Non
c’è
mai
limite
al
peggio.
Il
ping
pong
di
sentenze
tra la
giustizia
sportiva
e
quella
ordinaria
“disfattista”
crea
malumore
e
scontento
in
tutti
i club
aventi
diritto
ad un
posto
negli
infernali
gironi
della
C.
Domenica
scorsa
si è
giocata
la
prima
giornata
di un
campionato
orfano
delle
squadre
rimesse
in
lista
d’attesa
dall’ala
rivoluzionaria
della
giustizia,
ed
oggi
era
prevista
un’infuocata
riunione
di
Lega
per
stravolgere
i
calendari
e
risolvere
gli
ulteriori
impicci
dall’autentico
sapore
italiano.
Il
presidente
Macalli,
in
consiglio,
ha
alzato
bandiera
bianca
ed ha
deciso
di
rimandare
tutto
a
giovedì,
convocando
per
quel
giorno
tutti
i
presidenti
delle
società
in
questione.
Viterbese,
Como
ed
Ancona
devono
essere
inserite
in
qualche
modo
nella
griglia
di
partenza,
allargando
così
i
gironi
a 19
squadre
per la
C1 e a
20 per
la C2,
ma
bisogna
fare i
conti
con
gli
altri
club
che
cominciano
a
storcere
il
naso.
Potrebbe
addirittura
farsi
largo
l’ipotesi
di uno
sciopero
da
attuare
domenica
prossima,
appoggiato
sotto
sotto
anche
dal
presidente
Macalli
che in
un’intervista
ha
ribadito
il
proprio
disappunto
per
questa
sopraffazione
sulla
giustizia
sportiva.
Unica
cosa
certa
è che
sia le
promozioni
sia le
retrocessioni
rimarranno
tali,
i
risultati
ottenuti
sul
campo
sono
per
ora
intoccabili.
Intanto
la Rai
si è
accordata
con la
Lega
per
trasmettere
un
anticipo
di
venerdì,
destinato
soprattutto
alla
C2, ed
un
posticipo
di
lunedì
sera.
Siamo
curiosi
di
sapere,
però,
Mamma
Rai
cosa
trasmetterà
fino a
quando
i
calendari
non
saranno
partoriti
dagli
interessi
comuni.
Avrà
un
buco
nel
palinsesto?
Chi
vivrà
vedrà.
Eppure
una
soluzione
ci
sarebbe,
non è
mica
tanto
difficile.
Bisognerebbe
avere
un’unica
assoluta
giustizia,
leggi
uguali
per
tutti,
giudici
che
non si
divertano
a
cambiare
sentenze
nel
giro
di
poche
ore.
Sarebbe
chiedere
troppo?
È
proprio
vero,
non
c’è
limite
al
peggio.