NAPOLI
E BARI: VIGILIA E INQUIETUDINI
La
vigilia dell’incontro tra i
partenopei e i pugliesi si presenta
ricca di insidie, sul versante
strettamente tecnico, e densa di
incertezze quanto al fronte
extracalcistico. La vigilia preoccupa
Colomba, che si vede privo di pedine
che apparivano in grado di inserirsi
con profitto nei meccanismi, ancora
poco oleati, della squadra. Qualche
carenza in difesa, dove peraltro
rientrerà Baldini, vecchia conoscenza
azzurra, elemento questo, secondo i
maligni, più di angoscia che di
conforto. La fiducia comunque è
importante. La tristissima – e
deprecabile sotto tutti i punti di
vista – vicenda umana di Massimo
Russo ci ha messo il suo sulla fragile
condizione psicologica dei napoletani.
Inutile
nasconderlo: eventi come questo
incidono, e anche profondamente, sul
morale. A ciò si aggiunge la non
felice posizione in graduatoria, che
vede il team di Colomba quasi al palo
dopo due giornate. L’obiettivo
promozione, traguardo che una squadra
dotata del blasone del Napoli non può
non prefiggersi, impone di darsi da
fare subito per evitare che le prime
prendano il largo.
Si
corre il rischio di vedere un
campionato fotocopia di quelli degli
anni passati, dove le partenze
stentate hanno frenato gli azzurri e
hanno loro letteralmente tarpato le
ali.
Ancora
una volta l’handicap di avere un
nuovo allenatore con la sua
(ovviamente) personale impostazione
tattica, rappresenta un piccolo
ostacolo in più.
La
partita di Bari comincia ad assumere
il carattere di una sfida spia.
Indicherà che carattere è in grado
di sfoggiare questo Napoli, se Colomba
sarà capace di caricare i suoi e se
– scaramanticamente parlando –
questo torneo parte sotto buoni
auspici.
Forza
azzurri, quindi, e via ad espugnare il
S. Nicola.
di
Flavio Riccelli
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