Maione: “Senza palazzetto ridimensioneremo i nostri programmi”

1/2/2005
(Carmine Casella dal mensile n. 3 di PianetAzzurro)- Un caso esemplare di totale disinteresse alla manutenzione o alla ristrutturazione di impianti sportivi nella nostra città è sicuramente il “Mario Argento di Fuorigrotta”. Teatro delle imprese cestistiche della Partenope del prof. Amedeo Salerno negli anni ’70, e del Napolibasket dell’ing. De Piano nel decennio successivo, il palasport flegreo è stato abbandonato al suo destino dal 1998, chiuso per inagibilità all’indomani del derby di A2 tra Napoli e Puteoli, con innumerevoli promesse di imminente ristrutturazione mai avute seguito.
Quel palazzetto capace di ospitare 12.000 persone in occasione della gara tra Mulat e Bancoroma nel 1985, secondo le intenzioni dell’attuale giunta comunale dovrà essere buttato giù per tirarne su uno nuovo. I lavori in realtà dovevano partire nel mese di settembre dell’anno scorso, ma nel momento in cui stiamo scrivendo nemmeno un bullone è stato rimosso dal vecchio PalArgento. PianetAzzurro non poteva non parlarne con colui che è il più interessato alla sua riedificazione, ovvero il proprietario della Pompea Napoli l’avv. Mario Maione.

Presidente, quando vedremo finalmente partire i lavori per il Mario Argento?
Purtroppo ne so quanto voi giornalisti. Vedo circolare sui vari quotidiani una serie di date. Adesso l’ultima da come giorno di partenza il 4 febbraio”.

Alla luce dello scarso interesse di chi dovrebbe assicurare la funzionalità degli impianti sportivi nella nostra città, non le è venuta voglia, nel corso di questi mesi, di questi anni che è al timone della Pompea, di mollare tutto?
Arrivati a questo punto sarebbe un errore lasciare. Sono uno testardo”.

Lei è quindi uno stoico, a differenza di suo figlio, e vicepresidente, Giuseppe, che non ha mai nascosto la voglia di chiudere bottega.
Devo convenire che mio figlio ha purtroppo ragione, ma a me, come voi giornalisti ben sapete, piacciono le sfide impossibili. Amo troppo questa città dove è estremamente difficile centrare degli obiettivi, ma che da soddisfazioni impagabili una volta raggiunti”.

Ha dichiarato in più di un’occasione che la mancata realizzazione in tempi ragionevoli del Mario Argento la costringerebbe a rivedere i piani futuri per la sua squadra.
Ribadisco un concetto più volte espresso in passato: solo in presenza di un impianto degno per le partite di basket di serie A può consentirci di programmare un futuro ad alto livello per la mia squadra, altrimenti siamo costretti a ridimensionare i nostri piani”.

Quando crede di poterli definire con certezza?
Ho dato tempo alla giunta comunale di fornirmi risposte precise in merito ai lavori del palasport entro un paio di mesi, dopodiché potrò trarre le mie valutazioni in merito”.

Speriamo che si parta sul serio il 4 febbraio, e che non sìa invece, visto il periodo, un ennesimo scherzo di Carnevale di pessimo gusto giocato sulla pelle dei tantissimi cittadini che da anni attendono un impianto adeguato non solo ai grandi eventi sportivi, ma anche a quelli musicali che vedono la nostra città fuori da tempo dalle tournees delle star internazionali. Napoli merita un Palasport di serie A.
 

 

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