MA E' IMPAZZITO!?

Francamente sono sconcertanti alcune convocazioni di Trapattoni per l’ormai prossimo Europeo, così come è arduo capire perché altri siano stati lasciati a casa.

Due nomi su tutti: Roby Baggio e Gilardino. Entrambi potranno ora caricare i bagagli in macchina e partire per le vacanze.

Non tanto l’attaccante del Parma, in attesa di vedersi chiamare da Gentile per l’Europeo Under 21 e con un pensiero alle Olimpiadi di Atene, quanto Baggio  che, seppur in procinto di attaccare gli scarpini al chiodo, ha sempre nutrito la nemmeno tanto recondita speranza di far parte della truppa.

È doveroso dire due parole su Roby; la sua convocazione avrebbe fatto bene a tutto l’ambiente, intendendo per ambiente, squadra, Federazione e tifosi.

La prima ovviamente avrebbe guadagnato punti sotto il profilo tecnico, perché se è vero che il Codino gioca da fermo, è altrettanto vero che la classe è rimasta cristallina, un suo ingresso in area di rigore scatena sempre il panico nelle difese avversarie e poi ci possono sempre scappare rigori e punizioni.

È inutile rimuginare sul penalty tirato alle stelle a USA ‘94 che ha sì avuto conseguenze tragiche ma si è trattato né più né meno di un incidente di percorso. Quanto altri rigori ha calciato in dieci anni? Quanti ne ha sbagliati?

Baggio è un mix di classe, esperienza e passione per il calcio, passione che lo ha portato a calcare i campi finché le ginocchia glielo hanno consentito.

Forse qualcuno all’interno del gruppo, dello zoccolo duro della Nazionale ha fatto capire di non gradire la sua ingombrante presenza. Se così fosse  sarebbe proprio vero che ognuno bada ai propri interessi piuttosto che a quelli della causa comune. “Baggio forse ci farà vincere gli Europei, ma a che pro se poi i flash, gli applausi ed i titoloni se li becca tutti lui?

Meschinità simili già successero e logorarono i rapporti tra Baggio ed il C.T. Sacchi e contribuirono allo sfascio dello spogliatoio interista quando il feeling tra il campione di Caldogno e Lippi era pari a quello tra un marito ed una suocera invadente.         

Quelle incomprensioni scaturirono dal vivere quotidiano; imposizioni e divieti a tavola, peperoncino bandito per chissà quale ragione più altre magagne che oggi, pure a tavola, potrebbero ripetersi.

Che la Nazionale non voglia, o non possa, cambiare l’acqua minerale?

Detta così sembra una battuta, ma Alex Del Piero di certo non racconterà ai nipotini le sue imprese del campionato 2003-04; infortuni, recuperi lunghi e stagione della Juve bel al di sotto delle aspettative, insomma un disastro completo. Eppure come potrebbe essere lasciato a casa proprio il testimonial di uno dei principali sponsor degli Azzurri? Lo spot sarà pure divertente a vedersi, ma l’ultimo Pinturicchio in campo divertente lo è stato molto meno. Sarà capace di fare la differenza come, và detto, faceva prima di essere afflitto della lunga catena di infortuni?    

Polemiche e dietrologie simili si scatenarono nel dopo Mundial ’98 quando un Del Piero a mezzo servizio fu scelto (o fu “imposto”) ad un Baggio ben più in forma. Potere degli sponsor, si disse. Ma anche Baggio ha i suoi sponsor ed i Giapponesi, nel 2002, avrebbero fatto carte false per vederlo in campo. Ma in campo non lo videro né i giapponesi né nessun altro. Trap non tenne conto dei moti popolari e non lo convocò. Postumi di un infortunio occorso qualche mese prima? Ma non ci fu un recupero prodigioso? Oppure, e qui dobbiamo ripeterci, la presenza del Codino non fu espressamente voluta da qualcuno?

Senza contare che Baggio avrebbe anche elevato (e ce n’è sarebbe stato bisogno) quel tasso-simpatia che la Nazionale ha tra gli stessi Italiani; lo si è visto dalle ovazioni che ha raccolte dalle donne in genere e dagli amanti della fantasia calcistica.

Si può dire che la squadra senza Baggio sia, oltre che meno forte, anche meno “figa”.

Europei dalla Tv pure per Pippo Inzaghi che si è “scapicollato” per diverse ore al giorno pur di guarire in tempo, a quanto pare inutilmente.

E poi c’è il mistero Gilardino. Questa è stata proprio la sua stagione: vice cannoniere della Serie A, 23 reti nel corso del campionato appena concluso, una sola rete dietro Shevchenko e quindi miglior realizzatore italiano.

Cosa bisogna fare più per meritare la convocazione? Chissà, intanto Trapattoni gli ha preferito Di Vaio.

Non capiamo i perché della chiamata di Camoranesi e Materazzi, di un Panucci che non ha più la grinta degli anni migliori e di Vieri in perenne lite con mezzo mondo, comunque non fasciamoci la testa. Staremo a vedere.

 

 


 

Antonio Gagliardi                                               19/5/2004  

  

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