NAPOLI,
COMINCIA A GIOCARE
La
dea bendata sembra
proprio aver deciso di
togliersela quella benda
dagli occhi e di
guardare in direzione
opposta a quella verso
cui transita il Napoli.
E,
non c'è che dire, si
sta proprio divertendo.
A
Campobasso il fato ha
riservato al Napoli un
tremendo temporale. In
tali condizioni, si sa,
è favorito chi si
ammucchia lì in difesa.
Ma
mica è tutto qui! La
palla era viscida come
una saponetta ed al buon
Manitta è scappata via
dai guantoni. Al Vicenza
non è sembrata vera
tanta grazia.
Non
è finita. Poco prima
Carrera aveva avvertito
un gran male alla coscia
ed era stato costretto a
buttar la spugna proprio
alla vigilia del match
con il Torino.
Chissà
se Fortuna si muoverà a
compassione verso il
ciuccio, permettendogli
di affrontare con in
campo il leader della
difesa un toro molto
infuriato dopo esser
stato “matato” dall'Atalanta
nell'arena di casa.
Certo
l'asinello azzurro di
scudisciate ne ha già
ricevute abbastanza.
Con
Vidigal con le ruote a
terra ha dovuto fare
ameno di Bernini, prima,
e di Montesanto, dopo.
Per
non parlare di Savoldi,
che ha la schiena a
pezzi.
Se
sommiamo tutto ciò a
quanto è già accaduto
ai danni del Napoli, a
memoria d'uomo si fa
fatica a ricordare una
prima parte di stagione
tanto scalognata.
Agostinelli
dovrebbe sperimentare
per un periodo lungo
Floro Flores sulla
fascia destra,
riutilizzando Montervino
in un ruolo a lui più
congeniale.
Ciò
vuol dire che non
dovrebbe più
considerare Floro una
punta, o comunque un
attaccante, ma piuttosto
un centrocampista di
fascia che sa saltare
l'uomo, sa affondare ed
andare al cross ma che
deve anche imparare a
“rinculare” e ad
andare in copertura
quando la squadra si
difende.
Tante
ali hanno imparato a
farlo, Zambrotta è
addirittura diventato un
terzino. Floro Flores ha
i mezzi, fisici e
tecnici, per maturare in
questo senso.
Sarebbe
anche più utile che i
giocatori di fantasia
fossero liberi di fare
le proprie giocate in
mezzo al campo, senza
troppi vincoli tattici
che li costringano a
decentrarsi.
Zanini,
per esempio, arretrando
leggermente il proprio
raggio d'azione,
potrebbe prendere il
posto di Marcolin e dare
più velocità e
profondità al gioco,
soprattutto nelle
ripartenze.
Naturalmente
anche lui dovrebbe fare
più attenzione alla
fase difensiva.
E
quel Pasino così in
forma! Che peccato non
poterlo vedere libero di
esprimersi sulla
trequarti, centralmente,
invece che in pianta
stabile sulla fascia
sinistra.
Contro
il Toro bisognerebbe
schierare due punte
vere: Vieri, boa
centrale, e Dionigi che
gli gira intorno.
Agostinelli,
così come la squadra,
deve affrontare i
granata senza paure,
senza blocchi mentali.
Gli
allenatori vanno
cambiati nei tempi e nei
modi giusti. Stimolare
il tecnico a capire cosa
non funziona può fare
in modo che la squadra,
che è buona, cominci
finalmente a giocare.
Rino
Scialò
20/10/2003
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