• PIANETA CALCIO - MARADONA JR ED IL REALITY •

16/1/2005
(Luigi Petagna) - Nel vortice di notizie più o meno di vero del calcio mercato una certezza, Maradona baby è al Cervia e ha pure debuttato oggi. Premetto che non guardo Campioni, il reality non mi attira, né ho intenzione di farlo col nuovo giocatore, ma ho visto sempre “ Mai dire grande fratello e figli “, della splendida Gialappa’s (perché non fate di nuovo “Mai dire gol ?”). Questo sul calcio è forse uno dei reality più squallidi, prima per giungere in un grande squadra dovevi essere bravo, adesso basta far parte del Cervia che andrai in ritiro con Juventus, Inter e Milan(Un giocatore in ogni squadra, sembra). Il calcio moderno, spezzatino, Champions e doping, ci offre anche questo show. Una squadra ogni ora sotto le telecamere, con i “ segreti “ dello spogliatoio visibili, con i litigi col mister di dominio pubblico. Hanno detto che Maradona, litigioso, sarebbe lì per spettacolarizzare e litigare anche con Graziani, allenatore della squadra romagnola. Non è possibile sapere se Graziani discuterà con il giovane Maradona, ma i gialappi hanno fatto vedere che Ciccio non ha certo bisogno di altre persone con cui polemizzare, già c’è qualcuno. Certo Diego, presentato in pompa magna televisiva come neanche il padre ( E’ vero), è stato preso più perché si chiama in quel modo e non per fare un salto di qualità, lui fa audience, perlomeno questo è l’intento, fa rumore. Non dico che non sia bravo, lo vidi giocare a otto anni, ma se fosse stato Diego Pinkopallino non avrebbe avuto il medesimo effetto. Ora c’è un qualcosa in più al programma, già si parlava di come farlo giocare, di come collocarlo in campo, se c’era dualismo…magari farà dei gol e porterà tasso tecnico alla squadra romagnola ma viene sicuramente usato il suo nome. Chi avrà avuto questa meravigliosa idea di farlo giocare nel Cervia, chi è che lo gestisce? Dubito che sia una sua idea, lui stava bene al Genoa, società già importante e trampolino certo per la sua età. Ormai il football moderno è fatto di spettacolo in senso non proprio stretto: lo sport è sempre stato spettacolare, ma non bisogna confondere un tacco, un cross, una bella rovesciata con un quadro artefatto di un gruppo di calciatori, uno scatto di Gullo o Morelli, che non potrà mai essere interessante come una giocata di un Baggio. L’ invadenza della televisione ci porta ai reality, è arrivato, a Mirabilandia, guarda caso, anche quello sul calcio.

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