NAPOLI: DA RIVEDERE

 

    

 

Zero a zero tra Napoli ed Avellino che certo stona nella magnifica cornice del San Paolo. Come tante volte accade, nelle partite più attese, anche il derby campano ha deluso le aspettative dei 65 mila tifosi azzurri, poiché le due squadre non sono state in grado di esprimere un buon calcio nell’arco dei novanta minuti e sia Napoli sia Avellino sono parsi privi della necessaria voglia di portare a casa i tre punti. Dunque un pareggio contro la prima in classifica per gli azzurri che non rappresenta, tuttavia, una pesante battuta d’arresto, anche perché conquistare i tre punti contro l’Avellino di oggi non rappresentava certo la più facile delle mansioni. Gli irpini, infatti, sono giunti al San Paolo con il preciso compito di non lasciare nessuno spazio agli attacchi partenopei. Il Napoli da parte sua ha comunque palesato, ancora una volta, delle pecche non inedite per la squadra di Ventura. L’handicap della precaria condizione fisica si è ripresentato, puntuale, nella seconda frazione di gara, quando, dopo un discreto primo tempo con un paio di limpide occasioni per il Napoli, la squadra ha subito un evidentissimo calo, che ne ha pregiudicato la lucidità in fase offensiva e la forza nel finale in cui ci si aspettava un forcing da parte degli azzurri, mai avvenuto.

Ancora una volta, poi, dobbiamo ripeterci, il centrocampo non è parso all’altezza della situazione. Se il centrale Gatti ha infatti evidenziato qualche segnale di ripresa, il suo compagno di reparto, Corrent, si è mostrato per l’ennesima volta spaesato in mezzo al campo, non producendosi mai in nessun inserimento e poco avvezzo anche alla fase difensiva. A tal proposito ci si chiede il perché dell’esclusione di Montesanto.

In attacco si è, stavolta, ben mosso la prima punta Varricchio, pur non essendo risultato decisivo, ha mostrato buona volontà, procurandosi caparbiamente, da solo, anche qualche buona occasione. Praticamente nullo, viceversa, l’apporto offensivo di Berrettoni. Quando metterà in mostra tutte le potenzialità attribuitegli, i benefici per l’attacco azzurro saranno di certo rilevanti, ma per il momento la sua presenza in campo risulta, il più delle volte, deleteria. Nel suo complesso la squadra deve, inoltre, giocoforza, trovare delle soluzioni offensive che prescindano dalle giocate di Abate o Toledo che sia. Si nota spesso che, bloccato l’esterno destro, il Napoli sembra non avere più alcuna risorsa offensiva per mettere in difficoltà l’avversario, risultando così, troppo prevedibile nelle sue manovre. Attendiamo dunque la migliore condizione fisica per valutare le reali potenzialità della squadra senza problemi atletici.

 

 

 Eduardo Letizia                                       17/10/2004

 

INDIETRO