NAPOLI, DOMENICA NO

 

    

 

Domenica nera per il Napoli. È giunta la prima sconfitta in terza serie contro una buona Reggiana che, francamente, non ha dovuto fare nulla di trascendentale per sconfiggere un Napoli spento, impreciso e prevedibile. Cancellati i progressi mostrati nell’ultima gara, mai nelle scorse partite la squadra aveva mostrato tali e tante lacune in tutte le zone del campo. Trovare note positive nella gara offerta dagli azzurri a Reggio Emilia, risulterebbe impresa improba anche al più ottimista dei cronisti. Sono invece moltissime le note dolenti… La difesa è parsa ancora distratta. Le azioni della Reggiana sono state infatti causate, per la maggior parte, da errori dei tre centrali o da mancate chiusure dei centrocampisti. Evidentemente la squadra deve ancora metabolizzare i movimenti della difesa a tre. Il centrocampo è risultato impalpabile, etereo, incapace di creare gioco e di prestare il dovuto appoggio alle punte. Gli uomini che avrebbero dovuto darne spessore, Corrent e Gatti su tutti, non sono stati capaci di prendere per mano la squadra e hanno mostrato scarsa personalità ed inadeguata condizione fisica. Ma se difesa e centrocampo non brillano non è certo l’attacco a fare eccezione. Le due punte non hanno dato mai notizie della loro presenza nell’arco dei novanta minuti. Immobili, opachi e mal posizionati Berrettoni e Varricchio sono stati facilmente tenuti d’occhio da una comunque ben organizzata difesa avversaria. Se si aggiungono poi il regalo di Belardi del 2-0 e la mancanza di lucidità da parte dell’unica fonte di gioco napoletana, Abate, risulta semplice comprendere le ragioni della disfatta.

Tutto male, dunque, questa domenica per il Napoli. L’auspicio è che la partita di oggi abbia rappresentato una battuta d’arresto derivante dal pieno di partite in pochi giorni a cui gli uomini di Ventura sono stati costretti, partite da disputare con in più l’handicap della condizione fisica non ancora acquisita. Un passo indietro, dunque, che in ogni modo non deve creare sconforto nei tifosi. Il campionato è lungo ed il tempo per colmare le lacune c’è tutto.

 

 

 Eduardo Letizia                                           10/10/2004

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