarsi su chi deve “tiranneggiare” (vedi Corbelli-Ferlaino o
Corbelli-Naldi). Con una felice metafora potremmo paragonarci al mondo dello
spettacolo; se Berlusconi decide di fare un film, tira fuori il denaro (che gli
tornerà moltiplicato) e sceglie le persone competenti per avere un grande
successo. Allora perché il Ferlaino post-Maradona, e le “diarchie” attuali
vogliono sembrare i salvatori della patria, decidere chi comprare, accaparrarsi
tutti i meriti del rilancio del Napoli. L’unico modo di voler bene davvero al
Napoli è quello di dargli un solo “padre” che inoltre metta da parte le
sue smanie di protagonista e lasci fare ai suoi “diletti figli”. Sembrerà
strano, ma questo è anche l’unico modo di fare un investimento coraggioso sì,
viste le acque in cui ora naviga il Napoli, ma di sicuro redditizio. Ma bisogna
far presto, è adesso il momento in cui si creano i presupposti del prossimo
campionato. Altrimenti vedremo il solito Despota di turno improvvisare la
“salvezza della squadra” e rimandare per l’ennesima volta la partenza di
una “grande società” che a piccoli passi diventerà degna di tutto
l’amore che vogliamo riversare su di essa. Siamo disposti ad aspettare che la
“storia infinita” abbia termine e inizi il cammino del vero Napoli, ma solo
se vediamo subito un segno di fiducia, di logica, d’amore verso
….l’azzurro.
Franco
Spada
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