NALDI GETTA LA SPUGNA?

All’indomani della disfatta in laguna, è un Naldi estremamente depresso quello che si appresta a fronteggiare la crisi tecnica dell’undici di Colomba, nuovamente sprofondato in piena bagarre retrocessione, e soprattutto la guerra legale con Corbelli. Il 15 giugno si saprà se Naldi dovrà subire l’onta di un fallimento della sua Società Albergo Flora. Il rischio fallimento esiste, nonostante le doverose smentite dell’entourage azzurro ed è per questo che Toto Naldi si è già attivato per reperire quei 30,7 milioni di euro indispensabili per bloccare il processo in atto. In questo raccapricciante contesto, Naldi ha dovuto incassare i dinieghi di chi si era detto in un primo momento disposto a supportarlo in questa avventura che rischia sempre più di trasformarsi in un film horror. Si ritirano in buon ordine i potenziali soci dell’imprenditore alberghiero, l’ultimo dietrofront è di Spinelli, attuale proprietario del Livorno, che in un primo momento sembrava vicino all’accordo con  Naldi: “Al momento penso solo al Livorno -chiarisce il patron degli amaranto-. Certo, l'anno scorso quando Corbelli mi interpellò fui ad un passo dal Napoli, città e popolo che è nel mio cuore per la passione che sa esprimere. Bisogna comunque avere un grande rispetto per Naldi, perchè l'uomo oltre a metterci i soldi è in un calcio che ti distrugge il cervello". Scappano via tutti e Toto Naldi continua a restare da solo con i suoi atavici problemi ed ecco allora emergere tutti i malumori di chi vorrebbe a questo punto solo gettare la spugna. Naldi, persuaso dai familiari e dagli amici a lasciare la “patata bollente" ad altri, pur se costretto a rimetterci di tasca propria parecchi milioni di euro, sembrerebbe sempre più convinto a mollare tutto. Chi subentrerà avrà dunque il controllo totale del club di Soccavo o quantomeno la maggioranza, in modo da poter lavorare e decidere in maniera autonoma sulla ricostruzione societaria e sul progetto squadra: se ci sarà la svolta verrà fatta piazza pulita. Ecco forse anche spiegata la nuova tendenza di Naldi che starebbe cercando non solo più un socio affidabile (ad esempio, la cordata italo-inglese, capitanata dal dott. Milone, che è interessata all’acquisizione del 40% delle quote del club di Soccavo non ha più ricevuto notizie dal patron azzurro) ma soprattutto un compratore del Napoli. Il nuovo proprietario si sussurra  verrà veicolato all’ombra del Vesuvio da don Luciano Moggi, a favore di una cordata di personaggi che avrebbero in mente di rilanciare il Napoli. Sembra che il progetto segreto dell’intera cessione della società azzurra abbia un regista occulto, Mario Corica che uscì dal Napoli per contrasti insanabili con la presidenza: all’epoca consigliò di cedere subito il club ad altri più capaci economicamente.

Vincenzo Letizia                                                     

27/5/2003

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