LE
PALLE NON BASTANO
Che
dire? Affidarsi a pindarici voli
ottimistici o considerare una
classifica che inchioda? I numeri
non lasciano spazio alla fantasia.
Sono troppo impietosi. Napoli rinsaldato in
fondo alla classifica dal suo
male cancerogeno, un solo punto
sopra la zona C. Pazzesco contare
i punti che separano gli azzurri
dalla A, avvilente rinfacciare
alla società un grande Messina
che ha capito in tempo che il
problema era l'allenatore. Adesso
i giallorossi volano, il Napoli
resta in un pantano, con le gambe
e le ali bloccate. Già le ali.
Agostinelli se le tiene legate
alla schiena, non sguinzaglia i
suoi giocatori offensivi, se li
tiene stretti stretti. Se non
fosse stato per l'infortunio di
Dionigi, Vieri sarebbe restato a
messaggiare con il cellulare in
panchina, Zanini a misurarsi le
linee di febbre con la coperta
sulle gambe, sempre in panchina.
Stavolta Agostinelli si è giocato
gli alibi, tutti in una volta.
Doveva cambiare prima, dimostrare
di essere un tecnico con gli
attributi: anche se avesse avuto
due attaccanti, visto che ha
cambiato solo dopo l'infortunio di
Dionigi, a cosa sarebbe valsa
tutta la chiacchiera? E' facile
dire che i propri ragazzi li
hanno, gli attributi, quando poi
il connotato non si addice al
pilota. Ringrazi Pasino per le sue
giocate illuminanti, ringrazi
Vieri mandato in campo non per
scelta tecnica ma per un'ovvietà:
c'era da scegliere fra lui e
Carmando per buttarla dentro,
Agostinelli ha ripiegato sul
primo. Saggia mossa. Zanini
"rischiato" a cinque
minuti dalla fine, chissà che la
sua fantasia non avrebbe giovato
alla causa del Napoli in un
momento in cui il Torino, in
bambola per tutto il secondo
tempo, era sparito dal campo. Il
coraggio di rischiare, è quello
che manca. Perché? Perché? Una
partita preparata male, Napoli in
balia dell'avversario nel primo
tempo, nella ripresa il Toro si
specchia e rimane abbagliato dalla
sua stessa forza, il calo di
Ferrante e compagni coincide con
l'iniziativa dei singoli del
Napoli, fuori da ogni schema o
disegno tattico ma per fortuna
incisivi. Preoccupa il Napoli, la
pareggite non viene scacciata dai
siluri di Zamboni o dai diagonali
di Vieri. Contingente una nuova
situazione che avrebbe potuto
portare il Napoli sul 3-2, i
problemi sarebbero rimasti lo
stesso. Il cadeau della difesa
azzurra altra faccia della stessa
medaglia: il Napoli ha giocatori
buoni, ma non ha una squadra. Il
ciclo prossimo Venturo è
tremendo, il Cagliari in casa è
una brutta bestia. Zola sarà
nelle file dei sardi e non in
quelle del Napoli. Il folletto
idolo di quella Curva B ancora una
volta vagheggiata dai giornalisti
presenti a Campobasso, domenica
giocherà per il Cagliari e non
per il Napoli. E se a Tempio
Pausania scenderà in campo lo
stesso Napoli anti-Torino, le
palle dei ragazzi non basteranno
di certo. Ci vogliono quelle del
mister.
Marco
Santopaolo
26/10/2003
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