L’Intelligenza
Emozionale nel Calcio
Ciao
a tutti,
Questa
settimana propongo un discorso sull’intelligenza emozionale e comincio
raccontando un segreto della Nazionale Brasiliana nel Mondiale di 2002. Con il
supporto del Couseling dello Sport Regina Brandão, presente nella commissione
tecnica nella Corea del Sud, il Mister Luiz Felipe Scolari ha usato
l’immagini dei goals brasiliani festeggiati dai tifosi per sollevare lo
spirito dei giocatori. Hanno fatto bene. Far vedere i goals realizzati nel
passato e l’allegria dei tifosi, in pratica, dimostra e ricorda la capacità
di essere vincitore. Hanno visualizzato i goals, l’euforia, per poter
concretizzarli dopo.
Molte
volte il corpo emozionale (o l’intelligenza emozionale) non riesce ad
emergere. In verità, noi abbiamo molto più potenziale di quello che riusciamo
a mettere in pratica; ma la nostra
intelligenza emozionale, il nostro corpo emozionale, tante volte fragilizzato,
indebolito delle sconfitte anteriore, interviene, ostacolando la nostra
performance.
È
quindi per questo che tante
persone usano soltanto la ragione e creano la divisione fra la mente e
l'emozione, credendo che quest’ultima sia un sentimento nocivo. Invece non è
così, l'emozione non disturba, non è dannosa e nemmeno fa del male. È la
nostra forza più grande, perché è in grado di combinare eventi fenomenali. I
record sono battuti sotto l’egida dell'emozione.
Il
corpo emozionale sviluppato è lo spartiacque di chi vince e di chi perde. In
pratica, quest’intelligenza emozionale alberga nella fiducia in sè stessi,
nella capacità di credere nelle proprie potenzialità. Il potere, la
possibilità di credere, la fiducia, fa si che sia disponibile
l’utilizzazione di gran parte delle nostre potenzialità.
Se
c’è una cosa che lascia un brasiliano triste è sentire che “Maradonna ‘è
meglio di Pelé”. E qui non voglio per niente discutere, altrimenti sarebbe
un discorso senza fine. Ma c’è una cosa che dobbiamo ammettere
insieme: Pelé e Maradona sono stati geni emozionali del calcio.
Pelé
è nato con un talento naturale, era un gran genio emozionale. Ha elevato tutte
le sue potenzialità. Lui entrava nel campo e, in maniera naturale, con
emozione e felicità, applicava tutto quello che sapeva. Saggiamente utilizzava
l’emozione al suo favore. Non ha giocato contro di sè. Ha fatto soltanto
quello che sapeva far bene, utilizzando l'emozione nel senso positivo per
potenziare le sue possibilità, migliorando la sua performance. Non ha
intrapreso più di quello che gli era possibile.
E
chi non si ricorda del mitico gol di Maradona nel Napoli? Quello che la storia
racconta con tutti i dettagli; l'azione iniziata quasi nell’area
dell’avversario? Cosa ha fatto Maradona in quel momento? Ha giocato con
l’allegria e leggerezza che solo lui sapeva fare. È nato con questo talento.
Il talento di sentire le sue emozioni dentro il campo, assecondare queste
emozioni e giocare.
Il
grosso problema è quando, per tante volte, si gioca soltanto con l'obiettivo
della vittoria e non con l'atto di, semplicemente, fare con piacere
quello che si conosce. Le cose sono fatte per l’obbligo, per la
pressione di fare. Invece, il successo e la vittoria sono conseguenze naturali
del nostro pensiero, che vanno condotte con l'emozione alla realizzazione
suprema.
Negli
allenamenti, i giocatori concretizzano calci tecnicamente perfetti, fanno cose
meravigliose, però, nel momento della partita? Sbagliano l’angolo per dare
dei calci non misurati al pallone, sbagliano l'intensità del calcio, la
profondità del tiro... Tutto per colpa della lotta mentale contro di se, in
una ricerca disperata per la vittoria. Dobbiamo ricordarci che l'avversario non
può “entrare” nella nostra mente. Solo noi abbiamo questa possibilità, di
entrare nella nostra mente, osservare i nostri pensieri, approfittare delle
nostre emozioni. Non dobbiamo mai dimmenticarlo, tutto nella vita dipende
esclusivamente da noi.
Per
avere solidità emozionale, c’è bisogno innanzitutto che ci sia
divertimento, emozione, positività. Devi fare quello che sai, per arrivare al
tuo standard migliore.
Per
avere un corpo emozionale solido, un’intelligenza emozionale concreta è
necessario bombardare la testa con dei pensieri positivi, credendo nella
propria capacità di realizzazione.
Dott.ssa
Patricia de Oliveira
Musicoterapeuta
e Psicologa
Specializzata
in Terapia della Comunicazione
e
Terapia nello Sport
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