Mazzon:
“Eravamo stanchi e senza
ricambi”

E
sono quattro. Quattro
sberle di fila, di quelle
che fanno male. Nel
post-partita di Cantù,
Andrea Mazzon arriva in
ritardo in sala stampa.
Chissà cosa stava dicendo
ai suoi giocatori negli
spogliatoi. Di fronte ai
giornalisti ha tirato in
ballo la stanchezza e le
assenze.
“Abbiamo
retto una trentina di
minuti – esordisce
il coach – poi non ne
avevamo più. Mai come
stasera le assenze sono
state condizionanti.
Penberthy non c’era e
Gatto e Garret non erano
in grado di giocare.
Abbiamo cercato di dare il
massimo anche se a tre
minuti dalla fine abbiamo
sbagliato un po’ troppo
da sotto e nei tiri
liberi. Stasera ai tiri
liberi abbiamo sbagliato
molto. Ne abbiamo fallito
7 su 20, proprio nei
momenti cruciali della
partita, ed a quel punto
la gara è finita. Bisogna
essere più tranquilli nei
momenti topici del
match”.
Ma
sono le percentuali di
tiro in generale ad essere
piuttosto basse per la
Pompea, a livello
individuale. Trepagnier ha
una percentuale del 45%,
Andersen del 43%,
addirittura Albano del 33%.
“Abbiamo
avuto una percentuale del
60% nel tiro da 2, mentre
la percentuale totale di
squadra è stata migliore
di quella di Cantù, 52%
contro 49%” - ha detto
Mazzon. “Dove abbiamo
fallito è stato nei tiri
liberi”.
Quella
che Mazzon non cita, però,
è la differenza enorme
tra le due squadre nel
tiro da 3, con un 58%
di Cantù contro un
misero 38% di Napoli.
“Nel
secondo tempo abbiamo subìto
Shawnta Rogers – ha
proseguito il tecnico
- Valerio (Spinelli,
ndr) ha sicuramente
fatto un’ottima partita
in attacco ma in difesa il
play americano lo ha
completamente sovrastato,
facendo ben 15 punti su
18. Ma non posso
rimproverargli nulla,
perché tutti hanno
cercato di dare il
massimo”.
Non
pensa che la Pompea abbia
sofferto oltremodo la
difesa di Cantù,
specialmente nell’ultimo
quarto, quando ha subìto
un parziale di sette a
zero? In pratica, la
partita è finita lì.
“Sono
d’accordo. Quelle due
palle perse sono state
determinanti. Alla fine le
energie sono venute a
mancare, non avevamo più
forza per penetrare, per
attaccare il canestro.
Valerio e Jerome (Allen,
ndr) sono stati in
campo moltissimo tempo,
non avevamo cambi. Ripeto
– ha continuato
Mazzon – in questo
momento abbiamo
un’emergenza infortuni.
Garrett ha provato ma non
ce l’ha fatta ed è a
rischio per domenica,
mentre Gatto ha un dito
fratturato”.
Però
l’impressione è che la
squadra sia poco lucida.
“Ma
questa è proprio la
conseguenza di non avere
più energie alla fine.
Comunque se non ci
avessero rubato la
partita, a Milano, forse
ora staremmo dicendo altre
cose”.
A
questo punto quella di
domenica con Reggio Emilia
diventa una gara molto
delicata.
“E’
una gara da arma bianca.
Non mi importa se la
giocheremo male
tecnicamente,
l’importante e mettere
in campo tutto quello
abbiamo, che mi sembra la
cosa più importante”.
Bisognerà
evitare una prestazione
come quella contro il
Livorno. Probabilmente
quella sconfitta la Pompea
l’ha assorbita male.
“Probabilmente
sì. Quella sconfitta ce
la stiamo portando dietro.
La nostra forza, se
vogliamo riemergere, deve
essere quella di essere
uniti”.
l'inviato
Rino Scialò
28/10/2004
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