MEGLIO
UN GIOCATORE IN MENO MA UNA SOCIETA' SANA...
'Ora siamo più'
sereni per programmare il nostro futuro". Ha tirato un sospiro di sollievo
Giorgio Corbelli dopo la decisione della Corte d'Appello di
Napoli che ha revocato la nomina dell'amministratore giudiziario. Corbelli,
tornato nei pieni poteri di presidente, può dunque decidere se procedere alla
vendita del club o ricercare soci che lo accompagnino nell'avventura in serie B
dopo che la squadra ha riposto ogni ambizione di ritorno in A. La decisione di
oggi chiude un periodo particolarmente turbolento del Napoli iniziato a marzo
con l'arresto di Corbelli per un'inchiesta giudiziaria della Procura di Bari su
un presunto giro di false litografie - Corbelli è stato scarcerato poi alla
vigilia di Pasqua - e continuato con la nomina dell'amministratore giudiziario
nella persona di Gustavo Minervini. Anche il rapporto di Corbelli con lo stesso
Minervini era diventato difficile. Corbelli rimproverava al docente
universitario una eccessiva severità nella valutazione della situazione
patrimoniale del club. Dalla conferenza stampa di oggi è emersa netta la
sensazione che anche per il prossimo anno sarà complicato procedere alla
costruzione di una squadra che effettivamente "garantisca" , come i
tifosi del Napoli meriterebbero, la promozione in A.
Oggi il presidente
del Napoli si è soffermato sulle conseguenze della decisione della Corte
d'Appello e le prospettive future nel corso di una conferenza stampa a Soccavo.
La sentenza della Corte d'Appello: "Contrariamente a quello che sosteneva
qualcuno abbiamo sempre creduto nella possibilità di ribaltare il giudizio del
primo grado. Sapevamo di avere assolutamente ragione. I nostri avvocati,
Roberto Montemurro e Giovanni Gramazio, hanno dimostrato le nostre ragioni in
punta di diritto. Certo, ero pessimista perchè quello che mi è accaduto negli
ultimi due mesi mi induceva a questo atteggiamento. La lunga attesa mi aveva
logorato. Ogni giorno arrivavano segnali di bilanci afflittivi, con perdite
importanti rispetto alle reali necessità. Da ora ho sicuramente più fiducia
nella giustizia. Sicuramente il secondo grado è fatto di uomini più sereni e
maturi. Troppe volte in primo grado vengono commessi errori".
Il futuro del
Napoli: "La società ricomincerà a lavorare con i suoi assetti ordinari.
Al più presto verrà convocato il consiglio di amministrazione: attualmente
siamo in carica solo io e Gerardo Pelosi. Ripartiremo dal lavoro svolto
dall'amministratore giudiziario Minervini e dal consulente Giordano prendendo
quanto di buono fatto ma potendo lavorare con maggiore serenità. La data della
prossima assemblea - il 15 luglio - decisa dalla Corte d'Appello con la
presidenza della stessa affidata al presidente dell'Ordine dei commercialisti
di Napoli, Enricomaria Guerra, ci consentirà di lavorare non con la fretta che
avrebbe imposto la assemblea già convocata per il 23 maggio. La società ha
bisogno di un ulteriore finanziamento, dopo le precedenti immissioni di denaro.
Siamo disponibili, il conferimento potrà avvenire sia direttamente con gli
introiti della campagna trasferimenti".
Il rapporto con
Naldi: "La riunione di stasera servirà a delineare i primi passi da
compiere. Era già stata convocata ma sicuramente, dopo la revoca del
provvedimento del Tribunale, si potrà discutere in maniera diversa. Certamente
ora è più semplice fare un nuovo programma. Dobbiamo evidentemente prendere
però decisioni immediati, suddividere compiti, decidere l'immissione di
denaro. Forse non tutti quelli previsti dall'amministratore giudiziario ma
sicuramente una buona parte. Il rapporto con Naldi? Gli ultimi incontri non
sono stati sereni e allegri come quelli precedenti ma perchè c'era la
consapevolezza che altri avrebbero deciso per noi. Sul piano personale, però,
i rapporti sono ottimi".
I propositi di
vendita: "Devo valutare la situazione a 360 gradi. Ho un gruppo con 500
dipendenti, ho una famiglia. Non posso non tenere conto di quanto è successo.
Farei un passo indietro malvolentieri ma devo tenere conto di tutte le
situazioni. Se c'è qualcuno pronto ad affiancarmi o a rilevare la società non
potrò, alla luce di queste considerazioni, dire no. Sarei comunque pronto
anche ad una soluzione che preveda l'ingresso di altri soci, con una quota del
20-25% per affiancare Toto Naldi".
Il contratto di De
Canio: "Ci incontreremo molto presto. De Canio è arbitro del suo futuro,
ha un altro anno di contratto. Se chiederà di essere liberato, questo avverrà
serenamente e gratuitamente. Io e Naldi ci siamo sempre pronunciati
positivamente però è giusto che De Canio abbia libertà di scelta. Nessuno
deve rimanere controvoglia. Certamente con la decisione del Tribunale e i
risultati di ieri che hanno escluso il nostro ritorno in serie A dobbiamo
guardare al futuro".
Gli stipendi ai
calciatori: "I giocatori avranno il primo stipendio in tempi brevi.
L'amministratore giudiziario non se la è sentita di consegnarlo nonostante
che, raschiando il barile delle disponibilità, si potessero trovare i soldi.
Per questo a gestire il club serve un amministratore giudiziario".
Un anno difficile:
"E' quello attraversato dal Napoli. Non abbiamo la controprova ma ci
chiediamo: il Napoli sarebbe andato in A se Ferlaino fosse andato via prima e
se non fosse stato nominato l'amministratore giudiziario con un conseguente
blocco di tutte le decisioni per due mesi".
Il patrimonio
calciatori: "Quella del Napoli è una squadra che costa tantissimo a
livello di B. La società dovrà fare un esame di coscienza per capire se si può
andare avanti su questa strada o non sia necessario cambiare filosofia".
Gli obiettivi
futuri: "Si tratta di ripartire da zero. Meglio un calciatore in meno per
una società sana. Ci sono le scadenze più importanti da rispettare come gli
stipendi ai dipendenti, ai calciatori e le spettanze per la Lega. La Covisoc?
Vorremmo essere trattati come gli altri. Finora solo il Napoli è stato
sottoposto alle decisioni di un Tribunale mentre le altre 37 tra A e B sono
sotto il controllo della Covisoc".
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