Il
Napoli è stata la squadra che ha tenuto
a battesimo il Pescara sul palcoscenico
della serie A: precisamente l’undici
settembre 1977.
I
biancazzurri abruzzesi avevano ottenuto,
per la prima volta, la promozione nella
massima serie in seguito ad uno
spareggio con Atalanta e Cagliari che li
aveva visti vincitori insieme ai
nerazzurri bergamaschi a scapito degli
“eredi” di Gigi Riva. Amarissimo,
però, fu il debutto della matricola,
visto che già nel 1º tempo il Napoli
aveva chiuso la questione grazie alle
reti di Pin, Bruscolotti e Chiarugi.
Repetto per il Pescara nel 2º tempo
realizzò il gol della bandiera che servì
a sancire il 3-1 finale per gli azzurri.
Il
Napoli, al termine di quella stagione
(1977-’78), si classificò al 6º
posto ottenendo il lasciapassare per la
coppa U.E.F.A. dell’anno seguente,
mentre il Pescara fece un rapido ritorno
fra i cadetti classificandosi
all’ultimo posto. Particolare curioso
legato a quella partita rimane il premio
di 700 bottiglie di vino che in quegli
anni dava in premio al primo marcatore
del campionato un facoltoso viticoltore
proprio di origine abruzzese. Livio Pin,
andando a segno dopo otto minuti di
gioco, fu il vincitore di quello strano
premio.
Il
Pescara però ci ricorda soprattutto le
vittorie più vistose e piene di gol
ottenute dal Napoli di Maradona.
L’undici ottobre 1987 un Napoli che
viaggiava dopo 4 partite col vento in
poppa a punteggio pieno affondò
letteralmente sotto un diluvio
torrenziale il Pescara “champagne”
di Giovanni Galeone sconfiggendolo per
6-0. Bagni, Romano, Careca (alla sua
prima rete in serie A) avevano già
chiuso la questione nel 1º tempo. Nel 2º
tempo fu D.A. Maradona ad iscrivere il
suo nome nel tabellino dei marcatori su
calcio di rigore da lui stesso
provocato. Maradona poi lasciò il posto
a Carnevale che subito provvide a
procurarsi un altro penalty trasformato
da B. Giordano. Ancora S. Bagni aiutato
da una deviazione di Benini batté
nuovamente il povero portiere pescarese
Zinetti per il 6-0 finale.
L’anno
successivo Napoli-Pescara era in
programma alla 3ª giornata il
23.10.1988. Il Napoli era reduce da una
brutta sconfitta per 1-0 a Lecce grazie
ad una rete di Marco Baroni, futuro
stopper azzurro. Leggenda vuole che
Corrado Ferlaino, imbufalito per la
sconfitta patita da una squadra che,
tutta, costava quanto un giocatore del
Napoli (così gli fece notare un tifoso
in aeroporto), impose l’utilizzo di A.
Carnevale ad Ottavio Bianchi per
sfruttare al meglio l’enorme
potenziale offensivo a disposizione.
I
fatti dettero ragione al Presidente
azzurro perché Maradona e C. vinsero,
udite udite, per 8-2! Dopo soli 7 minuti
Careca e Carnevale erano già andati a
segno; seguirono, sempre nel 1º tempo,
le reti di Diego e di Alemao. Il
festival proseguì nel secondo tempo con
gol ancora di Carnevale (2), Careca e
infine di Maradona inframmezzati da due
rigori per gli abruzzesi realizzati da
Gasperini e dal brasiliano Edmar.
A
fine gara Gianni Galeone lamentò, in
maniera velata per la verità,
l’eccessivo (a suo dire) accanimento
dei Partenopei a segnare quanti più gol
possibili. Forse non aveva tutti i
torti, ma gli azzurri dovevano
cancellare l’onta di Lecce … impresa
pienamente riuscita!
Emanuele
Orofino
27/4/2004