LO
SCHIAFFO DI CORBELLI
Siamo
stati presi in giro dalla società.
Tutti.
Tifosi
illusi dai roboanti annunci che
parlavano di un acquisto imminente
di un attaccante di valore, Grabbi ,
che avrebbe garantito un salto di
qualità al reparto offensivo
partenopeo, imperniato sul solo
Stellone. Così non è stato.
Presi
in giro anche gli operatori della
informazione , che hanno avuto il
solo torto di ritenere credibile che
un giocatore, strafelice di
indossare la casacca del Napoli,
utilissimo per la squadra, già
quasi un idolo dei tifosi potesse
essere ingaggiato a costi prossimi
allo zero, se raffrontati ai costi
di calciatori di livello
equivalente..
Come
è credibile che l’assetato
accetti l’acqua che gli viene
offerta gratis, così era credibile
l’affare Grabbi.
Ma
il Napoli sfugge a qualsiasi regola
della logica.
Grabbi
ha firmato per il Messina. Altro
schiaffo in viso dall’imprenditore
bresciano, che ha rinunciato di
fronte alla concorrenza di una
società di potenzialità economiche
non certo notevoli.
Frattanto,
i giocatori buoni sono stati ceduti.
Ormai
la situazione si va chiarendo. I
vertici fanno di tutto per
osteggiare un Napoli vincente.
Evidentemente, la serie A , facendo
accrescere a dismisura il valore
della società, ostacolerebbe i
piani di chi ha intenzione di
effettuare la scalata alla società.
Si vuole acquistare tutto il Napoli
a prezzo da serie B, coi bilanci in
ordine – e per questo si vendono
calciatori che costituiscono
l’ossatura della squadra – per
poi progettare un futuro , forse di
successi, sicuramente di lucro per i
soci, che sapranno come mettere a
frutto l’investimento.
Qui
c’è un conflitto d’interessi,
tra la passione e le aspirazioni
della Napoli "tifosa"ed i
calcoli dei vertici societari, che
ai tifosi pensano molto poco.
Oggi
si chiude il mercato, un mercato che
è diventato un macigno sulle
speranze azzurre di andare in serie
A.
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